Territorio
Nasce la cooperativa sociale “Charlie fa surf”
Sostenuta dalla Caritas diocesana, è frutto del Progetto Policoro, obiettivo la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi
Cerignola - lunedì 26 luglio 2021
10.02 Comunicato Stampa
Si è costituita lo scorso 21 luglio la cooperativa sociale "Charlie fa surf" con sede a Cerignola, nei locali del Centro Educativo "Diorama" (vico V Addolorata, 79), nata per fornire continuità alle attività e ai progetti promossi dalla Caritas della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano sostenuti dalla Caritas Italiana con i fondi dell'OttoxMille: come avvenuto dal 2017 proprio con il progetto "Charlie fa Surf", che denomina l'iniziativa, finalizzato al contrasto della dispersione scolastica e all'orientamento al lavoro per i minori e i giovani della diocesi. Sulla scia del progetto, la cooperativa si propone di coinvolgere l'interesse generale della comunità locale nella promozione umana e nell'integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi. La cooperativa, che nasce come gesto concreto del Progetto Policoro, scaturisce, inoltre, dall'incontro di operatori che, da tempo, svolgono il servizio di prossimità nel settore dell'educativa di strada, dell'assistenza ai bisognosi, dell'immigrazione, dell'educazione alla legalità.
"La cooperativa – afferma il presidente avv. Gaetano Panunzio – rappresenta una nuova avventura che, grazie al sostegno fornito dal vescovo Luigi Renna e da don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, stiamo per intraprendere. Continueremo a svolgere il nostro servizio in maniera concreta e organica, attivando collaborazioni sul territorio con enti e istituzioni nella consapevolezza che, come ci insegna papa Francesco, 'ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie'. Siamo tutti entusiasti di iniziare questo nuovo percorso che trova negli incroci, diventati incontri di talenti, la sua vera forza".
"Sostenere i giovani nella creazione di un'impresa – dichiara don Cotugno – vuole essere per il nostro territorio un segno di speranza. Il lavoro diventa l'opportunità per mettere a fuoco la vocazione di ciascuno, rendendo la propria vita prolungamento della fantasia di Dio. È questa la mission del Progetto Policoro: animare le comunità e sostenere i giovani nella creazione del lavoro. La nuova cooperativa nasce da un lungo percorso di formazione e di animazione su temi sociali e sul contrasto alle povertà soprattutto quelle educative. Auguro a questi giovani di continuare a mantenere vivo il fuoco della carità che ha animato i progetti della Caritas diocesana e che ha visto alcuni di loro protagonisti, continuando ad essere anche tra i loro coetanei la voce di coloro che si sanno riappropriare positivamente del territorio, rendendolo un posto sicuro dove fare esperienza di gratuità e di amore".
"La cooperativa – afferma il presidente avv. Gaetano Panunzio – rappresenta una nuova avventura che, grazie al sostegno fornito dal vescovo Luigi Renna e da don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas diocesana, stiamo per intraprendere. Continueremo a svolgere il nostro servizio in maniera concreta e organica, attivando collaborazioni sul territorio con enti e istituzioni nella consapevolezza che, come ci insegna papa Francesco, 'ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie'. Siamo tutti entusiasti di iniziare questo nuovo percorso che trova negli incroci, diventati incontri di talenti, la sua vera forza".
"Sostenere i giovani nella creazione di un'impresa – dichiara don Cotugno – vuole essere per il nostro territorio un segno di speranza. Il lavoro diventa l'opportunità per mettere a fuoco la vocazione di ciascuno, rendendo la propria vita prolungamento della fantasia di Dio. È questa la mission del Progetto Policoro: animare le comunità e sostenere i giovani nella creazione del lavoro. La nuova cooperativa nasce da un lungo percorso di formazione e di animazione su temi sociali e sul contrasto alle povertà soprattutto quelle educative. Auguro a questi giovani di continuare a mantenere vivo il fuoco della carità che ha animato i progetti della Caritas diocesana e che ha visto alcuni di loro protagonisti, continuando ad essere anche tra i loro coetanei la voce di coloro che si sanno riappropriare positivamente del territorio, rendendolo un posto sicuro dove fare esperienza di gratuità e di amore".