Morte di Daniel Mensah. Le dichiarazioni dell'Assessore ai Servizi Sociali Rino Pezzano.
"Abbiamo perso una battaglia, non permetto a nessuno di speculare sulla vicenda".
Cerignola - mercoledì 25 ottobre 2017
11.16 Comunicato Stampa
"La morte di Daniel Mensah ha colpito tutto noi e ci deve far riflettere, ma non permetto a nessuno di attuare uno sciacallaggio politico. Chi non sa farebbe bene a tacere piuttosto che speculare vergognosamente sulla morte del giovane ghanese. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per accudirlo e hanno provato a trovargli una sistemazione, anche se purtroppo questo non ha prodotto i risultati sperati". E' il commento dell'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cerignola, Rino Pezzano, all'indomani della morte di Daniel Mensah, avvenuta a Borgo Tre Titoli.
Daniel era un cittadino irregolare e viveva nella borgata alle porte di Cerignola. Il Comune ofantino, nonostante lo stato di irregolarità, aveva provveduto ad alloggiarlo presso l'ospizio Manfredi e Solimine. Poco dopo, però, il ragazzo è tornato a Borgo Tre Titoli. Nel mese di giugno è stato ricoverato presso l'ospedale Tatarella e, dopo essere stato dimesso, il giovane aveva trovato ospitalità nel Centro di Accoglienza "San Giuseppe": Daniel, anche in questo caso, poco dopo ha deciso liberamente di lasciare la struttura.
Nel frattempo, anche lo Sportello dell'Immigrazione si è mosso per sanare la sua situazione di irregolarità, che di fatto e per legge impediva ogni possibilità di intervento pubblico e istituzionale. E' stata inviata una mail alla Questura di Foggia, con la richiesta urgente del permesso di soggiorno per Daniel a causa dei motivi umanitari. Ciò accadeva precisamente il 21 luglio: ad oggi, lo Sportello non ha avuto nessuna risposta. Poco dopo, il 6 agosto, è stato proposto al giovane il progetto di rimpatrio assistito per motivi di salute, ma Daniel ha rifiutato la proposta. Nel mese di settembre, in accordo con Comune e Asl, lo Sportello ha provato a trovare una sistemazione per Daniel presso una struttura protetta Rsa, ma purtroppo l'assenza dei documenti e l'assenza della risposta della Questura in merito all'istanza lanciata dallo Sportello ha impedito per legge il suo collocamento.
Ed infine anche il corpo di Polizia Municipale del comune di Cerignola, con la collaborazione del comandante Delvino è più volte intervenuto in questa situazione così tanto delicata.
"Con suor Paola e lo Sportello dell'Immigrazione abbiamo provato di tutto - aggiunge Pezzano - Lui aveva deciso così. Sono davvero indignato, purtroppo abbiamo perso questa battaglia, ma non permetto a nessuno di speculare sulla vicenda, soprattutto a chi non ha mosso un dito per risolvere la situazione", conclude Pezzano.
Daniel era un cittadino irregolare e viveva nella borgata alle porte di Cerignola. Il Comune ofantino, nonostante lo stato di irregolarità, aveva provveduto ad alloggiarlo presso l'ospizio Manfredi e Solimine. Poco dopo, però, il ragazzo è tornato a Borgo Tre Titoli. Nel mese di giugno è stato ricoverato presso l'ospedale Tatarella e, dopo essere stato dimesso, il giovane aveva trovato ospitalità nel Centro di Accoglienza "San Giuseppe": Daniel, anche in questo caso, poco dopo ha deciso liberamente di lasciare la struttura.
Nel frattempo, anche lo Sportello dell'Immigrazione si è mosso per sanare la sua situazione di irregolarità, che di fatto e per legge impediva ogni possibilità di intervento pubblico e istituzionale. E' stata inviata una mail alla Questura di Foggia, con la richiesta urgente del permesso di soggiorno per Daniel a causa dei motivi umanitari. Ciò accadeva precisamente il 21 luglio: ad oggi, lo Sportello non ha avuto nessuna risposta. Poco dopo, il 6 agosto, è stato proposto al giovane il progetto di rimpatrio assistito per motivi di salute, ma Daniel ha rifiutato la proposta. Nel mese di settembre, in accordo con Comune e Asl, lo Sportello ha provato a trovare una sistemazione per Daniel presso una struttura protetta Rsa, ma purtroppo l'assenza dei documenti e l'assenza della risposta della Questura in merito all'istanza lanciata dallo Sportello ha impedito per legge il suo collocamento.
Ed infine anche il corpo di Polizia Municipale del comune di Cerignola, con la collaborazione del comandante Delvino è più volte intervenuto in questa situazione così tanto delicata.
"Con suor Paola e lo Sportello dell'Immigrazione abbiamo provato di tutto - aggiunge Pezzano - Lui aveva deciso così. Sono davvero indignato, purtroppo abbiamo perso questa battaglia, ma non permetto a nessuno di speculare sulla vicenda, soprattutto a chi non ha mosso un dito per risolvere la situazione", conclude Pezzano.