Territorio
Nicola Zingarelli, l’uomo e il letterato.
approfondimento storico
Cerignola - mercoledì 3 giugno 2015
16.35
"Chi ebbe occasione di vederlo nell'intimità del suo studio non potrà dimenticarlo mai; libri per tutto, sui tavoli, sulle sedie, per terra, disposti in alti pili: fra questo cumulo di carte e di volumi si vedeva emergere la testa dello Zingarelli, sormontata da un grande berrettone di seta scura, quasi a personificare uno di quei tanti geni o spiritelli medioevali che la sua indagine aveva perseguito e posto in onore".
Con queste parole, lo storico Paolo D'Ancona ricorda quelgenius loci cui la città di Cerignola ebbe l'onore di dare i natali: Nicola Zingarelli. Letterato, critico, umanista e filologo, Zingarelli nacque il 28 agosto 1860 da una famiglia di modesta estrazione culturale. Compì gli studi tra Lucera e Napoli, dove si laureò in Lettere nel 1882. Mostrò sin da subito grande interesse nei confronti degli studi storici, di storia della letteratura (dedicando la maggior parte della sua attenzione su Dante) e di linguistica, di Filologia romanza e di Letteratura popolare, che perfezionò a Breslaualla scuola del Gaspary e a Berlino a quella del Tobler.Rientrato in Italia, riprese l'attività didattica in alcune scuole di Palermo, Campobasso, Ferrara e Napoli fino al 1901, anno in cui vince un concorso per l'insegnamento di Storia comparata delle Lingue e Letterature neolatine all'Università di Palermo.Nel 1916, morto Francesco Novati, gli successe alla cattedra milanese di Lingue e letterature romanze presso l'Università Statale, che tenne fino al 1931, quando, morto Michele Scherillo, subentrò nell'insegnamento di Letteratura italiana.La fama gli fu data soprattutto per il suo ambizioso progetto dell'edizione del Vocabolario della lingua italiana, di cui ne avviò la pubblicazione in fascicoli, nel 1917, per conto della casa editrice Bietti, pubblicazione che dal 1922 proseguirà in volume. Alternò inoltre i sui studi con la collaborazione per diverse riviste italiane e straniere. Grande fu comunque il suo desiderio di tornare nella sua città natia. Zingarelli infatti, tra la fine del 1934 e gli inizi del 1935, acquistò una casa in una campagna nei pressi di Cerignola, che ribattezzò "Il riposo" e nella quale desiderava trascorrere gli ultimi anni della vita con la moglie e con i figli, alternando le occupazioni dei campi alla cura della sua mirabile biblioteca; non poté farlo, perché mentre era ancora a Milano, la morte lo colse il 6 giugno 1935. La sua mirabile biblioteca, composta da oltre 8000 opere fra volumi ed opuscoli di grande interesse filologico-letterario, è conservata nel patrimonio dei Fondi speciali della Biblioteca Provinciale di Foggia "La Magna Capitana".
Con queste parole, lo storico Paolo D'Ancona ricorda quelgenius loci cui la città di Cerignola ebbe l'onore di dare i natali: Nicola Zingarelli. Letterato, critico, umanista e filologo, Zingarelli nacque il 28 agosto 1860 da una famiglia di modesta estrazione culturale. Compì gli studi tra Lucera e Napoli, dove si laureò in Lettere nel 1882. Mostrò sin da subito grande interesse nei confronti degli studi storici, di storia della letteratura (dedicando la maggior parte della sua attenzione su Dante) e di linguistica, di Filologia romanza e di Letteratura popolare, che perfezionò a Breslaualla scuola del Gaspary e a Berlino a quella del Tobler.Rientrato in Italia, riprese l'attività didattica in alcune scuole di Palermo, Campobasso, Ferrara e Napoli fino al 1901, anno in cui vince un concorso per l'insegnamento di Storia comparata delle Lingue e Letterature neolatine all'Università di Palermo.Nel 1916, morto Francesco Novati, gli successe alla cattedra milanese di Lingue e letterature romanze presso l'Università Statale, che tenne fino al 1931, quando, morto Michele Scherillo, subentrò nell'insegnamento di Letteratura italiana.La fama gli fu data soprattutto per il suo ambizioso progetto dell'edizione del Vocabolario della lingua italiana, di cui ne avviò la pubblicazione in fascicoli, nel 1917, per conto della casa editrice Bietti, pubblicazione che dal 1922 proseguirà in volume. Alternò inoltre i sui studi con la collaborazione per diverse riviste italiane e straniere. Grande fu comunque il suo desiderio di tornare nella sua città natia. Zingarelli infatti, tra la fine del 1934 e gli inizi del 1935, acquistò una casa in una campagna nei pressi di Cerignola, che ribattezzò "Il riposo" e nella quale desiderava trascorrere gli ultimi anni della vita con la moglie e con i figli, alternando le occupazioni dei campi alla cura della sua mirabile biblioteca; non poté farlo, perché mentre era ancora a Milano, la morte lo colse il 6 giugno 1935. La sua mirabile biblioteca, composta da oltre 8000 opere fra volumi ed opuscoli di grande interesse filologico-letterario, è conservata nel patrimonio dei Fondi speciali della Biblioteca Provinciale di Foggia "La Magna Capitana".