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Mo Avast: Cos'è, com'è nato e...
Intervista ad Antonella Scardigno, portavoce del Comitato Cittadino Mo Avast
Puglia - martedì 8 marzo 2016
12.37
Noi di CerignolaViva abbiamo deciso di conoscere meglio il Comitato Cittadino Mo Avast nato da poco in merito alla situazione drammatica che si delineò dopo la presentazione del Progetto di Riordino Ospedaliero della Regione Puglia. Perciò stesso abbiamo rivolto alcune domande ad Antonietta Scardigno, parte attiva del comitato e sua porta voce:
B: Come siete nati e soprattutto fino a quando continuerà ad esistere il comitato ? Avete degli obbiettivi meramente inerenti al declassamento/riordino ospedaliero o vi ripromettete di puntare oltre l'emergenza? Quale organizzazione vi siete dati?
S: Il comitato si è costituito quasi naturalmente con un gruppo di cittadini spinto da un moto di indignazione e si è concretizzato sulla base dell'espressione di "uno di noi" ma che frequentemente tutti i cittadini pronunciano quando sono stanchi per tutto quello che non va bene: MO AVAST. Il comitato andrà sicuramente oltre l'emergenza "ospedale Tatarella", dal momento che tanti sono i problemi che attanagliano la nostra città. Il compito del comitato è quello di accendere i riflettori su alcune problematiche e quindi stimolare i cittadini a una nuova cittadinanza consapevole, che non sappiano soltanto lamentarsi ma che diventino protagonisti e costruttori del proprio futuro.
B: Quali sono per voi gli eventuali sviluppi che avrà la situazione quando passerà al vaglio del Governo Renzi? Di chi è per voi la colpa di questa situazione e di queste scelte?
S: Al comitato, almeno in questa fase di emergenza, non interessa la ricerca dei colpevoli di questa situazione. Sicuramente ci sono delle responsabilità diffuse che emergeranno (per alcuni già note), ma non ci stiamo preoccupando di questo.
B: Per quanto riguarda l'Ospedale siete pronti ad andare a protestare a Roma se la decisione fosse quella di declassare il Tatarella ? Chi vi sostiene e chi vi ignora?
S: Se si decidesse di declassare l'ospedale con la chiusura di reparti importanti per la salute dei cittadini, andremo a Roma a continuare la nostra protesta. I nostri grandi sostenitori sono i cittadini di Cerignola, tra i quali, alcuni amministratori e diverse associazioni sul territorio, poiché, prima di avere qualsiasi ruolo nella società e nella politica, sono "CITTADINI"
B: Quali sono le vostre proposte se ne avete programmatiche per l'ospedale?
S: Al momento stiamo interloquendo con il Direttore Sanitario del PO Tatarella e, da oggi, anche con il Direttore Generale Vito Piazzolla per conoscere bene i dati delle attività e della pianta organica dell'ospedale. Non appena riceveremo tali dati, studieremo una proposta alternativa a quella della Regione Puglia per adeguarla ai bisogni dei cittadini per il riconoscimento del loro diritto alla salute.
B: Facciamo un resoconto rapido di ciò che avete già fatto? E quali sono i vostri auspici?
S: Il 21 febbraio abbiamo organizzato un sit in davanti all'ospedale Tatarella e, dati i tempi ristretti per l'organizzazione, ha avuto una partecipazione minima, ma è stata l'occasione per programmare il corteo cittadino del 25 febbraio. I tempi più distesi hanno permesso una organizzazione scientifica dell'evento che ha visto la partecipazione di oltre duemila persone di Cerignola e dei 5 Reali Siti che siamo riusciti a coagulare intorno al comitato. Sabato 27 febbraio, una quindicina di membri del comitato hanno manifestato a Bari, davanti al Policlinico, durante l'incontro di Emiliano con i sindaci della Puglia per illustrare il piano di riordino. In seguito, dopo un incontro richiesto dal sindaco di Cerignola al nostro comitato, si è concordato di organizzare un'assemblea cittadina che si è tenuta il 3 marzo con la presenza di alcuni sindaci dei comuni vicini al nostro. Ci auguriamo che l'ospedale non venga declassato e che, non soltanto rimanga una struttura di primo livello, ma che funzioni come una struttura di primo livello; ciò sarà possibile soltanto con la collaborazione dei dirigenti medici, del personale infermieristico, ausiliario, amministrativo e di tutti noi utenti.
B: Come siete nati e soprattutto fino a quando continuerà ad esistere il comitato ? Avete degli obbiettivi meramente inerenti al declassamento/riordino ospedaliero o vi ripromettete di puntare oltre l'emergenza? Quale organizzazione vi siete dati?
S: Il comitato si è costituito quasi naturalmente con un gruppo di cittadini spinto da un moto di indignazione e si è concretizzato sulla base dell'espressione di "uno di noi" ma che frequentemente tutti i cittadini pronunciano quando sono stanchi per tutto quello che non va bene: MO AVAST. Il comitato andrà sicuramente oltre l'emergenza "ospedale Tatarella", dal momento che tanti sono i problemi che attanagliano la nostra città. Il compito del comitato è quello di accendere i riflettori su alcune problematiche e quindi stimolare i cittadini a una nuova cittadinanza consapevole, che non sappiano soltanto lamentarsi ma che diventino protagonisti e costruttori del proprio futuro.
B: Quali sono per voi gli eventuali sviluppi che avrà la situazione quando passerà al vaglio del Governo Renzi? Di chi è per voi la colpa di questa situazione e di queste scelte?
S: Al comitato, almeno in questa fase di emergenza, non interessa la ricerca dei colpevoli di questa situazione. Sicuramente ci sono delle responsabilità diffuse che emergeranno (per alcuni già note), ma non ci stiamo preoccupando di questo.
B: Per quanto riguarda l'Ospedale siete pronti ad andare a protestare a Roma se la decisione fosse quella di declassare il Tatarella ? Chi vi sostiene e chi vi ignora?
S: Se si decidesse di declassare l'ospedale con la chiusura di reparti importanti per la salute dei cittadini, andremo a Roma a continuare la nostra protesta. I nostri grandi sostenitori sono i cittadini di Cerignola, tra i quali, alcuni amministratori e diverse associazioni sul territorio, poiché, prima di avere qualsiasi ruolo nella società e nella politica, sono "CITTADINI"
B: Quali sono le vostre proposte se ne avete programmatiche per l'ospedale?
S: Al momento stiamo interloquendo con il Direttore Sanitario del PO Tatarella e, da oggi, anche con il Direttore Generale Vito Piazzolla per conoscere bene i dati delle attività e della pianta organica dell'ospedale. Non appena riceveremo tali dati, studieremo una proposta alternativa a quella della Regione Puglia per adeguarla ai bisogni dei cittadini per il riconoscimento del loro diritto alla salute.
B: Facciamo un resoconto rapido di ciò che avete già fatto? E quali sono i vostri auspici?
S: Il 21 febbraio abbiamo organizzato un sit in davanti all'ospedale Tatarella e, dati i tempi ristretti per l'organizzazione, ha avuto una partecipazione minima, ma è stata l'occasione per programmare il corteo cittadino del 25 febbraio. I tempi più distesi hanno permesso una organizzazione scientifica dell'evento che ha visto la partecipazione di oltre duemila persone di Cerignola e dei 5 Reali Siti che siamo riusciti a coagulare intorno al comitato. Sabato 27 febbraio, una quindicina di membri del comitato hanno manifestato a Bari, davanti al Policlinico, durante l'incontro di Emiliano con i sindaci della Puglia per illustrare il piano di riordino. In seguito, dopo un incontro richiesto dal sindaco di Cerignola al nostro comitato, si è concordato di organizzare un'assemblea cittadina che si è tenuta il 3 marzo con la presenza di alcuni sindaci dei comuni vicini al nostro. Ci auguriamo che l'ospedale non venga declassato e che, non soltanto rimanga una struttura di primo livello, ma che funzioni come una struttura di primo livello; ciò sarà possibile soltanto con la collaborazione dei dirigenti medici, del personale infermieristico, ausiliario, amministrativo e di tutti noi utenti.