Musicoterapia, un incontro gratuito per genitori a Cerignola
Il dott. Vincenzo Miranda sarà il 20 Febbraio presso la Ludoteca Isola Felice
Cerignola - sabato 18 febbraio 2023
Proseguono gli incontri e i laboratori promossi e organizzati dall'Associazione di promozione sociale "Kama" di Cerignola nell'ambito dell'avviso pubblico "Puglia Capitale Sociale 3.0" della Regione Puglia destinato ai soggetti del Terzo Settore. Il progetto di Associazione Kama, denominato "Noi Futuro della Terra" prevede il coinvolgimento di bambini con età compresa tra i 6 e i 10 anni, insieme ai loro genitori. Le attività sono rivolte anche ai bambini speciali, con disturbi di apprendimento e autistici.
L'obiettivo principale del progetto è quello di formare una comunità educante inclusiva, in cui genitori e figli possano condividere momenti di confronto e di esperienze formative.
Lunedì 20 Febbraio, con inizio alle ore 16.30, il dott. Vincenzo Miranda incontrerà i genitori presso la Ludoteca Isola Felice, per parlare di "Musicoterapia, la musica del cambiamento".
Lo abbiamo incontrato per farci spiegare il suo ruolo all'interno del progetto finanziato dalla Regione Puglia e le finalità della disciplina da lui proposta, la Musicoterapia. Vincenzo Miranda è uno psicologo clinico, musicoterapeuta e docente Artedo (scuola di formazione nelle Arti Terapie). Da diversi anni si occupa di diverse abilità e disturbi dell'apprendimento, percorsi di accompagnamento alla nascita, formazione, terza età e patologie dementigene, patologie psichiche. E' Responsabile Psicologo presso due centri diurni.
Dott. Miranda, che idea si è fatto, in base alla Sua esperienza, dei disturbi di apprendimento, sempre più frequenti e diffusi tra i bambini e gli adolescenti?
I disturbi specifici dell'apprendimento hanno ricevuto una maggiore attenzione negli ultimi tempi, rappresentano una di quelle questioni cliniche molto diffuse, soprattutto nell'area scolastica e dell'apprendimento formale. L'idea che mi sono fatto è che rispetto agli anni passati le batterie valutative, i meccanismi osservativi e ovviamente quelli diagnostici sono migliorati tantissimo, consentendo di definire meglio questo tipo di disturbo, e di conseguenza attivare le giuste contromisure. Con la legge n.170 del 2010 (sui disturbi specifici dell'apprendimento come dislessia e disgrafia, discalculia), è stato possibile strutturare e creare dei percorsi didattici personalizzati, anche a fronte del fatto che questo disturbo non è frutto di disabilità intellettiva, ma è localizzato e quindi su di esso si può intervenire con un training specifico di natura cognitiva, che consente di superare le difficoltà e accedere al processo di apprendimento generalizzato come tutti gli altri.
Quanto e in che modalità la Musicoterapia, di cui Lei è un esperto, può essere utile nel trattare e gestire le abilità dei bambini e quelle dei genitori?
La musicoterapia è per definizione l'uso della musica e dei suoni e degli strumenti musicali per attivare un percorso riabilitativo, terapeutico ma anche e soprattutto di crescita personale. Nella sua forma più pura dà la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio quasi esclusivamente non verbale, e di entrare in relazione con la non parola. La musica sfrutta tali parametri spingendo nello specifico il bambino ad un potenziamento relazionale ed espressivo, in modo da potersi meglio definire, rappresentare e trovare una condizione di maggiore serenità interiore. La musicoterapia è anche un potente strumento per rafforzare il pensiero laterale e la creatività, in una cornice educativa che utilizza gli apprendimenti che ci rendono evoluti in una condizione indispensabile di non giudizio.
Quali sono le difficoltà che i genitori dei bambini speciali incontrano oggi, e qual è l'approccio ideale per superarle nel modo migliore?
I bambini con difficoltà necessitano di essere supportati sul fronte pratico perché hanno una serie di bisogni ed esigenze, ma è necessario che vi sia un'organizzazione, una struttura, un'impalcatura che faccia sentire accolti anche i genitori. Questi, nello specifico, hanno bisogno di ritagliarsi momenti per rigenerarsi dalla stanchezza che porta via via energie utili al sostegno dei figli in difficoltà. La musicoterapia può occuparsi sia dei bambini, che dei loro genitori, fornendo loro un supporto per affrontare insieme il percorso.
Quale sarà il Suo ruolo all'interno del progetto "Noi Futuro della Terra" di Associazione Kama, e di cosa si parlerà nel primo incontro da Lei tenuto, lunedì 20 Febbraio?
Il mio impegno all'interno del progetto sarà principalmente destinato all'implementazione e coordinamento di laboratori di musicoterapia per bambini sia normodotati che speciali. L'incontro del 20 febbraio sarà improntato alla conoscenza delle famiglie, al fine pianificare con loro un intervento e un'attività di gruppo che siano rispettosi delle unicità e delle bellezze che ogni bambino porta in dote.
L'obiettivo principale del progetto è quello di formare una comunità educante inclusiva, in cui genitori e figli possano condividere momenti di confronto e di esperienze formative.
Lunedì 20 Febbraio, con inizio alle ore 16.30, il dott. Vincenzo Miranda incontrerà i genitori presso la Ludoteca Isola Felice, per parlare di "Musicoterapia, la musica del cambiamento".
Lo abbiamo incontrato per farci spiegare il suo ruolo all'interno del progetto finanziato dalla Regione Puglia e le finalità della disciplina da lui proposta, la Musicoterapia. Vincenzo Miranda è uno psicologo clinico, musicoterapeuta e docente Artedo (scuola di formazione nelle Arti Terapie). Da diversi anni si occupa di diverse abilità e disturbi dell'apprendimento, percorsi di accompagnamento alla nascita, formazione, terza età e patologie dementigene, patologie psichiche. E' Responsabile Psicologo presso due centri diurni.
Dott. Miranda, che idea si è fatto, in base alla Sua esperienza, dei disturbi di apprendimento, sempre più frequenti e diffusi tra i bambini e gli adolescenti?
I disturbi specifici dell'apprendimento hanno ricevuto una maggiore attenzione negli ultimi tempi, rappresentano una di quelle questioni cliniche molto diffuse, soprattutto nell'area scolastica e dell'apprendimento formale. L'idea che mi sono fatto è che rispetto agli anni passati le batterie valutative, i meccanismi osservativi e ovviamente quelli diagnostici sono migliorati tantissimo, consentendo di definire meglio questo tipo di disturbo, e di conseguenza attivare le giuste contromisure. Con la legge n.170 del 2010 (sui disturbi specifici dell'apprendimento come dislessia e disgrafia, discalculia), è stato possibile strutturare e creare dei percorsi didattici personalizzati, anche a fronte del fatto che questo disturbo non è frutto di disabilità intellettiva, ma è localizzato e quindi su di esso si può intervenire con un training specifico di natura cognitiva, che consente di superare le difficoltà e accedere al processo di apprendimento generalizzato come tutti gli altri.
Quanto e in che modalità la Musicoterapia, di cui Lei è un esperto, può essere utile nel trattare e gestire le abilità dei bambini e quelle dei genitori?
La musicoterapia è per definizione l'uso della musica e dei suoni e degli strumenti musicali per attivare un percorso riabilitativo, terapeutico ma anche e soprattutto di crescita personale. Nella sua forma più pura dà la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio quasi esclusivamente non verbale, e di entrare in relazione con la non parola. La musica sfrutta tali parametri spingendo nello specifico il bambino ad un potenziamento relazionale ed espressivo, in modo da potersi meglio definire, rappresentare e trovare una condizione di maggiore serenità interiore. La musicoterapia è anche un potente strumento per rafforzare il pensiero laterale e la creatività, in una cornice educativa che utilizza gli apprendimenti che ci rendono evoluti in una condizione indispensabile di non giudizio.
Quali sono le difficoltà che i genitori dei bambini speciali incontrano oggi, e qual è l'approccio ideale per superarle nel modo migliore?
I bambini con difficoltà necessitano di essere supportati sul fronte pratico perché hanno una serie di bisogni ed esigenze, ma è necessario che vi sia un'organizzazione, una struttura, un'impalcatura che faccia sentire accolti anche i genitori. Questi, nello specifico, hanno bisogno di ritagliarsi momenti per rigenerarsi dalla stanchezza che porta via via energie utili al sostegno dei figli in difficoltà. La musicoterapia può occuparsi sia dei bambini, che dei loro genitori, fornendo loro un supporto per affrontare insieme il percorso.
Quale sarà il Suo ruolo all'interno del progetto "Noi Futuro della Terra" di Associazione Kama, e di cosa si parlerà nel primo incontro da Lei tenuto, lunedì 20 Febbraio?
Il mio impegno all'interno del progetto sarà principalmente destinato all'implementazione e coordinamento di laboratori di musicoterapia per bambini sia normodotati che speciali. L'incontro del 20 febbraio sarà improntato alla conoscenza delle famiglie, al fine pianificare con loro un intervento e un'attività di gruppo che siano rispettosi delle unicità e delle bellezze che ogni bambino porta in dote.