Nicola Netti su Giudice di Pace Cerignola: “Il Comune garantisca adeguati servizi”
Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione consiliare sull’argomento
Cerignola - giovedì 1 dicembre 2022
13.34 Comunicato Stampa
«Il Comune doti di personale l'Ufficio del Giudice di Pace, per scongiurarne la chiusura con grande disservizio per cittadini e operatori del settore». È questo l'auspicio del consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Nicola Netti, che nei giorni scorsi ha presentato un'interrogazione consiliare, a difesa dell'ultimo presidio di giustizia e legalità sul territorio, dopo che il Governo Monti nel 2011 privò Cerignola del tribunale.
Undici anni fa, si assistette alla soppressione di oltre 660 uffici del Giudice di Pace, di 220 sezioni distaccate di tribunale e di 31 tribunali, con conseguente riduzione del numero degli uffici ordinari, rideterminazione delle piante organiche e redistribuzione del personale di magistratura e amministrativo. «Non senza fatica – ricorda Netti – l'amministrazione di centrodestra salvò l'Ufficio del Giudice di Pace, facendosi carico della gestione dei locali siti in via Giovanni Falcone e del fabbisogno di personale, attingendo dalle professionalità operanti in Comune».
Successivi trasferimenti, reintegri e pensionamenti hanno lasciato l'ex tribunale con soli 2 amministrativi, con conseguente inefficienza del servizio per le tante pratiche evase da scarso personale.
«Oltre a comportare un pesante disagio per avvocati, magistrati ma soprattutto cittadini – osserva il consigliere di Fratelli d'Italia – serve scongiurare la paralisi, che sia dovuta ad ispettive ministeriali sull'efficienza dell'Ufficio o che sia dovuta al sovraccarico di lavoro. Per questo mi auguro che l'amministrazione operi in maniera incisiva, fornendo il personale necessario».
Undici anni fa, si assistette alla soppressione di oltre 660 uffici del Giudice di Pace, di 220 sezioni distaccate di tribunale e di 31 tribunali, con conseguente riduzione del numero degli uffici ordinari, rideterminazione delle piante organiche e redistribuzione del personale di magistratura e amministrativo. «Non senza fatica – ricorda Netti – l'amministrazione di centrodestra salvò l'Ufficio del Giudice di Pace, facendosi carico della gestione dei locali siti in via Giovanni Falcone e del fabbisogno di personale, attingendo dalle professionalità operanti in Comune».
Successivi trasferimenti, reintegri e pensionamenti hanno lasciato l'ex tribunale con soli 2 amministrativi, con conseguente inefficienza del servizio per le tante pratiche evase da scarso personale.
«Oltre a comportare un pesante disagio per avvocati, magistrati ma soprattutto cittadini – osserva il consigliere di Fratelli d'Italia – serve scongiurare la paralisi, che sia dovuta ad ispettive ministeriali sull'efficienza dell'Ufficio o che sia dovuta al sovraccarico di lavoro. Per questo mi auguro che l'amministrazione operi in maniera incisiva, fornendo il personale necessario».