Cronaca
Metta si difende in Tribunale sulla richiesta di incandidabilità
Toccherà al Tribunale Civile di Foggia pronunciarsi sulla richiesta di incandidabilità nei confronti di Franco Metta e Tommaso Bufano
Cerignola - mercoledì 22 gennaio 2020
10.28
Sono state discusse nella mattinata di ieri, martedì 21 Gennaio, in udienza presso il Collegio della Prima Sezione del Tribunale Civile di Foggia le richieste di incandidabilità del già Sindaco di Cerignola, avv. Francesco Metta, e del già Assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica arch. Tommaso Bufano, avanzate dal Ministero dell'Interno.
Franco Metta, difeso dalle proprie figlie avv. Paola e avv. Alessandra Metta, si è presentato in Tribunale e, nel corso dell'udienza, è stato ascoltato per oltre 40 minuti. Tommaso Bufano, sempre difeso dallo Studio Legale Metta non è stato presente in aula.
Nel corso del dibattimento e dopo gli interventi dei legali difensori e dello stesso Franco Metta l'Avvocatura di Stato, in evidente difficoltà, ha proposto ai Giudici del Tribunale Civile di Foggia di rinviare l'udienza e ogni decisione in attesa dell'esito della sentenza del TAR Lazio, il cui merito è stato fissato il 20 Luglio, per poi pronunciarsi sulla richiesta di incandidabilità. Un escamotage per affrontare il ricorso al TAR Lazio in assenza di una sentenza emessa dal Tribunale di Foggia che, se favorevole al già Sindaco Metta, potrebbe condizionare il merito del giudizio amministrativo. Proposta nettamente rifiutata dagli avvocati difensori di Metta in quanto i procedimenti in essere sono di natura completamente diversa. Il ricorso allo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, presentato dall'avv. Metta al TAR Lazio, è un procedimento amministrativo, la richiesta di incandidabilità presentata in Tribunale dal Ministero e per la quale l'avv. Metta si difende è un procedimento civile che segue i tre gradi di giudizio.
Toccherà al Tribunale di Foggia pronunciarsi sulle richieste di incandidabilità avanzate nei confronti di Franco Metta e Tommaso Bufano. Le sentenze emesse potranno essere impugnate dalle parti fino ai tre gradi di giudizio del procedimento civile, non di certo al TAR, e produrranno gli effetti solo ed esclusivamente dopo il terzo grado di giudizio… la Cassazione.
Franco Metta, difeso dalle proprie figlie avv. Paola e avv. Alessandra Metta, si è presentato in Tribunale e, nel corso dell'udienza, è stato ascoltato per oltre 40 minuti. Tommaso Bufano, sempre difeso dallo Studio Legale Metta non è stato presente in aula.
Nel corso del dibattimento e dopo gli interventi dei legali difensori e dello stesso Franco Metta l'Avvocatura di Stato, in evidente difficoltà, ha proposto ai Giudici del Tribunale Civile di Foggia di rinviare l'udienza e ogni decisione in attesa dell'esito della sentenza del TAR Lazio, il cui merito è stato fissato il 20 Luglio, per poi pronunciarsi sulla richiesta di incandidabilità. Un escamotage per affrontare il ricorso al TAR Lazio in assenza di una sentenza emessa dal Tribunale di Foggia che, se favorevole al già Sindaco Metta, potrebbe condizionare il merito del giudizio amministrativo. Proposta nettamente rifiutata dagli avvocati difensori di Metta in quanto i procedimenti in essere sono di natura completamente diversa. Il ricorso allo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, presentato dall'avv. Metta al TAR Lazio, è un procedimento amministrativo, la richiesta di incandidabilità presentata in Tribunale dal Ministero e per la quale l'avv. Metta si difende è un procedimento civile che segue i tre gradi di giudizio.
Toccherà al Tribunale di Foggia pronunciarsi sulle richieste di incandidabilità avanzate nei confronti di Franco Metta e Tommaso Bufano. Le sentenze emesse potranno essere impugnate dalle parti fino ai tre gradi di giudizio del procedimento civile, non di certo al TAR, e produrranno gli effetti solo ed esclusivamente dopo il terzo grado di giudizio… la Cassazione.