Religioni
Mons. Galantino: «No a logiche di chiusura o vendette»
Il segretario generale della Cei commenta il brutale omicidio del parroco sgozzato in chiesa in Francia: «Non vorrei che la paura venisse strumentalizzata ad arte»
Cerignola - mercoledì 27 luglio 2016
10.08
«Non vorrei che la paura venisse strumentalizzata ad arte». A dichiararlo sulle colonne del Corriere della Sera Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che si trova già da qualche giorno in Polonia per la Giornata mondiale della gioventù. E commenta il brutale omicidio del parroco sgozzato in chiesa in Francia: «Continuo a domandarmi come si possano tenere le mani giunte in preghiera e poi con le stesse mani respingere il fratello che chiede di essere accolto! Continuo a domandarmi come si possa con la stessa bocca invocare il Padre e pronunziare dei "no" decisi e sprezzanti di fronte al bisogno del fratello! Continuo a domandarmi come si possa elevare la propria mente a Dio e semmai impegnare la stessa mente a trovare giustificazioni per chiudere il proprio cuore dinanzi a chi è profugo e perseguitato!».
«Inutile girarci attorno: oltre all'indignazione, - continua il Vescovo cerignolano - la tensione e la paura crescono ed è comprensibile; non vorrei però che venissero strumentalizzate ad arte. Il cristiano non è certo un ingenuo, ma non si lascia nemmeno travolgere da reazioni puramente istintive. Per questo come vescovi siamo subito usciti con una nota che invita a evitare logiche di chiusura e di vendetta, per contribuire alla costruzione di una società riconciliata e aperta alla speranza».