Metta apre la campagna elettorale, inaugurazione del comitato elettorale
Metta: “Chi vuole diventare sindaco di Cerignola deve prendere un voto più di me!”.
Cerignola - sabato 4 settembre 2021
10.02
Tanti i cittadini presenti all'apertura del Comitato Elettorale delle liste "Metta Sindaco" e "Cerignola è ora", tutti presenti i candidati al Consiglio Comunale delle due liste in oggetto. Impossibile accogliere tutti nella sede del comitato, di qui la scelta di lasciar accomodare le donne all'interno e predisporre una amplificazione esterna che permettesse ai presenti di ascoltare il discorso del candidato sindaco Franco Metta che, in un monologo durato circa quaranta minuti, ha spiegato le motivazioni della gioia di aver presentato in Comune la propria candidatura e le liste che la sosterranno.
«In una incombenza puramente burocratica, quella del deposito delle liste, dopo due anni per me è stato il momento più emozionante, vissuto con maggiore intensità perché questa è una campagna elettorale strana – ha spiegato il candidato Metta - non si candidano le persone col presupposto di essere più bravi di me, non per prendere un voto in più, si sono candidati nella speranza che io venissi eliminato da questa competizione elettorale. Nessuno dice che sia più bravo di me a fare il sindaco, tutti dicono "dobbiamo farlo fuori"».
Nel lungo e sentito discorso Metta ha ripercorso gli anni in cui è stato al centro delle attenzioni della Procura della Repubblica di Foggia, fascicolo archiviato dalla stessa, fino allo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose. Non sono mancati riferimenti in merito a quanto accaduto al comune di Foggia
«Quello di questa mattina era il momento che non volevano farmi vivere, hanno fatto di tutto per evitarlo ma non ci sono riusciti. Mi hanno indagato per trenta mesi, nonostante il massimo previsto dalla legge sia diciotto, mi hanno intercettato al telefono, in macchina, in stanza del sindaco pur non avendo una notizia di reato. Io in questi quattro anni non ho avuto neanche una richiesta di rinvio a giudizio perché sono un cittadino onesto. A Foggia hanno intercettato gli amministratori per scarsi venti minuti, sono finiti tutti in carcere, mi hanno intercettato per due anni e mezzo e non ho avuto neanche una multa. Non potendomi arrestare hanno deciso di procedere con lo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose in quanto è un procedimento senza contraddittorio».
Nei momenti più importanti del discorso ai presenti Metta, in poche battute, ha ripercorso la strada amministrativa dei quattro anni di mandato scandendola con alcune delle opere realizzate per poi chiudere con il motto che sta caratterizzando la campagna elettorale del civico già sindaco di Cerignola… "chi vuole diventare sindaco di Cerignola deve prendere un voto più di me!"
«Mi hanno sciolto perché in quattro anni ho cambiato Cerignola, perche il murale dedicato a Di Vittorio avevano fatto in modo che fosse mangiato dai topi ed io l'ho rimesso a posto, perché avevano abbandonato a terra l'Arco della Rimembranza ed io l'ho rialzato, perché avevamo più buche che strade ed io le ho asfaltate tutte, perché ho rifatto Via 25 Aprile, perché a Cerignola non si poteva camminare, non si poteva entrare nè da Foggia nè da Bari. Quello che non volevano è accaduto, noi abbiamo presentato le nostre liste e la mia candidatura, chi vuole diventare sindaco di Cerignola deve prendere un voto più di me!».
«In una incombenza puramente burocratica, quella del deposito delle liste, dopo due anni per me è stato il momento più emozionante, vissuto con maggiore intensità perché questa è una campagna elettorale strana – ha spiegato il candidato Metta - non si candidano le persone col presupposto di essere più bravi di me, non per prendere un voto in più, si sono candidati nella speranza che io venissi eliminato da questa competizione elettorale. Nessuno dice che sia più bravo di me a fare il sindaco, tutti dicono "dobbiamo farlo fuori"».
Nel lungo e sentito discorso Metta ha ripercorso gli anni in cui è stato al centro delle attenzioni della Procura della Repubblica di Foggia, fascicolo archiviato dalla stessa, fino allo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose. Non sono mancati riferimenti in merito a quanto accaduto al comune di Foggia
«Quello di questa mattina era il momento che non volevano farmi vivere, hanno fatto di tutto per evitarlo ma non ci sono riusciti. Mi hanno indagato per trenta mesi, nonostante il massimo previsto dalla legge sia diciotto, mi hanno intercettato al telefono, in macchina, in stanza del sindaco pur non avendo una notizia di reato. Io in questi quattro anni non ho avuto neanche una richiesta di rinvio a giudizio perché sono un cittadino onesto. A Foggia hanno intercettato gli amministratori per scarsi venti minuti, sono finiti tutti in carcere, mi hanno intercettato per due anni e mezzo e non ho avuto neanche una multa. Non potendomi arrestare hanno deciso di procedere con lo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose in quanto è un procedimento senza contraddittorio».
Nei momenti più importanti del discorso ai presenti Metta, in poche battute, ha ripercorso la strada amministrativa dei quattro anni di mandato scandendola con alcune delle opere realizzate per poi chiudere con il motto che sta caratterizzando la campagna elettorale del civico già sindaco di Cerignola… "chi vuole diventare sindaco di Cerignola deve prendere un voto più di me!"
«Mi hanno sciolto perché in quattro anni ho cambiato Cerignola, perche il murale dedicato a Di Vittorio avevano fatto in modo che fosse mangiato dai topi ed io l'ho rimesso a posto, perché avevano abbandonato a terra l'Arco della Rimembranza ed io l'ho rialzato, perché avevamo più buche che strade ed io le ho asfaltate tutte, perché ho rifatto Via 25 Aprile, perché a Cerignola non si poteva camminare, non si poteva entrare nè da Foggia nè da Bari. Quello che non volevano è accaduto, noi abbiamo presentato le nostre liste e la mia candidatura, chi vuole diventare sindaco di Cerignola deve prendere un voto più di me!».