Memoria e Giustizia: la “Giornata della Memoria" al Circolo Didattico Marconi di Cerignola
L’evento si è svolto nella mattinata di oggi presso l’Aula Magna dell’Istituto scolastico
Cerignola - lunedì 27 gennaio 2025
17.00
Oggi, 27 Gennaio, in occasione della "Giornata della Memoria", gli alunni e le insegnanti di classe quarta della scuola "G. Marconi" di Cerignola hanno dedicato momenti di riflessione al ricordo della Shoah.
"Memoria e Giustizia" è il titolo dell'evento svolto in Aula Magna: perché prendere consapevolezza del passato diventa possibile solo attraverso il ricordo di ciò che è stato.
Ad ottant'anni dalla liberazione di Auschwitz, avvenuta esattamente il 27 Gennaio 1945, la scuola ha sentito l'esigenza di ricordare e permettere ai suoi alunni di riflettere su quanto accaduto nel periodo più oscuro della storia, perché-come dice Primo Levi- "se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".
Dopo i saluti iniziali, la Dirigente scolastica, la Dott.ssa Luisa Damato, ha spiegato agli alunni il motivo per cui oggi sono tutti riuniti in Aula Magna, soffermandosi sul significato della memoria e sull'importanza e la necessità di questa giornata, istituita dal Parlamento italiano il 20 Luglio 2000.
Ci sono giornate che invitano a ricordare eventi che invece piacerebbe a tutti dimenticare, o meglio che non fossero mai accaduti e che fanno parte di un passato non troppo lontano che non può essere assolutamente omesso.
Le insegnanti, infatti, con i propri alunni, non hanno voluto ricordare solo le tragiche conseguenze dell'odio di quel particolare periodo storico, ma-attraverso la memoria dei "Giusti"- hanno voluto dare salienza alle imprese di uomini, veri esempi di "luce", che hanno svolto un ruolo essenziale durante la Shoah, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare quella degli altri.
Gli alunni hanno elencato i nomi di sette "Giusti" italiani, soffermandosi in particolare sulla storia di alcuni di essi, come Gino Bartali, il gelataio Francesco Tirelli, Giorgio Perlasca, le cui vite e azioni memorabili sono state oggetto di lettura e attività didattiche in classe.
L'Albero dei Giusti realizzato sul palco dell'Aula Magna è l'esempio di come la vita, nonostante tutto, possa dirsi ancora degna di essere vissuta, e di come sia possibile trovare il bello e la luce nonostante l'oscurità di alcuni terribili eventi.
Gli alunni, infatti, hanno esaltato la bellezza della vita con il canto "La vita è bella", emozionando le insegnanti e la Dirigente Damato, orgogliosa e presente all'intero evento, che è anche stato trasmesso in diretta in tutte le classi, dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria.
Successivamente, alcuni bambini hanno mostrato delle pietre simboliche e ne hanno, poi, spiegato il significato, chiamandole "pietre d'inciampo", piccole targhe in ottone che vengono posizionate nel pavimento delle città, di solito davanti alle case o ai luoghi dove vivevano persone che sono state vittime di persecuzioni.
Sono chiamate "pietre d'inciampo" perché, mentre camminiamo sopra di esse, ci ricordano di fermarci e riflettere su ciò che è accaduto nel passato, per evitare che accada di nuovo.
Sul finale i bambini hanno declamato "Accarezziamo il ricordo", un testo poetico sull'importanza dell'amicizia, della pace, dell'uguaglianza e della speranza, valori che sono stati calpestati durante gli orrori della Shoah , e di solito adombrati anche nel suo ricordo.
Con questo evento, la scuola "Marconi" ha voluto ancora una volta dimostrarsi la "Scuola del Cuore", soffermandosi sulla potenza del bene e dell'amore, provando a lanciare un messaggio di speranza ai suoi piccoli alunni, cittadini del domani.
"Memoria e Giustizia" è il titolo dell'evento svolto in Aula Magna: perché prendere consapevolezza del passato diventa possibile solo attraverso il ricordo di ciò che è stato.
Ad ottant'anni dalla liberazione di Auschwitz, avvenuta esattamente il 27 Gennaio 1945, la scuola ha sentito l'esigenza di ricordare e permettere ai suoi alunni di riflettere su quanto accaduto nel periodo più oscuro della storia, perché-come dice Primo Levi- "se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".
Dopo i saluti iniziali, la Dirigente scolastica, la Dott.ssa Luisa Damato, ha spiegato agli alunni il motivo per cui oggi sono tutti riuniti in Aula Magna, soffermandosi sul significato della memoria e sull'importanza e la necessità di questa giornata, istituita dal Parlamento italiano il 20 Luglio 2000.
Ci sono giornate che invitano a ricordare eventi che invece piacerebbe a tutti dimenticare, o meglio che non fossero mai accaduti e che fanno parte di un passato non troppo lontano che non può essere assolutamente omesso.
Le insegnanti, infatti, con i propri alunni, non hanno voluto ricordare solo le tragiche conseguenze dell'odio di quel particolare periodo storico, ma-attraverso la memoria dei "Giusti"- hanno voluto dare salienza alle imprese di uomini, veri esempi di "luce", che hanno svolto un ruolo essenziale durante la Shoah, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare quella degli altri.
Gli alunni hanno elencato i nomi di sette "Giusti" italiani, soffermandosi in particolare sulla storia di alcuni di essi, come Gino Bartali, il gelataio Francesco Tirelli, Giorgio Perlasca, le cui vite e azioni memorabili sono state oggetto di lettura e attività didattiche in classe.
L'Albero dei Giusti realizzato sul palco dell'Aula Magna è l'esempio di come la vita, nonostante tutto, possa dirsi ancora degna di essere vissuta, e di come sia possibile trovare il bello e la luce nonostante l'oscurità di alcuni terribili eventi.
Gli alunni, infatti, hanno esaltato la bellezza della vita con il canto "La vita è bella", emozionando le insegnanti e la Dirigente Damato, orgogliosa e presente all'intero evento, che è anche stato trasmesso in diretta in tutte le classi, dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria.
Successivamente, alcuni bambini hanno mostrato delle pietre simboliche e ne hanno, poi, spiegato il significato, chiamandole "pietre d'inciampo", piccole targhe in ottone che vengono posizionate nel pavimento delle città, di solito davanti alle case o ai luoghi dove vivevano persone che sono state vittime di persecuzioni.
Sono chiamate "pietre d'inciampo" perché, mentre camminiamo sopra di esse, ci ricordano di fermarci e riflettere su ciò che è accaduto nel passato, per evitare che accada di nuovo.
Sul finale i bambini hanno declamato "Accarezziamo il ricordo", un testo poetico sull'importanza dell'amicizia, della pace, dell'uguaglianza e della speranza, valori che sono stati calpestati durante gli orrori della Shoah , e di solito adombrati anche nel suo ricordo.
Con questo evento, la scuola "Marconi" ha voluto ancora una volta dimostrarsi la "Scuola del Cuore", soffermandosi sulla potenza del bene e dell'amore, provando a lanciare un messaggio di speranza ai suoi piccoli alunni, cittadini del domani.