Cronaca
Operazione “Ocean’s Twelve”: 5 condanne e due richieste di patteggiamento da parte di presunti complici.
Per i cinque cerignolani arrestati in flagranza di reato, la stessa notte del colpo, le condanne sono partite dalla magistratura elvetica
Cerignola - giovedì 23 agosto 2018
19.58
Cinque condanne con pene che vanno dai da 2 anni e 6 mesi a 3 anni e mezzo nel processo "Ocean's Twelve" a 18 cerignolani, foggiani e baresi coinvolti nell'inchiesta sul furto sventato in un caveau di Chiasso, in Svizzera, lo scorso 25 febbraio.
Il mirino dei malviventi puntò la società di trasporto valori «Loomis Schweiz»: L'indagine inizialmente fu coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari per disarticolare un'associazione criminale dedita alla commissione di reati contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. La collaborazione tra la Compagnia dei Carabinieri di Cerignola, da mesi erano sulle tracce della banda, quella milanese e la Polizia elvetica, fece svanire il gran colpo che avrebbe fruttato 50 milioni di franchi svizzeri.
Rivedendo quanto accaduto su può affermare che l'operazione "Ocean's Twelve" si è sviluppata in tre momenti diversi.
Il PRIMO: La notte sul 25 febbraio 2018 – la banda di malviventi si azionò per forare il caveau della società trasporti di Chiasso al fine di estrarre il denaro. Furono arrestati i primi 5 cerignolani.
IL SECONDO: I complici, tre cerignolani e due foggiani, fuggirono in auto. Vennero intercettati dai Carabinieri in una casa di Abbiategrasso risultata poi la località in cui stazionava la base operativa. I tre cerignolani catturati hanno poi chiesto il patteggiamento ottenendo una condanna di 2 anni e 8 mesi con beneficio dei domiciliari. Trattasi dei cerignolani Antonio Calvio (42 anni), Claudio De Feudis (33 anni) e Franco Cappellari (43 anni) e dei foggiani Antonio Salvatore (27 anni) e Gerardo Conversano (25 anni).
IL TERZO: Il 4 giugno 2018 i Carabinieri della Compagnia di Cerignola eseguirono il mandato di arresto europeo di 6 persone, 5 cerignolani ed un biscegliese lasciandosi sfuggire altri 2 malviventi.
Per i cinque cerignolani arrestati in flagranza di reato, la stessa notte del colpo, le condanne sono partite dalla magistratura elvetica. Per la base operativa della banda, organizzata nel centro lombardo di Abbiategrasso in cui furono arrestate altre 5 persone, la competente magistratura è stata quella Italiana.
La Corte Svizzera delle Assisi Criminali ha inflitto condanne per 3 anni e 6 mesi ai cerignolani Loreto Tricarico (40 anni) e Teodato De Vitti (52 anni), 3 anni e 3 mesi per i cerignolani Savino Zagaria (50 anni) e Federcio Mancini (27 anni), 2 anni e 6 mesi per il cerignolano Fabio Natale Tressante (40 anni) con immediata espulsione per 10 anni dalla Svizzera per tutti i condannati.
Il giudice Agnos Pagnamenta, in qualità di Presidente della Corte delle Assisi Criminali di Mendrisio, ha emesso il verdetto con le condanne su riportate sostenendo la tesi che per i condannati quello sarebbe stato il colpo della vita perché nel caveau i soldi c'erano. Secondo i legali, invece, il caveau era vuoto in quanto la ditta "Loomis Schweiz" era stata informata dagli investigatori che già erano sulle tracce dei malviventi avendo scoperto il progetto del colpo.
Durante il Processo è emerso che la banda, già nel mese di Dicembre 2017, avrebbe tentato il colpo al caveau e proprio questo aggravante ha comportato l'accusa di duplice tentato furto con l'aggiunta del danneggiamento aggravato perché furono tagliati i cavi delle fibre ottiche con danno per il Comune di Chiasso al quali furono distrutti sei lampioni di illuminazione pubblica.
Il mirino dei malviventi puntò la società di trasporto valori «Loomis Schweiz»: L'indagine inizialmente fu coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari per disarticolare un'associazione criminale dedita alla commissione di reati contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. La collaborazione tra la Compagnia dei Carabinieri di Cerignola, da mesi erano sulle tracce della banda, quella milanese e la Polizia elvetica, fece svanire il gran colpo che avrebbe fruttato 50 milioni di franchi svizzeri.
Rivedendo quanto accaduto su può affermare che l'operazione "Ocean's Twelve" si è sviluppata in tre momenti diversi.
Il PRIMO: La notte sul 25 febbraio 2018 – la banda di malviventi si azionò per forare il caveau della società trasporti di Chiasso al fine di estrarre il denaro. Furono arrestati i primi 5 cerignolani.
IL SECONDO: I complici, tre cerignolani e due foggiani, fuggirono in auto. Vennero intercettati dai Carabinieri in una casa di Abbiategrasso risultata poi la località in cui stazionava la base operativa. I tre cerignolani catturati hanno poi chiesto il patteggiamento ottenendo una condanna di 2 anni e 8 mesi con beneficio dei domiciliari. Trattasi dei cerignolani Antonio Calvio (42 anni), Claudio De Feudis (33 anni) e Franco Cappellari (43 anni) e dei foggiani Antonio Salvatore (27 anni) e Gerardo Conversano (25 anni).
IL TERZO: Il 4 giugno 2018 i Carabinieri della Compagnia di Cerignola eseguirono il mandato di arresto europeo di 6 persone, 5 cerignolani ed un biscegliese lasciandosi sfuggire altri 2 malviventi.
Per i cinque cerignolani arrestati in flagranza di reato, la stessa notte del colpo, le condanne sono partite dalla magistratura elvetica. Per la base operativa della banda, organizzata nel centro lombardo di Abbiategrasso in cui furono arrestate altre 5 persone, la competente magistratura è stata quella Italiana.
La Corte Svizzera delle Assisi Criminali ha inflitto condanne per 3 anni e 6 mesi ai cerignolani Loreto Tricarico (40 anni) e Teodato De Vitti (52 anni), 3 anni e 3 mesi per i cerignolani Savino Zagaria (50 anni) e Federcio Mancini (27 anni), 2 anni e 6 mesi per il cerignolano Fabio Natale Tressante (40 anni) con immediata espulsione per 10 anni dalla Svizzera per tutti i condannati.
Il giudice Agnos Pagnamenta, in qualità di Presidente della Corte delle Assisi Criminali di Mendrisio, ha emesso il verdetto con le condanne su riportate sostenendo la tesi che per i condannati quello sarebbe stato il colpo della vita perché nel caveau i soldi c'erano. Secondo i legali, invece, il caveau era vuoto in quanto la ditta "Loomis Schweiz" era stata informata dagli investigatori che già erano sulle tracce dei malviventi avendo scoperto il progetto del colpo.
Durante il Processo è emerso che la banda, già nel mese di Dicembre 2017, avrebbe tentato il colpo al caveau e proprio questo aggravante ha comportato l'accusa di duplice tentato furto con l'aggiunta del danneggiamento aggravato perché furono tagliati i cavi delle fibre ottiche con danno per il Comune di Chiasso al quali furono distrutti sei lampioni di illuminazione pubblica.