Cronaca
Nel carcere di Foggia situazione da tempo esplosiva
A dichiararlo è Stefano Caprizzi, segretario generale regionale UIL PA Polizia Penitenziaria
Foggia - giovedì 12 marzo 2020
12.31 Comunicato Stampa
Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa pervenutoci a mezzo mail da Stefano CAPORIZZI, segretario generale regionale UIL PA Polizia Penitenziaria
In tutta Italia abbiamo registrato gravi rivolte dei detenuti che, probabilmente, guidati da un'unica "regia" hanno distrutto le carceri italiane cavalcando la paura del coronavirus, le immagini che tutti quanti abbiamo visto sono emblematiche e possono in parte far comprendere la cruda realtà; solo i poliziotti penitenziari, tuttavia, possono raccontare il terrore, la tensione, la paura e di guisa il grande coraggio.
Una tragedia nella quale abbiamo perso vite umane ( detenuti per overdose di farmaci) e molti poliziotti feriti che hanno dovuto ripristinare l'ordine e la sicurezza quasi a mani nude non avendo adeguati strumenti di protezione individuale.
La situazione di FOGGIA era già esplosiva prima dell'esigenza sanitaria del Paese ed è culminata nella "conquista" del carcere da parte dei detenuti e dalla successiva evasione di massa ( 80 ristretti, ancora latitanti 10), i pochi agenti in servizio non hanno, evidentemente, potuto evitare che tutto ciò accadesse, limitando con le poche risorse a disposizione che la situazione degenerasse completamente e riportando con molte difficoltà e con tanto professionalità la "sicurezza" nell'Istituto.
Nella mattinata odierna sono stati trasferiti più di 100 detenuti verso altri Istituti dalla sede di Foggia, una misura giusta e che riteniamo possa essere una prima "risposta" a coloro che credono di voler demonizzare lo Stato Italiano ed il sistema carceri.
Ci aspettiamo, ulteriori, provvedimenti da parte della politica e dell'Amministrazione per le violenze perpetrate e per gli ingenti danni alle strutture penitenziarie.
Perché è successo alla casa circondariale di Foggia?
Le risposte sono diverse, innanzitutto la grave carenza di personale che è stata denunciata da tutte le OO.SS., il grave sovraffollamento ( 600 detenuti ed una capienza regolamentare di poco superiore ai 350 posti detentivi) e sicuramente da non sottovalutare è la grave "forza" della criminalità dauna che come affermato dai magistrati dell'Antimafia in più occasioni "La mafia foggiana è più efferata della 'ndrangheta" ed infatti proprio quest'anno è stata istituita la D.I.A. a Foggia.
In qualità di poliziotto penitenziario e segretario regionale della U.I.L. P.A. P.P. devo complimentarmi con i colleghi che in tutte le carceri pugliesi hanno evitato con professionalità, spirito di sacrificio ( turni super prolungati) che ci fossero altre situazioni simili a quelle di Foggia con la speranza che non si verifichino altre criticità.
La vicinanza a tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria ed a tutto il personale è stata espressa anche dal segretario generale regionale della UIL PA Puglia FILIPPONE Edoardo che annuncia pieno sostegno alle prossime iniziative che la UIL Polizia Penitenziaria Puglia intende intraprendere per adeguare l'organico della Polizia Penitenziaria ridotto, drasticamente, con l'ultimo decreto ministeriale ( e relativo P.C.D.) sulla rimodulazione della piante organiche del 2017.
In tutta Italia abbiamo registrato gravi rivolte dei detenuti che, probabilmente, guidati da un'unica "regia" hanno distrutto le carceri italiane cavalcando la paura del coronavirus, le immagini che tutti quanti abbiamo visto sono emblematiche e possono in parte far comprendere la cruda realtà; solo i poliziotti penitenziari, tuttavia, possono raccontare il terrore, la tensione, la paura e di guisa il grande coraggio.
Una tragedia nella quale abbiamo perso vite umane ( detenuti per overdose di farmaci) e molti poliziotti feriti che hanno dovuto ripristinare l'ordine e la sicurezza quasi a mani nude non avendo adeguati strumenti di protezione individuale.
La situazione di FOGGIA era già esplosiva prima dell'esigenza sanitaria del Paese ed è culminata nella "conquista" del carcere da parte dei detenuti e dalla successiva evasione di massa ( 80 ristretti, ancora latitanti 10), i pochi agenti in servizio non hanno, evidentemente, potuto evitare che tutto ciò accadesse, limitando con le poche risorse a disposizione che la situazione degenerasse completamente e riportando con molte difficoltà e con tanto professionalità la "sicurezza" nell'Istituto.
Nella mattinata odierna sono stati trasferiti più di 100 detenuti verso altri Istituti dalla sede di Foggia, una misura giusta e che riteniamo possa essere una prima "risposta" a coloro che credono di voler demonizzare lo Stato Italiano ed il sistema carceri.
Ci aspettiamo, ulteriori, provvedimenti da parte della politica e dell'Amministrazione per le violenze perpetrate e per gli ingenti danni alle strutture penitenziarie.
Perché è successo alla casa circondariale di Foggia?
Le risposte sono diverse, innanzitutto la grave carenza di personale che è stata denunciata da tutte le OO.SS., il grave sovraffollamento ( 600 detenuti ed una capienza regolamentare di poco superiore ai 350 posti detentivi) e sicuramente da non sottovalutare è la grave "forza" della criminalità dauna che come affermato dai magistrati dell'Antimafia in più occasioni "La mafia foggiana è più efferata della 'ndrangheta" ed infatti proprio quest'anno è stata istituita la D.I.A. a Foggia.
In qualità di poliziotto penitenziario e segretario regionale della U.I.L. P.A. P.P. devo complimentarmi con i colleghi che in tutte le carceri pugliesi hanno evitato con professionalità, spirito di sacrificio ( turni super prolungati) che ci fossero altre situazioni simili a quelle di Foggia con la speranza che non si verifichino altre criticità.
La vicinanza a tutti gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria ed a tutto il personale è stata espressa anche dal segretario generale regionale della UIL PA Puglia FILIPPONE Edoardo che annuncia pieno sostegno alle prossime iniziative che la UIL Polizia Penitenziaria Puglia intende intraprendere per adeguare l'organico della Polizia Penitenziaria ridotto, drasticamente, con l'ultimo decreto ministeriale ( e relativo P.C.D.) sulla rimodulazione della piante organiche del 2017.