Vita di città
Museo Etnografico di Cerignola: uno scrigno che conserva il passato con uno sguardo al futuro
Gestito dal dott. Matteo Stuppiello, conserva utensili, oggetti e testimonianze della Cerignola che fu
Cerignola - martedì 8 agosto 2023
13.47
Entrare nel Museo Etnografico di Cerignola è come fare un tuffo nel passato, nella Cerignola dei nostri antenati, quella vissuta dai nostri nonni, quella che- lontana dalle nostre abitudini e stili di vita- vediamo ormai rappresentata soltanto nei film o documentari.
A guidarci nella (ri) scoperta di antiche usanze e tradizioni c'è il dott. Matteo Stuppiello, un professore e ricercatore di storia locale che ha dedicato alla "Cerignola di una volta" numerose pubblicazioni nel corso degli anni.
Il Museo Etnografico Cerignolano ha aperto i battenti nel 1979, e da allora si è arricchito ed impreziosito di tantissimi utensili e oggetti che raccontano la quotidianità di un tempo, quando la società era prettamente agricola e dedita al lavoro dei campi.
Nelle stanze del museo c'è tutto quello che i libri di storia non riescono a raccontare. Infatti- come sottolinea il dott. Stuppiello- "Purtroppo i ragazzi a scuola non studiano la storia locale, quella legata al luogo in cui vivono, non conoscono le tradizioni che caratterizzano la propria città di origine. Venire in visita al museo significa osservare da vicino gli utensili che i contadini usavano per lavorare, il giaciglio sul quale la maggior parte delle persone era costretta a dormire perché non vi erano gli agi e i confort di oggi, o gli strumenti che venivano utilizzati per la pulizia personale e della casa (che molti non conoscono o addirittura non hanno mai visto)".
Per questo-prosegue Stuppiello- "E' importante che i ragazzi e i bambini, accompagnati dai loro docenti, vengano qui in visita al museo, per incuriosirsi del passato e capire come hanno vissuto i nostri antenati. C'è chi, ad esempio, si sofferma a guardare il braciere e si ricorda dei propri nonni che lo avevano in casa".
Durante la visita i nostri occhi percepiscono la presenza di tantissimi oggetti di uso quotidiano, ma anche quelli riguardanti la devozione popolare, che solitamente venivano esposti in casa su appositi altari. C'è un odore particolare, nelle stanze del museo, che riporta ad antiche usanze come quella di conservare la cenere nei sacchi per il lavaggio del bucato e della casa.
"Gli strumenti e gli utensili utilizzati in casa erano il parametro di giudizio dell'appartenenza ad una classe sociale. Per questo sarebbe interessante scoprirli uno ad uno, raccontarne la storia e l'evoluzione", conclude Stuppiello, appassionato fondatore dell'associazione ArcheoClub Cerignola.
Tra tanta storia ci si perde piacevolmente: all'interno delle teche presenti c'è un patrimonio inestimabile che ogni cerignolano dovrebbe conoscere e apprezzare.
Il Museo Etnografico è aperto al pubblico ogni sabato dalle 19 alle 20. E' ubicato nel centro cittadino, in Viale G. Di Vittorio, ad un passo dalla Villa Comunale.
E' un luogo "non luogo" in cui si azzera ogni dimensione temporale, perché il passato non è avulso dal presente, e senza la consapevolezza di ciò che siamo stati diventa più difficile pensare ad un futuro migliore.
A guidarci nella (ri) scoperta di antiche usanze e tradizioni c'è il dott. Matteo Stuppiello, un professore e ricercatore di storia locale che ha dedicato alla "Cerignola di una volta" numerose pubblicazioni nel corso degli anni.
Il Museo Etnografico Cerignolano ha aperto i battenti nel 1979, e da allora si è arricchito ed impreziosito di tantissimi utensili e oggetti che raccontano la quotidianità di un tempo, quando la società era prettamente agricola e dedita al lavoro dei campi.
Nelle stanze del museo c'è tutto quello che i libri di storia non riescono a raccontare. Infatti- come sottolinea il dott. Stuppiello- "Purtroppo i ragazzi a scuola non studiano la storia locale, quella legata al luogo in cui vivono, non conoscono le tradizioni che caratterizzano la propria città di origine. Venire in visita al museo significa osservare da vicino gli utensili che i contadini usavano per lavorare, il giaciglio sul quale la maggior parte delle persone era costretta a dormire perché non vi erano gli agi e i confort di oggi, o gli strumenti che venivano utilizzati per la pulizia personale e della casa (che molti non conoscono o addirittura non hanno mai visto)".
Per questo-prosegue Stuppiello- "E' importante che i ragazzi e i bambini, accompagnati dai loro docenti, vengano qui in visita al museo, per incuriosirsi del passato e capire come hanno vissuto i nostri antenati. C'è chi, ad esempio, si sofferma a guardare il braciere e si ricorda dei propri nonni che lo avevano in casa".
Durante la visita i nostri occhi percepiscono la presenza di tantissimi oggetti di uso quotidiano, ma anche quelli riguardanti la devozione popolare, che solitamente venivano esposti in casa su appositi altari. C'è un odore particolare, nelle stanze del museo, che riporta ad antiche usanze come quella di conservare la cenere nei sacchi per il lavaggio del bucato e della casa.
"Gli strumenti e gli utensili utilizzati in casa erano il parametro di giudizio dell'appartenenza ad una classe sociale. Per questo sarebbe interessante scoprirli uno ad uno, raccontarne la storia e l'evoluzione", conclude Stuppiello, appassionato fondatore dell'associazione ArcheoClub Cerignola.
Tra tanta storia ci si perde piacevolmente: all'interno delle teche presenti c'è un patrimonio inestimabile che ogni cerignolano dovrebbe conoscere e apprezzare.
Il Museo Etnografico è aperto al pubblico ogni sabato dalle 19 alle 20. E' ubicato nel centro cittadino, in Viale G. Di Vittorio, ad un passo dalla Villa Comunale.
E' un luogo "non luogo" in cui si azzera ogni dimensione temporale, perché il passato non è avulso dal presente, e senza la consapevolezza di ciò che siamo stati diventa più difficile pensare ad un futuro migliore.