Territorio
“Michele Cianci”, le olive bella di Cerignola raccolte sul terreno confiscato alla mafia
Sul bene “Michele Cianci”, gestito dalla cooperativa Altereco, sono impegnati tanti lavoratori che provengono da situazioni di disagio, alcuni dai percorsi di giustizia riparativa
Cerignola - mercoledì 20 ottobre 2021
10.32
Si è conclusa nella giornata di ieri la raccolta delle olive bella di Cerignola sul terreno confiscato alla mafia intitolato a Michele Cianci. In questi giorni, infatti, braccianti ed operatori della cooperativa sociale Altereco sono stati impegnati a raccogliere la particolare cultivar di olivo da tavola che sarà conferita alla cooperativa Bella della Daunia per la lavorazione e l'invasettamento, in modo da farla poi degustare sulle nostre mense. Olive verdi, grandi, carnose e saporite, tipiche del territorio cerignolano che sarà possibile acquistare nei barattoli per sostenere un progetto di agricoltura, antimafia ed inserimento sociale. Dopo la vendemmia per realizzare il vino di Indicazione Geografica Protetta - Puglia - che nascerà dai grappoli raccolti e liberati dalla mafia, sul bene situato in contrada San Giovanni in Zezza - vicino Cerignola - si continua ad operare per trasformare un luogo simbolo della criminalità in avamposto di legalità, di lavoro, di sviluppo. Il terreno destinato al riuso sociale è gestito dall'Associazione Temporanea di Scopo "Le terre di Peppino Di Vittorio" composta dalle cooperative sociali Altereco (in qualità di ente capofila), Medtraining ed il CSV Foggia.
«Sul bene "Michele Cianci" sono impegnati tanti lavoratori che provengono da situazioni di disagio, alcuni dai percorsi di giustizia riparativa, e questo è importante perché i beni confiscati alla mafia sono luoghi dove si accoglie e si offrono opportunità concrete di riscatto sociale, sono luoghi che tornano alla collettività anche attraverso questo tipo di percorsi - spiega Vincenzo Pugliese, presidente della cooperativa sociale Altereco - . La cura della terra e delle persone restano il nostro obiettivo principale, ed i progetti avviati sui beni confiscati devono viaggiare sempre su questi binari». Il bene intitolato a Michele Cianci, vittime innocente di mafia, è stato concesso gratuitamente dalla Commissione Straordinaria del Comune di Cerignola all'ATS nell'ambito del progetto denominato "La strada. C'è solo la strada su cui puoi contare", vincitore dell'avviso della Regione Puglia "Cantieri innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano", al fine di consentirne la valorizzazione così come previsto dalla legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie.
«Sul bene "Michele Cianci" sono impegnati tanti lavoratori che provengono da situazioni di disagio, alcuni dai percorsi di giustizia riparativa, e questo è importante perché i beni confiscati alla mafia sono luoghi dove si accoglie e si offrono opportunità concrete di riscatto sociale, sono luoghi che tornano alla collettività anche attraverso questo tipo di percorsi - spiega Vincenzo Pugliese, presidente della cooperativa sociale Altereco - . La cura della terra e delle persone restano il nostro obiettivo principale, ed i progetti avviati sui beni confiscati devono viaggiare sempre su questi binari». Il bene intitolato a Michele Cianci, vittime innocente di mafia, è stato concesso gratuitamente dalla Commissione Straordinaria del Comune di Cerignola all'ATS nell'ambito del progetto denominato "La strada. C'è solo la strada su cui puoi contare", vincitore dell'avviso della Regione Puglia "Cantieri innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano", al fine di consentirne la valorizzazione così come previsto dalla legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie.