“Monnezza Stadium, tra liceità e inopportunità”: il comunicato di Fratelli d’Italia Cerignola
Michele Biancardi torna sulla questione che sarà anche anche oggetto di un Consiglio comunale monotematico
Cerignola - giovedì 29 febbraio 2024
10.39 Comunicato Stampa
Fratelli d'Italia Cerignola punta l'attenzione su un argomento assai "caldo" nell'ultimo periodo, tanto che è stato richiesto un Consiglio comunale monotematico "ad hoc" per discuterlo nei dettagli. Pubblichiamo qui di seguito la nota stampa a firma di Michele Biancardi, FDI Cerignola.
"Per evitare che i riflettori si spengano, come in un normale flusso di notizie, vale la pena tornare sulla vicenda del signor Arminio, già condannato in primo grado per aver tombato illegalmente, tramite una sua società, anche nel nostro territorio tonnellate di rifiuti. Non ce ne occuperemmo se la Giunta Bonito non avesse accolto ed approvato il suo progetto di finanza per la costruzione del nuovo stadio di Cerignola. Nel merito, vogliamo dare per scontato che tutto sia lecito ed in regola.
Fatta questa premessa però, esiste una enorme questione di opportunità. È opportuno per il nostro ente, interloquire, con un soggetto che tanto male ha fatto alla nostra salute e al nostro territorio? Tra opportunità e la non liceità c'è un abisso, ma in politica l'inopportunità ha un notevolissimo peso specifico. E se al Tizio in questione fosse confermata la condanna, fino in Cassazione? Garantisti sempre, ma prevenire e meglio che curare. Per la serie "fate quel che dico, ma non quel che faccio".
"Per evitare che i riflettori si spengano, come in un normale flusso di notizie, vale la pena tornare sulla vicenda del signor Arminio, già condannato in primo grado per aver tombato illegalmente, tramite una sua società, anche nel nostro territorio tonnellate di rifiuti. Non ce ne occuperemmo se la Giunta Bonito non avesse accolto ed approvato il suo progetto di finanza per la costruzione del nuovo stadio di Cerignola. Nel merito, vogliamo dare per scontato che tutto sia lecito ed in regola.
Fatta questa premessa però, esiste una enorme questione di opportunità. È opportuno per il nostro ente, interloquire, con un soggetto che tanto male ha fatto alla nostra salute e al nostro territorio? Tra opportunità e la non liceità c'è un abisso, ma in politica l'inopportunità ha un notevolissimo peso specifico. E se al Tizio in questione fosse confermata la condanna, fino in Cassazione? Garantisti sempre, ma prevenire e meglio che curare. Per la serie "fate quel che dico, ma non quel che faccio".