Territorio
Oliva Bella di Cerignola Dop: è tempo di raccolta, peccato che “costi troppo”
Un tempo era più facile trovare questa tipologia di oliva nei bar e ristoranti
Cerignola - venerdì 6 ottobre 2023
La varietà autoctona dell'oliva "Bella di Cerignola" non ha bisogno di presentazioni. Quest'oliva grande e polposa, coltivata nella zona di Cerignola e dintorni, è conosciuta e apprezzata sulle tavole di tutto il mondo.
La Bella di Cerignola DOP spopola in Cina, in Giappone, in America. Infatti uno dei Paesi che stravede per la "regina degli aperitivi" sembra essere la California, dove si registrano record di esportazioni ogni anno.
Cosa rende l'oliva Bella di Cerignola (chiamata anche "Bella della Daunia" a causa della maggiore concentrazione della produzione nell'agro ofantino) così inconfondibile ed anche piuttosto "costosa"?
I suoi estimatori non hanno dubbi: il gusto è davvero unico, sia nella variante tradizionale (verde al naturale), che in quella nera. Ma anche le dimensioni sono eccezionali, poiché solo questa tipologia è in grado di raggiungere i 30 grammi! Tutti quelli che l'hanno assaggiata durante un aperitivo made in Puglia non possono che confermare tale assunto.
A Cerignola e paesi limitrofi (Stornara, Stornarella e Orta Nova in provincia di Foggia e i comuni di San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli in provincia di Barletta Andria-Trani), come ogni anno, ad Ottobre comincia la raccolta di olive Bella di Cerignola, che viene effettuata manualmente con l'ausilio di teloni, per salvaguardarle il più possibile da scheggiature o ammaccature.
Stando a ciò che si racconta al riguardo, questa tipologia di oliva risalirebbe all'epoca romana, quando i Romani coltivavano le "Orchites". Per alcuni invece l'origine della Bella di Cerignola si ritrova nella Spagna del 1400. Per altri ancora, però, il richiamo alla Spagna si riferisce piuttosto al metodo di coltivazione, detto appunto "spagnolo o sivigliano".
La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è stata attribuita nel 2000, con la dicitura "La Bella della Daunia", mentre due anni dopo è sorto il Consorzio di tutela oliva da mensa Dop La Bella della Daunia- cultivar Bella di Cerignola.
Rispetto al passato, oggi però è più difficile trovare a Cerignola e dintorni le olive Bella di Cerignola servite negli aperitivi al bar o come aperitivo al ristorante. Il motivo? Pare che il costo sia esagerato, nonostante la bontà e genuinità del prodotto, quindi a queste si preferiscono altre tipologie di olive meno grandi e prestigiose, ma comunque gustose, come le piccole olive "baresane".
La Bella di Cerignola DOP spopola in Cina, in Giappone, in America. Infatti uno dei Paesi che stravede per la "regina degli aperitivi" sembra essere la California, dove si registrano record di esportazioni ogni anno.
Cosa rende l'oliva Bella di Cerignola (chiamata anche "Bella della Daunia" a causa della maggiore concentrazione della produzione nell'agro ofantino) così inconfondibile ed anche piuttosto "costosa"?
I suoi estimatori non hanno dubbi: il gusto è davvero unico, sia nella variante tradizionale (verde al naturale), che in quella nera. Ma anche le dimensioni sono eccezionali, poiché solo questa tipologia è in grado di raggiungere i 30 grammi! Tutti quelli che l'hanno assaggiata durante un aperitivo made in Puglia non possono che confermare tale assunto.
A Cerignola e paesi limitrofi (Stornara, Stornarella e Orta Nova in provincia di Foggia e i comuni di San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli in provincia di Barletta Andria-Trani), come ogni anno, ad Ottobre comincia la raccolta di olive Bella di Cerignola, che viene effettuata manualmente con l'ausilio di teloni, per salvaguardarle il più possibile da scheggiature o ammaccature.
Stando a ciò che si racconta al riguardo, questa tipologia di oliva risalirebbe all'epoca romana, quando i Romani coltivavano le "Orchites". Per alcuni invece l'origine della Bella di Cerignola si ritrova nella Spagna del 1400. Per altri ancora, però, il richiamo alla Spagna si riferisce piuttosto al metodo di coltivazione, detto appunto "spagnolo o sivigliano".
La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è stata attribuita nel 2000, con la dicitura "La Bella della Daunia", mentre due anni dopo è sorto il Consorzio di tutela oliva da mensa Dop La Bella della Daunia- cultivar Bella di Cerignola.
Rispetto al passato, oggi però è più difficile trovare a Cerignola e dintorni le olive Bella di Cerignola servite negli aperitivi al bar o come aperitivo al ristorante. Il motivo? Pare che il costo sia esagerato, nonostante la bontà e genuinità del prodotto, quindi a queste si preferiscono altre tipologie di olive meno grandi e prestigiose, ma comunque gustose, come le piccole olive "baresane".