Noi in Movimento Cerignola si esprime sul ciclo rifiuti
«L'amministrazione propone un modello sostanzialmente simile a quello esistente che è fallito»
Cerignola - mercoledì 19 aprile 2023
9.25 Comunicato Stampa
"Noi in Movimento" Cerignola torna a esprimersi sulla questione rifiuti. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa inviato dal partito alla redazione.
«Cerignola e i Comuni dei 5 Reali Siti, sono soci di una società pubblica, costituita da ASECO e AGER, che investirà 100 milioni di euro nella nostra regione per realizzare "impianti minimi" (biostabilizzazione e compostaggio). In agro di Cerignola, località Forcone di Cafiero, sono già presenti un impianto di trattamento, un centro di selezione e un progetto per un impianto di compostaggio, predisposti da SIA e approvati dalla Regione, compresa la quota di cofinanziamento.
Logica vorrebbe che il Consorzio di Igiene Ambientale, di cui fa parte, con gli altri, Cerignola, reclami una quota di quei finanziamenti, divenga parte attiva della nuova società, e realizzi e ultimi gli impianti utili a chiudere - e per davvero - il ciclo di gestione dei rifiuti garantendosi cospicui ritorni finanziari.
Cosa annunciano invece da Palazzo di città? Un modello di raccolta "rivoluzionario", e non si comprende bene dove sia la rivoluzione (magari copernicana), parlando ancora del sistema porta a porta e della vendita senza ricavi dei nostri rifiuti. Altro non sarebbe che un modello sostanzialmente simile a quello esistente che è clamorosamente e notoriamente fallito. E questo sarà solo il primo costo che graverà sulla collettività.
Ma i nostri amministratori vogliono superarsi: abbiamo la possibilità di realizzare impianti con finanziamenti regionali? Potremmo finalmente utilizzare una formidabile Porsche comprata coi soldi nostri e lasciata in garage per anni? Macchè! La diamo ai nostri amici, basta che loro ci mettano dentro un bell'Arbre Magique! Ah, noi metteremmo pure la nostra quota per comprarlo. Fosse mai che si faccia una cosa di sinistra».
«Cerignola e i Comuni dei 5 Reali Siti, sono soci di una società pubblica, costituita da ASECO e AGER, che investirà 100 milioni di euro nella nostra regione per realizzare "impianti minimi" (biostabilizzazione e compostaggio). In agro di Cerignola, località Forcone di Cafiero, sono già presenti un impianto di trattamento, un centro di selezione e un progetto per un impianto di compostaggio, predisposti da SIA e approvati dalla Regione, compresa la quota di cofinanziamento.
Logica vorrebbe che il Consorzio di Igiene Ambientale, di cui fa parte, con gli altri, Cerignola, reclami una quota di quei finanziamenti, divenga parte attiva della nuova società, e realizzi e ultimi gli impianti utili a chiudere - e per davvero - il ciclo di gestione dei rifiuti garantendosi cospicui ritorni finanziari.
Cosa annunciano invece da Palazzo di città? Un modello di raccolta "rivoluzionario", e non si comprende bene dove sia la rivoluzione (magari copernicana), parlando ancora del sistema porta a porta e della vendita senza ricavi dei nostri rifiuti. Altro non sarebbe che un modello sostanzialmente simile a quello esistente che è clamorosamente e notoriamente fallito. E questo sarà solo il primo costo che graverà sulla collettività.
Ma i nostri amministratori vogliono superarsi: abbiamo la possibilità di realizzare impianti con finanziamenti regionali? Potremmo finalmente utilizzare una formidabile Porsche comprata coi soldi nostri e lasciata in garage per anni? Macchè! La diamo ai nostri amici, basta che loro ci mettano dentro un bell'Arbre Magique! Ah, noi metteremmo pure la nostra quota per comprarlo. Fosse mai che si faccia una cosa di sinistra».