Cronaca
Operazione "Four Minutes": preso ad Acilia l'ultimo ricercato
A febbraio scorso decapitata organizzazione dedita ai furti di auto
Cerignola - sabato 27 febbraio 2016
15.15
È stato catturato anche l'ultimo dei destinatari del provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Trani (BT), rientrante nell'indagine "Four Minutes", con la quale, il primo febbraio scorso, furono arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Andria, dieci persone in totale e tutte con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto pluriaggravato di autovetture, ricettazione e riciclaggio delle stesse. In quella data, i militari arrestarono, su ordine della Procura della Repubblica di Trani, dieci persone tra Andria e Cerignola ma, al momento del blitz, eseguito con l'ausilio di unità del Nucleo Cinofili di Modugno e di un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari, si sottrassero alla cattura ulteriori tre affiliati al gruppo.
Nei giorni successivi all'operazione, gli investigatori, costantemente sulle tracce dei fuggitivi, riuscirono a rintracciare un giovane andriese, che si costituì presso la caserma dei Carabinieri della città federiciana ed un cerignolano, facente parte della rete degli autodemolitori compiacenti, consegnatosi ai Carabinieri di Cerignola. L'ultimo destinatario del provvedimento, invece, uno dei "tagliatori" più attivi, è stato trovato dai carabinieri di Acilia, attivati sempre dall'Arma andriese, che nelle zone di Vitinia aveva già focalizzato la sua attenzione all'interno di un camping in cui verosimilmente aveva trovato rifugio. In effetti, l'Arma capitolina, a seguito di un'autonoma irruzione in un palazzo ubicato a ridosso della zona segnalata, trovava lo stesso unitamente ad un pregiudicato del luogo, a sua volta deferito alla Procura della Repubblica di Roma per favoreggiamento personale.
L'organizzazione del gruppo era precisa e capillare oltre che ramificata nel territorio. Nel suo mirino finivano costose auto rubate in diverse città della provincia di Bari, Barletta – Andria – Trani e Foggia. Diversi i colpi messi a segno, trenta quelli denuncianti nel giro di cinque mesi. Nella banda ognuno aveva un compito: c'era chi rubava l'auto, chi la smontava e chi ne rivendeva i pezzi. Alcuni furti sono stati compiuti dinanzi agli occhi terrorizzati dei proprietari delle auto, minacciati a consegnare la macchina e a non sporgere denuncia.
I pezzi venivano trasportati da autodemolitori e immessi nuovamente sul mercato accompagnate da una documentazione apparentemente lecita. Le indagini – iniziate un anno fa - si sono avvalse di unità cinofile, del supporto di elicotteri e di intercettazioni telefoniche e ambientali. Proprio nel corso di una conversazione tra due componenti del gruppo emerge che l'attività di furto e ricettazione è paragonata a un lavoro qualsiasi. «Ci stiamo guadagnando il pane», dicevano al telefono.
Con i 13 arresti complessivi, quindi, la banda dei "topi d'auto" pugliese è stata definitivamente smantellata ed assicurata alla giustizia.