Cronaca
Morte Natasha Pugliese, rigettata richiesta di applicazione delle misure cautelari personali ai cinque familiari
Il GIP Foggia ha ritenuto che fossero insussistenti le esigenze cautelari
Cerignola - martedì 10 dicembre 2024
13.39 Comunicato Stampa
Il 4 Settembre scorso, a seguito del decesso della 23enne Natasha Pugliese, originaria di Cerignola, si è verificata una violenta irruzione all'interno della zona operatoria del reparto di Chirurgia Toracica degli Ospedali Riuniti di Foggia, ad opera di numerose persone, alcune delle quali hanno minacciato di morte e aggredito il personale medico in servizio presso la struttura sanitaria, cagionando lesioni ad alcuni medici.
Peraltro, durante l'esecuzione di tali condotte, sono stati danneggiati taluni beni destinati al servizio pubblico sanitario, la cui regolarità è stata turbata.
Per tali fatti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, al termine delle indagini, ha esercitato l'azione penale con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di cinque familiari della giovane donna deceduta, contestando le fattispecie previste dagli artt. 340, 339 co.2, 612 co.2, 635 co.1 e 3, e 583 quater co2 c.p.
Il procedimento è in attesa dello svolgimento dell'udienza preliminare, la cui data è stata già fissata.
Nel corso delle indagini la Procura aveva avanzato richiesta di applicazione di misure cautelari personali nei confronti dei cinque indagati (per quattro soggetti era stata richiesta l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per uno il divieto di avvicinamento alle persone offese ed ai luoghi dalle stesse frequentati abitualmente). Tale richiesta, però, è stata rigettata dal GIP del Tribunale di Foggia, per la ritenuta insussistenza di esigenze cautelari.
Avverso tale rigetto la Procura ha presentato appello al Tribunale della Libertà di Bari.
Si precisa, infine, che la posizione degli imputati è al vaglio dell'autorità giudiziaria, e che gli stessi non possono essere considerati colpevoli fino all'eventuale pronuncia di una sentenza definitiva di condanna.
Peraltro, durante l'esecuzione di tali condotte, sono stati danneggiati taluni beni destinati al servizio pubblico sanitario, la cui regolarità è stata turbata.
Per tali fatti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, al termine delle indagini, ha esercitato l'azione penale con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di cinque familiari della giovane donna deceduta, contestando le fattispecie previste dagli artt. 340, 339 co.2, 612 co.2, 635 co.1 e 3, e 583 quater co2 c.p.
Il procedimento è in attesa dello svolgimento dell'udienza preliminare, la cui data è stata già fissata.
Nel corso delle indagini la Procura aveva avanzato richiesta di applicazione di misure cautelari personali nei confronti dei cinque indagati (per quattro soggetti era stata richiesta l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per uno il divieto di avvicinamento alle persone offese ed ai luoghi dalle stesse frequentati abitualmente). Tale richiesta, però, è stata rigettata dal GIP del Tribunale di Foggia, per la ritenuta insussistenza di esigenze cautelari.
Avverso tale rigetto la Procura ha presentato appello al Tribunale della Libertà di Bari.
Si precisa, infine, che la posizione degli imputati è al vaglio dell'autorità giudiziaria, e che gli stessi non possono essere considerati colpevoli fino all'eventuale pronuncia di una sentenza definitiva di condanna.