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Misteri a Cerignola, ieri come oggi: racconti e testimonianze

Luoghi strani e situazioni al limite del paranormale non sono mai mancati nella nostra città

A Cerignola credenze e superstizioni hanno sempre colorito i racconti che si facevano un tempo intorno al focolare. Oggi le cose sono sicuramente cambiate, ma molti ritengono che ciò che si diceva in passato non abbia più alcun valore. Nell'era della tecnologia sembra anacronistico ed anche stupido pensare che possano esistere realtà parallele o fenomeni che non siano spiegabili razionalmente. E invece…

Una cosa è certa: oggi come allora, anche nella nostra città accadono fatti strani in luoghi misteriosi e poco conosciuti, e c'è chi decide di crederci sulla base del semplice "sentito dire" da altri.

Cominciamo con il fare una passeggiata tra le vie del centro storico, e subito abbiamo la cognizione di quanti edifici vuoti vi siano oggi, molto più che in passato.

I palazzi abbandonati, soprattutto quelli che raccontano la storia di una famiglia e di un periodo storico che non torna più, sono i luoghi in cui solitamente avvengono strane apparizioni.

A Cerignola, in Piazza Matteotti, alla sinistra del Teatro Mercadante, c'è un edificio piuttosto antico disabitato da tempo. Pare che il proprietario abbia cominciato più volte i lavori di ristrutturazione, ma si sia dovuto fermare perché gli operai si rifiutavano di lavorare in un luogo "infestato" da spiriti.

Luciano Antonellis, ricercatore e storico di Cerignola, in un suo vecchio libro descriveva i cerignolani piuttosto inclini alle superstizioni e alle credenze.

"Sulla strada che, partendo dalla destra del Cimitero, raggiunge la Masseria Scarafone (e che da questa appunto prende il nome) a circa tre chilometri dall'abitato di Cerignola, sorge un caseggiato nel quale si dice che la notte si sentano stridore di catene, urla selvagge ed altre strane manifestazioni che di solito accompagnano l'apparizione di spiriti. In passato il caseggiato fu denominato "Cheise du fatoun", è scritto nel volume, una perla di storia locale che ogni cerignolano dovrebbe avere in casa.

"Quando ero piccola, si credeva molto allo "Scazzamuridd" e alla "Fata de la cheis" (Fata della casa). Erano due personaggi di cui però non si aveva paura. Io stessa ho visto più di una volta una figura che si aggirava in casa, che però percepivo come buona per la mia famiglia", ha raccontato Gerarda, che a 60 anni si ritiene una donna che "ne ha sentite tante, di storie strane".

Sabrina, invece, sposata con due figli, ci ha tenuto a raccontarci una storia davvero particolare, di quelle che non lasciano dubbi sulla presenza di entità maligne che potrebbero irrompere e condizionare la nostra vita.

"Ero appena andata a convivere con il mio attuale marito, e avevamo il nostro primo figlio che era piccolo. Nella casa in cui abitavamo abbiamo vissuto una situazione surreale, che ci ha creato un disagio indicibile.

Durante la notte vedevamo figure strane che si aggiravano per le stanze, sentivamo rumori che si facevano sempre più intensi, percepivamo un'aria pesante, come rarefatta.

Io avevo paura di restare in casa, sentivo di non essere sola. Estenuata da tale situazione, dopo mesi di episodi che si sono ripetuti sia con me che con mio marito, sono entrata in Chiesa per pregare e ho incontrato un sacerdote, a cui ho raccontato tutto. Lui è venuto a casa, ha effettuato un rito, e da allora è scomparsa ogni presenza strana. In pratica-come lui stesso mi ha rivelato dopo- ha compiuto un rito di esorcismo che ha scacciato il male dalla casa in cui vivevamo.

Avevo trovato una traccia inquietanti dei precedenti inquilini, ossia un gran numero di santini sistemati nell'armadio. Secondo me si dedicavano a strani riti e perciò hanno attirato presenze negative in casa. Premetto che non ho mai dato credito a cose del genere, ma avendolo vissuto sulla mia pelle ho dovuto ricredermi", ha raccontato Sabrina, ripercorrendo con la voce rotta dall'emozione le tappe di quel periodo della sua vita.

"Ci sono strade che è meglio non percorrere da soli e di notte. Presso l'arco di Carbutt, ad esempio, in Terra Vecchia, in passato pare che fossero stati compiuti numerosi omicidi, e che le anime dei poveretti uccisi vaghino ancora nelle ore notturne in cerca di pace", ci racconta Teresa, un'arzilla signora di circa settant'anni.

"Oggi i bambini non hanno paura più di nulla, invece noi ce la facevamo letteralmente sotto ascoltando i racconti dei più grandi su queste credenze e leggende, che hanno sempre un fondo di verità. Nonostante tutto, siamo stati felici anche così", conclude con un sorriso.
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