Vita di città
Luigi Ciavarra, maestro e membro dell’A.S.D. Cerignola Scacchi: “Siamo in A2, ora cerchiamo di tenere la categoria”
Ciavarra si occupa da anni dell’organizzazione dei tornei di scacchi a Cerignola e della promozione della disciplina
Cerignola - domenica 25 settembre 2022
14.19
All'indomani del torneo di scacchi "Semilampo" organizzato presso la sede del Circolo Cerignola Scacchi (in Largo Costantino Imperatore), Luigi Ciavarra, maestro, membro dell'associazione di promozione sociale Cerignola Scacchi e organizzatore di tornei ed eventi correlati, ci ha raccontato alcuni particolari di questa disciplina che lui personalmente, pratica sin da piccolo. La squadra di Cerignola Scacchi è stata da poco promossa in serie A2 e ci sono ottime prospettive per il futuro.
R: Salve, Luigi. La tua esperienza nel gioco degli scacchi ti consente di fare qualche previsione futura. Quanto conta per la squadra locale aver ottenuto questo bel risultato, e cosa pensi che possa avvenire in un prossimo futuro?
LC: Raggiungere dei traguardi come questo non è facile, occorrono mille sacrifici. Se poi parliamo di un gioco di squadra allora il tutto si complica perché non ci sei soltanto tu, ma altri amici ed atleti. Qui, oltre alla preparazione scacchistica, subentra anche la fiducia che si ha negli altri e che si trasmette reciprocamente. Ma anche, ovviamente, la passione che ci metti, la voglia di vincere e sorprendere se poi non sei favorito (come è stato nel nostro caso). Essere in serie A2 di certo fa in modo che cercheremo di migliorarci ancora di più dal punto di vista tecnico, per cercare di tenere la categoria.
R: Il gioco degli scacchi si sta diffondendo anche a Cerignola: a breve, agli inizi di Ottobre, cominceranno i corsi per adulti e bambini. Quanti iscritti ci sono al momento?
LC: Con molta sincerità, di iscritti ne abbiamo e ne abbiamo sempre avuti, non numerosi, ma ci sono. Di certo potrebbero e dovrebbero essere molti di più. Parecchie persone ancora non ci conoscono, altri mirano a praticare altri sport (tennis, basket, calcio), dove c'è più visibilità ed eventuale guadagno.
R: Ci racconti i tuoi esordi in questa disciplina?
LC: Ho giocato a scacchi sin da piccolo, con mio padre. Poi nel 2005 ho cominciato a partecipare ai tornei. Ho disputato il mio primo torneo proprio nell'hotel dove abbiamo conquistato la serie A2. All'epoca vinsi pure il torneo, ma era quello degli esordienti.
Concluderei dicendo che il gioco degli scacchi andrebbe insegnato in tutte le scuole, non al fine di vincere tornei e diventare campioni della disciplina, ma perché il calcolo, la strategia, la previsione delle mosse altrui, le infinite soluzioni che possono intervenire in una partita, conducono a fare scelte migliori anche nella vita quotidiana.
R: Salve, Luigi. La tua esperienza nel gioco degli scacchi ti consente di fare qualche previsione futura. Quanto conta per la squadra locale aver ottenuto questo bel risultato, e cosa pensi che possa avvenire in un prossimo futuro?
LC: Raggiungere dei traguardi come questo non è facile, occorrono mille sacrifici. Se poi parliamo di un gioco di squadra allora il tutto si complica perché non ci sei soltanto tu, ma altri amici ed atleti. Qui, oltre alla preparazione scacchistica, subentra anche la fiducia che si ha negli altri e che si trasmette reciprocamente. Ma anche, ovviamente, la passione che ci metti, la voglia di vincere e sorprendere se poi non sei favorito (come è stato nel nostro caso). Essere in serie A2 di certo fa in modo che cercheremo di migliorarci ancora di più dal punto di vista tecnico, per cercare di tenere la categoria.
R: Il gioco degli scacchi si sta diffondendo anche a Cerignola: a breve, agli inizi di Ottobre, cominceranno i corsi per adulti e bambini. Quanti iscritti ci sono al momento?
LC: Con molta sincerità, di iscritti ne abbiamo e ne abbiamo sempre avuti, non numerosi, ma ci sono. Di certo potrebbero e dovrebbero essere molti di più. Parecchie persone ancora non ci conoscono, altri mirano a praticare altri sport (tennis, basket, calcio), dove c'è più visibilità ed eventuale guadagno.
R: Ci racconti i tuoi esordi in questa disciplina?
LC: Ho giocato a scacchi sin da piccolo, con mio padre. Poi nel 2005 ho cominciato a partecipare ai tornei. Ho disputato il mio primo torneo proprio nell'hotel dove abbiamo conquistato la serie A2. All'epoca vinsi pure il torneo, ma era quello degli esordienti.
Concluderei dicendo che il gioco degli scacchi andrebbe insegnato in tutte le scuole, non al fine di vincere tornei e diventare campioni della disciplina, ma perché il calcolo, la strategia, la previsione delle mosse altrui, le infinite soluzioni che possono intervenire in una partita, conducono a fare scelte migliori anche nella vita quotidiana.