Attualità
Obbligo di accettare i pagamenti con Bancomat e carta di credito: scattano le sanzioni dal 30 Giugno
Per alcuni esercenti di Cerignola si tratta di un provvedimento che penalizza ulteriormente il commercio
Italia - lunedì 27 giugno 2022
15.46
A partire dal 30 Giugno per i titolari di attività commerciali, compresi i tassisti e i liberi professionisti, scatta la "doppia sanzione" nel caso in cui non accettino pagamenti effettuati con Bancomat e carta di credito. Il provvedimento è stato previsto dal decreto legge n.36, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 Aprile scorso, che ha anticipato dal 1° Gennaio 2023 al prossimo 30 Giugno 2022 le sanzioni per coloro che rifiutano i pagamenti con il Pos.
L'obbligo fa parte delle misure messe in atto per ridurre l'utilizzo del contante previste nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Nello specifico, la sanzione ammonta a 30 euro, a cui si deve aggiungere il 4% del valore della transazione rifiutata. Ecco perché viene chiamata "doppia sanzione". La sanzione va applicata sia ai titolari di attività che vendono prodotti al pubblico, sia a coloro che offrono servizi.
Di conseguenza, sono obbligati anche tassisti e altri liberi professionisti.
Alcuni esercenti di attività commerciali a Cerignola hanno voluto dire il proprio punto di vista sull'argomento. "L'obbligo del Pos può pure essere giustificato, ma non dovrebbero esserci commissioni bancarie, altrimenti il sospetto che vi siano accordi per far arricchire sempre più le banche e impoverire il resto del Paese è più che legittimo", dichiara un commerciante di prodotti per l'igiene della casa.
"Questo è un altro passo in più verso la sparizione del denaro contante. Tra qualche anno, con il controllo digitale, saremo tutti "schedati" e tenuti sotto smacco", commenta un altro, titolare di un bar ben avviato.
C'è chi paventa la "scappatoia" del guasto tecnico per sfuggire ad ogni controllo. Basterà esibire "apparecchio guasto" sulla macchinetta del Pos ed il gioco è fatto. Chi si prenderà la briga di controllare che sia davvero così?
"Quando vado in alcuni posti so già che non accettano pagamenti con il Pos perché, da secoli, l'apparecchio è rotto. Prevedo che in molti lo faranno per aggirare questo ulteriore obbligo vessatorio!", dichiara Carlo, che non ha un'attività commerciale, ma è un semplice fruitore di beni e servizi cittadini.
L'obbligo fa parte delle misure messe in atto per ridurre l'utilizzo del contante previste nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Nello specifico, la sanzione ammonta a 30 euro, a cui si deve aggiungere il 4% del valore della transazione rifiutata. Ecco perché viene chiamata "doppia sanzione". La sanzione va applicata sia ai titolari di attività che vendono prodotti al pubblico, sia a coloro che offrono servizi.
Di conseguenza, sono obbligati anche tassisti e altri liberi professionisti.
Alcuni esercenti di attività commerciali a Cerignola hanno voluto dire il proprio punto di vista sull'argomento. "L'obbligo del Pos può pure essere giustificato, ma non dovrebbero esserci commissioni bancarie, altrimenti il sospetto che vi siano accordi per far arricchire sempre più le banche e impoverire il resto del Paese è più che legittimo", dichiara un commerciante di prodotti per l'igiene della casa.
"Questo è un altro passo in più verso la sparizione del denaro contante. Tra qualche anno, con il controllo digitale, saremo tutti "schedati" e tenuti sotto smacco", commenta un altro, titolare di un bar ben avviato.
C'è chi paventa la "scappatoia" del guasto tecnico per sfuggire ad ogni controllo. Basterà esibire "apparecchio guasto" sulla macchinetta del Pos ed il gioco è fatto. Chi si prenderà la briga di controllare che sia davvero così?
"Quando vado in alcuni posti so già che non accettano pagamenti con il Pos perché, da secoli, l'apparecchio è rotto. Prevedo che in molti lo faranno per aggirare questo ulteriore obbligo vessatorio!", dichiara Carlo, che non ha un'attività commerciale, ma è un semplice fruitore di beni e servizi cittadini.