Mensa scolastica, considerazioni PD Cerignola
sulla vicenda del "servizio mensa" scolastica e dell'affidamento in proroga alla ditta Ladisa
Cerignola - domenica 15 novembre 2015
17.21 Comunicato Stampa
Sulla vicenda del "servizio mensa" scolastica e dell'affidamento in proroga alla ditta Ladisa pubblichiamo integralmente il comunicato stampa inoltratoci in mattinata dallo Staff comunicazione del 'Partito Democratico Cerignola':
"L'assenza di strategie, di programmazione, genera improvvisazione. L'improvvisazione, spesso, genera contraddizioni. Le contraddizioni in politica, se ripetute e assunte a ragione consolatoria e giustificatoria, sfociano inevitabilmente nel ridicolo. E la vicenda del "servizio mensa" e dell'affidamento - continua il comunicato stampa - in proroga alla ditta Ladisa sono un condensato di ridicolo e surrealismo politico.
I fatti. A finesettembre l'avv. Metta annuncia durante un comizio e sui social che il servizio partirà, parola sua, il 1° ottobre. Mente sapendo di mentire. Per oltre un mese, infatti, l'argomento non è più all'ordine del giorno. Qualche giorno fa la sorpresa: si annuncia un bando; che non si sa né quando né come partirà ma nel frattempo viene affidato "in proroga" alla solita ditta Ladisa.
Quella stessa ditta sulle cui presunte "malefatte", sulla cui presunta insalubrità dei cibi Metta & Co. hanno costruito gran parte del loro consenso, delle loro fortune elettorali.
Cos'è cambiato nel giro di così pochi mesi? Nulla.
Si parla di una relazione dell'ARPA regionale attestante l'assoluta salubrità dell'aria nella parte di zona industriale dove insiste lo stabilimento.
Quando è stata fatta tale rilevazione, da chi è stata sollecitata, per quale motivo?
Ma, ci chiediamo ancora, se nulla desta allarme per quale motivo l'amministrazione comunale ha proposto ricorso al TAR, dopo aver disertatola "Conferenza di Servizi", contro l'AIA rilasciata alla società ECOLAV per il suo impianto di trattamento rifiuti? L'impianto è quasi contiguo a quello della Ladisa e se si denuncia la sua incompatibilità con la zona in cui dovrebbe operare, come mai ora va tutto bene e c'è da stare tranquilli, perchè sperperare denaro pubblico?
E che dire, inoltre, del presunto Bando diGara? L'assessore Lionetti ci informa che " la ditta che si aggiudicherà l'appalto dovrà garantire indifferibilmente una sede posta lontana da aree, zone ed impianti inquinanti ed insalubri". Tipo? Un impianto di trattamento rifiuti, aziende che trasformano prodotti agricoli, con il carico di rifiuti e fanghi prodotti, sono da considerarsi inquinanti ed insalubri?
Nulla, incurante delle più elementari norme di decenza politica ed amministrativa, non pago l'assessore prosegue:" nel frattempo che le procedure di gara abbiano il loro esito, per garantire il servizio mensa si dovrà inevitabilmente prorogare l'affidamento alla ditta Ladisa."
Inevitabilmente ? Inevitabilmente perchè o, forse per meglio dire, per chi?
Si sarebbe potuto procedere ad un affidamento diretto ad altra ditta visto impegnando un somma adeguata e procedendo rapidamente ad indire una gara. A Manfredonia lo hanno fatto.
Non c'è nulla di inevitabile in questa vicenda se non l'ennesima prova di sciatteria o, peggio, di debiti politici contratti in campagna elettorale e che ora si devono, inevitabilmente onorare.
A proposito, com'era quella storia dei "padroni" che raccontavano quattro mesi orsono?"
"L'assenza di strategie, di programmazione, genera improvvisazione. L'improvvisazione, spesso, genera contraddizioni. Le contraddizioni in politica, se ripetute e assunte a ragione consolatoria e giustificatoria, sfociano inevitabilmente nel ridicolo. E la vicenda del "servizio mensa" e dell'affidamento - continua il comunicato stampa - in proroga alla ditta Ladisa sono un condensato di ridicolo e surrealismo politico.
I fatti. A finesettembre l'avv. Metta annuncia durante un comizio e sui social che il servizio partirà, parola sua, il 1° ottobre. Mente sapendo di mentire. Per oltre un mese, infatti, l'argomento non è più all'ordine del giorno. Qualche giorno fa la sorpresa: si annuncia un bando; che non si sa né quando né come partirà ma nel frattempo viene affidato "in proroga" alla solita ditta Ladisa.
Quella stessa ditta sulle cui presunte "malefatte", sulla cui presunta insalubrità dei cibi Metta & Co. hanno costruito gran parte del loro consenso, delle loro fortune elettorali.
Cos'è cambiato nel giro di così pochi mesi? Nulla.
Si parla di una relazione dell'ARPA regionale attestante l'assoluta salubrità dell'aria nella parte di zona industriale dove insiste lo stabilimento.
Quando è stata fatta tale rilevazione, da chi è stata sollecitata, per quale motivo?
Ma, ci chiediamo ancora, se nulla desta allarme per quale motivo l'amministrazione comunale ha proposto ricorso al TAR, dopo aver disertatola "Conferenza di Servizi", contro l'AIA rilasciata alla società ECOLAV per il suo impianto di trattamento rifiuti? L'impianto è quasi contiguo a quello della Ladisa e se si denuncia la sua incompatibilità con la zona in cui dovrebbe operare, come mai ora va tutto bene e c'è da stare tranquilli, perchè sperperare denaro pubblico?
E che dire, inoltre, del presunto Bando diGara? L'assessore Lionetti ci informa che " la ditta che si aggiudicherà l'appalto dovrà garantire indifferibilmente una sede posta lontana da aree, zone ed impianti inquinanti ed insalubri". Tipo? Un impianto di trattamento rifiuti, aziende che trasformano prodotti agricoli, con il carico di rifiuti e fanghi prodotti, sono da considerarsi inquinanti ed insalubri?
Nulla, incurante delle più elementari norme di decenza politica ed amministrativa, non pago l'assessore prosegue:" nel frattempo che le procedure di gara abbiano il loro esito, per garantire il servizio mensa si dovrà inevitabilmente prorogare l'affidamento alla ditta Ladisa."
Inevitabilmente ? Inevitabilmente perchè o, forse per meglio dire, per chi?
Si sarebbe potuto procedere ad un affidamento diretto ad altra ditta visto impegnando un somma adeguata e procedendo rapidamente ad indire una gara. A Manfredonia lo hanno fatto.
Non c'è nulla di inevitabile in questa vicenda se non l'ennesima prova di sciatteria o, peggio, di debiti politici contratti in campagna elettorale e che ora si devono, inevitabilmente onorare.
A proposito, com'era quella storia dei "padroni" che raccontavano quattro mesi orsono?"