Territorio
Olio, a rischio collasso frantoi pugliesi con stop a sansa per produzione biogas
Coldiretti Puglia: "Situazione insostenibile che va sanata prima che la campagna olearia 2020/2021 entri nel vivo”
Puglia - venerdì 25 settembre 2020
16.13 Comunicato Stampa
Alla vigilia della campagna olearia 2020-2021 in Puglia, va scongiurato il rischio che i frantoi collassino e interrompano l'attività di molitura delle olive per l'impossibilità a smaltire la sansa che, a causa della sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas, diverrebbe rifiuto speciale con un aggravio dei costi a carico delle imprese. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione alla lettera formale già inviata da UNAPROL il 23 settembre scorso per sottoporre il problema al Comitato Biocarburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
La destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia - se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell'attività dei frantoi con l'aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo.
"Già nella scorsa campagna olearia, per non sopportare ulteriori costi che avrebbero aggiunto il danno alla beffa, le imprese hanno utilizzato la sansa come ammendante che per la presenza di acqua e sostanza organica per lo meno è un nutriente per il terreno, mentre numerosi franoti hanno dovuto interrompere l'attività con un danno economico grave a carico dell'intera filiera. E' una situazione insostenibile che va sanata prima che la campagna olearia 2020/2021 entri nel vivo", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Nella lettera formale al Ministero Unaprol stigmatizza che "la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del "food first" per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema".
"L'utilizzo delle sanse umide a fini energetici va garantita a beneficio dell'intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell'impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell'olio e il miglioramento delle rese produttive", conclude il presidente Muraglia.
Per questo UNAPROL ha invitato le Istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema, perché non favorire l'adozione di soluzioni virtuose dal punto di vista economico ed ambientale, come la produzione di biogas dalle sanse, costituirebbe un grave errore di valutazione che andrebbe a colpire duramente un asset strategico dell'Agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale.
Coldiretti e UNAPROL si impegneranno in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana, con la Puglia che produce oltre il 50% del olio Made in Italy.
La destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia - se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell'attività dei frantoi con l'aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo.
"Già nella scorsa campagna olearia, per non sopportare ulteriori costi che avrebbero aggiunto il danno alla beffa, le imprese hanno utilizzato la sansa come ammendante che per la presenza di acqua e sostanza organica per lo meno è un nutriente per il terreno, mentre numerosi franoti hanno dovuto interrompere l'attività con un danno economico grave a carico dell'intera filiera. E' una situazione insostenibile che va sanata prima che la campagna olearia 2020/2021 entri nel vivo", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Nella lettera formale al Ministero Unaprol stigmatizza che "la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del "food first" per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema".
"L'utilizzo delle sanse umide a fini energetici va garantita a beneficio dell'intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell'impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell'olio e il miglioramento delle rese produttive", conclude il presidente Muraglia.
Per questo UNAPROL ha invitato le Istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema, perché non favorire l'adozione di soluzioni virtuose dal punto di vista economico ed ambientale, come la produzione di biogas dalle sanse, costituirebbe un grave errore di valutazione che andrebbe a colpire duramente un asset strategico dell'Agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale.
Coldiretti e UNAPROL si impegneranno in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana, con la Puglia che produce oltre il 50% del olio Made in Italy.