Territorio
Obbligo vaccinale, in agricoltura tocca a 34mila braccianti
Più di un terzo dei lavoratori dovrà vaccinarsi
Cerignola - sabato 8 gennaio 2022
8.23
Con la decisione del governo di imporre l'obbligo vaccinale agli over 50, in agricoltura sono 34mila i lavoratori agricoli con più di 50 anni interessati dalla misura, più di un terzo del totale dei 101.000 lavoratori dipendenti impegnati nelle campagne per garantire le forniture alimentari dei cittadini.
È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia. C'è da considerare però che in agricoltura il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore vede impegnati stranieri provenienti anche da Paesi dove vengono utilizzati sieri come il vaccino russo Sputnik russo o i cinesi Sinovac e Sinopharm, che non sono riconosciuti in Italia con il rischio concreto della perdita dei raccolti.
Con la piena ripresa delle attività agricole è facile dunque prevedere l'accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne per garantire l'approvvigionamento alimentare della popolazione in un momento in cui con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l'energia e il cibo.
È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia. C'è da considerare però che in agricoltura il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore vede impegnati stranieri provenienti anche da Paesi dove vengono utilizzati sieri come il vaccino russo Sputnik russo o i cinesi Sinovac e Sinopharm, che non sono riconosciuti in Italia con il rischio concreto della perdita dei raccolti.
Con la piena ripresa delle attività agricole è facile dunque prevedere l'accentuarsi della mancanza di lavoratori necessari nelle campagne per garantire l'approvvigionamento alimentare della popolazione in un momento in cui con la pandemia da Covid – continua la Coldiretti – si è aperto uno scenario di incertezza, accaparramenti e speculazioni che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali come l'energia e il cibo.