Cronaca
Omicidio Ciociola, per gli inquirenti il responsabile è Rendina
L'uomo è già rinchiuso con l'accusa di aver ucciso Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio, nei campi tra Cerignola e Manfredonia
Cerignola - venerdì 26 maggio 2023
14.51
Avrebbe freddato il 59enne Giuseppe Ciociola, agricoltore di Manfredonia, con un colpo di pistola alla nuca il 12 marzo 2022. Giuseppe Rendina, 45 anni, di Trinitapoli, è stato accusato del delitto: l'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, gli è stata notificata nel carcere del capoluogo dauno in cui è già rinchiuso con l'accusa di aver ucciso Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni, il 31 luglio scorso nei campi tra Cerignola e Manfredonia.
Ciociola è stato assassinato all'esterno del casolare di sua proprietà nelle campagne di Zapponeta.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia e dai finanzieri del Gico di Bari, il movente del reato sarebbe riconducibile a ragioni di natura economica. Rendina avrebbe contratto un debito di 60mila euro con Ciociola e avrebbe perciò deciso di assassinarlo utilizzando una pistola lancia razzia modificata, la stessa con la quale quattro mesi dopo si sarebbe reso responsabile del duplice omicidio dei Cirillo.
Ciociola avrebbe chiesto a Rendina la restituzione della somma di denaro che gli aveva prestato qualche mese prima, con la quale avrebbe voluto aprire un'attività di ristorazione. Le pressanti richieste avrebbe indotto il 45enne casalino a sparargli alla nuca mentre era chinato su un banco di lavoro. Rendina avrebbe poi nascosto il cadavere di Ciociola sotto alcuni teli. L'arma non è stata ancora trovata.
I finanzieri del Gico hanno scoperto come, nel 2021, la vittima ha beneficiato di contributi pubblici, destinati alle aziende in difficoltà a seguito della pandemia Covid 19, e di ulteriori somme derivanti da agevolazioni fiscali, per un totale di circa 500mila euro.
Ciociola è stato assassinato all'esterno del casolare di sua proprietà nelle campagne di Zapponeta.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia e dai finanzieri del Gico di Bari, il movente del reato sarebbe riconducibile a ragioni di natura economica. Rendina avrebbe contratto un debito di 60mila euro con Ciociola e avrebbe perciò deciso di assassinarlo utilizzando una pistola lancia razzia modificata, la stessa con la quale quattro mesi dopo si sarebbe reso responsabile del duplice omicidio dei Cirillo.
Ciociola avrebbe chiesto a Rendina la restituzione della somma di denaro che gli aveva prestato qualche mese prima, con la quale avrebbe voluto aprire un'attività di ristorazione. Le pressanti richieste avrebbe indotto il 45enne casalino a sparargli alla nuca mentre era chinato su un banco di lavoro. Rendina avrebbe poi nascosto il cadavere di Ciociola sotto alcuni teli. L'arma non è stata ancora trovata.
I finanzieri del Gico hanno scoperto come, nel 2021, la vittima ha beneficiato di contributi pubblici, destinati alle aziende in difficoltà a seguito della pandemia Covid 19, e di ulteriori somme derivanti da agevolazioni fiscali, per un totale di circa 500mila euro.