Cronaca
Nessuna colpa e tanto dolore per i genitori dei 6 bambini investiti
Ogni genitore si era accertato che il proprio “bambino” fosse entrato allo Sporting Club e solo dopo l’ingresso ogni genitore è tornato in città
Cerignola - giovedì 18 luglio 2019
18.05
A cinque giorni dal drammatico incidente verificatosi a Cerignola in Via Tiro a segno, sabato 13 Luglio intorno alle ore 21:30, dove sei "bambini" sono stati investiti da una Fiat Punto, restano invariate le condizioni del piccolo Giuseppe che continua a lottare tra la vita e la morte. Una lotta che deve vincere Giuseppe perché adora la vita, una lotta che vede i genitori, chiusi nella più silenziosa sofferenza, costantemente al suo fianco, una lotta che fa tenere il fiato sospeso ai genitori degli altri ragazzi che, nella sofferenza per quanto accaduto ai propri figli, pregano e si recano quotidianamente in ospedale nella speranza di apprendere notizie positive su Giuseppe, una lotta che ha fatto perdere voce e vita agli amici che, correggiamo una volta per tutte, non sono adolescenti ma bambini di 11 e 12 anni.
Nei giorni scorsi abbiamo gioito tutti per la ripresa del piccolo Alessandro che, dopo giorni di coma farmacologico, ha aperto gli occhi restituendo vita e speranza ai genitori, sorriso e colore agli amici, a quel gruppetto di amici che non si è avventurato per le strade di campagna, non ha fatto nulla di male ma si è semplicemente visto allontanare dalla struttura presso la quale i genitori li avevano accompagnati e sarebbero ritornati a prenderli in serata.
È giusto chiarire che i genitori del gruppetto di nove "bambini" non hanno nessuna responsabilità. In questi giorni abbiamo assistito all'immancabile "processo" celebrato sui social, abbiamo letto commenti in cui il dito veniva puntato contro i genitori colpevoli di non aver seguito i propri figli e di qui le voci di corridoio che non si spiegano come mai questi bambini, alle 21:00, stessero in giro per le campagne della città, soli, in periferia e al buio… "Ma dove stavano i genitori?" si mormorava in città!
Abbiamo avuto contatti con una mamma che sta vedendo morire di dolore il proprio figlio… giorno dopo giorno, un bambino di 12 anni (perché a 12 anni si è bambini… ricordiamolo) che era con il gruppo ma fortunatamente non è stato investito. Non dorme più da giorni perché la terribile scena è sempre viva nella sua mente, parla sempre e solo degli amici, piange per loro, si dispera e ogni giorno si reca con i genitori al Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, poi ai Riuniti di Foggia, è in ansia, vuole vederli, vuole sapere, prega per loro e non si da pace.
Ma cosa successe quella sera, perché i bambini erano soli in quella strada? Questa mamma ci spiega che avevano organizzato una pizza al Circolo Sporting Club. Dei 9 bambini tre erano soci del circolo. Ogni genitore aveva accompagnato il proprio figlio presso lo Sporting Club per poi tornarlo a prendere alla fine della pizza tra amichetti. Ogni genitore si era accertato che il proprio "bambino" fosse entrato nella struttura e solo dopo l'ingresso ogni genitore è tornato in città. Purtroppo, però, il personale dello Sporting Club ha detto loro che non si sarebbero potuti trattenere tutti perché l'ingresso era consentito a soli 6 bambini. Nel regolamento dello Sporting Club ogni socio può portare con se un amico, erano tre soci pertanto sarebbero potuti entrare solo in sei. I bambini, quindi, per non escludere tre amichetti dalla serata si sono allontanati dalla struttura tornando a Cerignola. Una socia che stava portando allo Sporting Club la propria figlia, avendo visto i bambini per strada, bambini che conosceva benissimo, si è fermata per chiedere cosa fosse successo, loro si avvicinano allo sportello della conducente occupando la strada… poi il drammatico incidente.
Questo è quanto accaduto quella sera, queste le ragioni per cui 9 bambini, al buio, su una strada fuori dal centro abitato, in aperta campagna, soli, in fila indiana sul ciglio della strada sono stati investiti ed oggi uno combatte contro la morte, altri hanno riportato gravi danni fisici, altri non riescono più a vivere perché non ancora si svegliano dall'incubo che li perseguita giorno e notte.
Sicuramente avrebbero potuto ribellarsi contro il personale che li stava mettendo fuori dalla struttura privata, sicuramente avrebbero dovuto avvertire i genitori per farsi accompagnare in città… ma sono solamente nove bambini… nove bambini…non dimentichiamolo mai… nove bambini!
I genitori stanno vivendo un dramma inenarrabile, con Giuseppe lottano contro la morte la mamma e il papà, con il risveglio di Alessandro è tornato un pò di colore sul volto dei genitori che non sorridono perché attendono il risveglio di Giuseppe, il dolore dei genitori degli altri quattro bambini fratturati e col volto tumefatto è grande perché se i loro figli non sono in pericolo di vita lo è Giuseppe e loro soffrono per i propri figli e per Giuseppe, lo sgomento delle mamme degli altri tre è grande, vivono ormai nell'ansia, nel dolore, nella preghiera e nella speranza. È troppo pesante la croce che portano, non appesantiamola con i nostri giudizi e, soprattutto, come ci ha richiesto la zia di una vittima, preghiamo per Giuseppe!
Nei giorni scorsi abbiamo gioito tutti per la ripresa del piccolo Alessandro che, dopo giorni di coma farmacologico, ha aperto gli occhi restituendo vita e speranza ai genitori, sorriso e colore agli amici, a quel gruppetto di amici che non si è avventurato per le strade di campagna, non ha fatto nulla di male ma si è semplicemente visto allontanare dalla struttura presso la quale i genitori li avevano accompagnati e sarebbero ritornati a prenderli in serata.
È giusto chiarire che i genitori del gruppetto di nove "bambini" non hanno nessuna responsabilità. In questi giorni abbiamo assistito all'immancabile "processo" celebrato sui social, abbiamo letto commenti in cui il dito veniva puntato contro i genitori colpevoli di non aver seguito i propri figli e di qui le voci di corridoio che non si spiegano come mai questi bambini, alle 21:00, stessero in giro per le campagne della città, soli, in periferia e al buio… "Ma dove stavano i genitori?" si mormorava in città!
Abbiamo avuto contatti con una mamma che sta vedendo morire di dolore il proprio figlio… giorno dopo giorno, un bambino di 12 anni (perché a 12 anni si è bambini… ricordiamolo) che era con il gruppo ma fortunatamente non è stato investito. Non dorme più da giorni perché la terribile scena è sempre viva nella sua mente, parla sempre e solo degli amici, piange per loro, si dispera e ogni giorno si reca con i genitori al Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, poi ai Riuniti di Foggia, è in ansia, vuole vederli, vuole sapere, prega per loro e non si da pace.
Ma cosa successe quella sera, perché i bambini erano soli in quella strada? Questa mamma ci spiega che avevano organizzato una pizza al Circolo Sporting Club. Dei 9 bambini tre erano soci del circolo. Ogni genitore aveva accompagnato il proprio figlio presso lo Sporting Club per poi tornarlo a prendere alla fine della pizza tra amichetti. Ogni genitore si era accertato che il proprio "bambino" fosse entrato nella struttura e solo dopo l'ingresso ogni genitore è tornato in città. Purtroppo, però, il personale dello Sporting Club ha detto loro che non si sarebbero potuti trattenere tutti perché l'ingresso era consentito a soli 6 bambini. Nel regolamento dello Sporting Club ogni socio può portare con se un amico, erano tre soci pertanto sarebbero potuti entrare solo in sei. I bambini, quindi, per non escludere tre amichetti dalla serata si sono allontanati dalla struttura tornando a Cerignola. Una socia che stava portando allo Sporting Club la propria figlia, avendo visto i bambini per strada, bambini che conosceva benissimo, si è fermata per chiedere cosa fosse successo, loro si avvicinano allo sportello della conducente occupando la strada… poi il drammatico incidente.
Questo è quanto accaduto quella sera, queste le ragioni per cui 9 bambini, al buio, su una strada fuori dal centro abitato, in aperta campagna, soli, in fila indiana sul ciglio della strada sono stati investiti ed oggi uno combatte contro la morte, altri hanno riportato gravi danni fisici, altri non riescono più a vivere perché non ancora si svegliano dall'incubo che li perseguita giorno e notte.
Sicuramente avrebbero potuto ribellarsi contro il personale che li stava mettendo fuori dalla struttura privata, sicuramente avrebbero dovuto avvertire i genitori per farsi accompagnare in città… ma sono solamente nove bambini… nove bambini…non dimentichiamolo mai… nove bambini!
I genitori stanno vivendo un dramma inenarrabile, con Giuseppe lottano contro la morte la mamma e il papà, con il risveglio di Alessandro è tornato un pò di colore sul volto dei genitori che non sorridono perché attendono il risveglio di Giuseppe, il dolore dei genitori degli altri quattro bambini fratturati e col volto tumefatto è grande perché se i loro figli non sono in pericolo di vita lo è Giuseppe e loro soffrono per i propri figli e per Giuseppe, lo sgomento delle mamme degli altri tre è grande, vivono ormai nell'ansia, nel dolore, nella preghiera e nella speranza. È troppo pesante la croce che portano, non appesantiamola con i nostri giudizi e, soprattutto, come ci ha richiesto la zia di una vittima, preghiamo per Giuseppe!