Territorio
Morte maresciallo Di Gennaro, la solidarietà di Gianni Ricci (UIL Foggia)
Ricci: "è indispensabile anche arrivare in tempi rapidi ad una riforma della Giustizia per garantire certezza delle pene".
Cerignola - sabato 13 aprile 2019
16.22 Comunicato Stampa
"Oggi piangiamo un integerrimo servitore dello Stato e un uomo buono morto nel compimento del proprio dovere". Così Gianni Ricci, Segretario Generale UIL Foggia in merito alla tragica scomparsa a Cagnano Varano del maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Carlo Di Gennaro.
"Vincenzo era stimato e rispettato da tutti per la sua equanimità e per il senso di giustizia. È al di là di ogni umana comprensione pensare che possa essere morto "solo" per aver svolto al meglio il proprio lavoro", afferma Ricci che prosegue: "Solidarietà di tutta la UIL Foggia alla sua famiglia, a quella del collega ferito e all'Arma dei Carabinieri. Ma la solidarietà, da sola, non basta".
Per il Segretario Generale della UIL Foggia "è a questo punto improcrastinabile aumentare uomini e mezzi e migliorare le dotazioni a disposizione delle Forze dell'Ordine. Ed è anche indispensabile anche arrivare in tempi rapidi ad una riforma della Giustizia per garantire certezza delle pene. Non possiamo più continuare a chiedere agli uomini delle Forze dell'Ordine di mettere a rischio quotidianamente la propria vita se non riusciamo a sbrogliare i contorti e bizantini meccanismi del nostro sistema giudiziario".
"Vincenzo era stimato e rispettato da tutti per la sua equanimità e per il senso di giustizia. È al di là di ogni umana comprensione pensare che possa essere morto "solo" per aver svolto al meglio il proprio lavoro", afferma Ricci che prosegue: "Solidarietà di tutta la UIL Foggia alla sua famiglia, a quella del collega ferito e all'Arma dei Carabinieri. Ma la solidarietà, da sola, non basta".
Per il Segretario Generale della UIL Foggia "è a questo punto improcrastinabile aumentare uomini e mezzi e migliorare le dotazioni a disposizione delle Forze dell'Ordine. Ed è anche indispensabile anche arrivare in tempi rapidi ad una riforma della Giustizia per garantire certezza delle pene. Non possiamo più continuare a chiedere agli uomini delle Forze dell'Ordine di mettere a rischio quotidianamente la propria vita se non riusciamo a sbrogliare i contorti e bizantini meccanismi del nostro sistema giudiziario".