Cronaca
Omicidio Cerignola, il killer confessa: «Sono pentito, non volevo uccidere nessuno»
L'esito dell'interrogatorio del 45enne di Trinitapoli dopo il duplice omicidio avvenuto lo scorso 30 luglio
Cerignola - lunedì 28 novembre 2022
14.15
Si sarebbe dichiarato colpevole nel corso del recente interrogatorio Giuseppe Rendina, il 45enne di Trinitapoli arrestato lo scorso agosto con l'accusa di essere responsabile dell'omicidio di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni.
L'uccisione è avvenuta il 30 luglio scorso in una campagna tra Cerignola e Manfredonia, nel foggiano.
"Sono pentito, non volevo uccidere nessuno. Era meglio che mi uccidevo io": sarebbe questa la confessione di Rendina.
Stando a quanto riportato da ANSA, il reo confesso sarebbe stato ascoltato per oltre due ore dal pm Alessio Marangelli.A quanto si apprende, a marzo scorso Rendina avrebbe contratto un debito di circa ventimila euro con Gerardo Cirillo. Dal suo racconto, come riferisce l'agenzia giornalistica, sarebbe emerso che Rendina avrebbe lavorato per i Cirillo nelle loro campagne. Un po' per volta, con i proventi delle vendite dei carciofi avrebbe poi saldato il debito. Ma lo scorso 30 luglio Cirillo avrebbe preteso il saldo completo del debito nell'arco di 24 ore.
Dopo una discussione tra Rendina e Cirillo, quest'ultimo si sarebbe allontanato dalla campagna, lasciando da soli Rendina e il figlio. L'uccisione sarebbe avvenuta con una pistola che l'uomo aveva nascosto precedentemente, nascondendo il cadavere sotto i tubi per l'irrigazione. Vedendo rientrare il padre a bordo dell'auto, Rendina avrebbe fatto fuoco fino a uccidere anche Gerardo Cirillo.
L'uccisione è avvenuta il 30 luglio scorso in una campagna tra Cerignola e Manfredonia, nel foggiano.
"Sono pentito, non volevo uccidere nessuno. Era meglio che mi uccidevo io": sarebbe questa la confessione di Rendina.
Stando a quanto riportato da ANSA, il reo confesso sarebbe stato ascoltato per oltre due ore dal pm Alessio Marangelli.A quanto si apprende, a marzo scorso Rendina avrebbe contratto un debito di circa ventimila euro con Gerardo Cirillo. Dal suo racconto, come riferisce l'agenzia giornalistica, sarebbe emerso che Rendina avrebbe lavorato per i Cirillo nelle loro campagne. Un po' per volta, con i proventi delle vendite dei carciofi avrebbe poi saldato il debito. Ma lo scorso 30 luglio Cirillo avrebbe preteso il saldo completo del debito nell'arco di 24 ore.
Dopo una discussione tra Rendina e Cirillo, quest'ultimo si sarebbe allontanato dalla campagna, lasciando da soli Rendina e il figlio. L'uccisione sarebbe avvenuta con una pistola che l'uomo aveva nascosto precedentemente, nascondendo il cadavere sotto i tubi per l'irrigazione. Vedendo rientrare il padre a bordo dell'auto, Rendina avrebbe fatto fuoco fino a uccidere anche Gerardo Cirillo.