Cronaca
Ludopatia: Il "Male" del XXI Secolo
Parte Prima dell'inchiesta sulla Ludopatia: cos'è, i sintomi, le cause
Mondo - martedì 22 novembre 2016
13.45
Questa volta tratteremo di uno dei fenomeni più disastrosi e disgregativi del copro sociale che, insieme alla droga e al malaffare, colpisce pesantemente la popolazione italiana: la Ludopatia. Iniziamo con questa prima parte spiegando cos'è la Ludopatia, quali le cause e quali i sintomi di questa piaga sociale, di questo "Male del XXI secolo".
La Ludopatia o gioco d'azzardo patologico la possiamo definire come il primo esempio di "dipendenza senza droga". Innumerevoli sono stati gli studi psicologici e psichiatrici circa le conseguenze sulla salute e sull'equilibrio mentale del gioco compulsivo. Nella ludopatia il gioco assume il significato differente dalla scoperta e costruzione del Sé: diviene un "oasi felice", o meglio, una "gabbia del Sé" fatta di schiavitù ed ossessione.
Bisogna iniziare con la distinzione fondamentale tra giocatore d'azzardo, che vede nel gioco (anche d'azzardo) un semplice passatempo ludico, e giocatori patologici. Questi ultimi, i giocatori patologici, sono caratterizzati dal problema della perdita di capacità di autolimitare il proprio comportamento, di autolimitare la loro "partecipazione" al gioco, sprecando sempre più tempo che nel quotidiano si risolvono i veri e seri problemi di vita privata e familiare.
I sintomi della "dipendenza dal gioco d'azzardo" possono essere riassunti in tre categoria:
Numerosi sono i fattori di rischio che predispongono i soggetti a divenire ludo-dipendenti, molti studi hanno diviso questi fattori in tre categorie principali:
L'Italia, non dimentichiamo, è il primo consumatore di gioco d'azzardo in Europa ed il terzo nel mondo. Non dimentichiamo che l'industria del gioco d'azzardo, o del "disastro" come dicono alcuni, rappresenta (quella legale) il 4 % del PIL Nazionale. Tutto ciò dovuto anche alle concessioni statali senza limiti che, dietro la scusa di sottrarre il gioco d'azzardo dalle mani della criminalità, si rende esso stesso complice e criminale, guardando ai cittadini affetti o comunque a rischio di scivolare nella Ludopatia, una fonte di denaro, un esempio lampante di autotassazione incosciente, per rimpinguare le casse statali.
La Ludopatia o gioco d'azzardo patologico la possiamo definire come il primo esempio di "dipendenza senza droga". Innumerevoli sono stati gli studi psicologici e psichiatrici circa le conseguenze sulla salute e sull'equilibrio mentale del gioco compulsivo. Nella ludopatia il gioco assume il significato differente dalla scoperta e costruzione del Sé: diviene un "oasi felice", o meglio, una "gabbia del Sé" fatta di schiavitù ed ossessione.
Bisogna iniziare con la distinzione fondamentale tra giocatore d'azzardo, che vede nel gioco (anche d'azzardo) un semplice passatempo ludico, e giocatori patologici. Questi ultimi, i giocatori patologici, sono caratterizzati dal problema della perdita di capacità di autolimitare il proprio comportamento, di autolimitare la loro "partecipazione" al gioco, sprecando sempre più tempo che nel quotidiano si risolvono i veri e seri problemi di vita privata e familiare.
I sintomi della "dipendenza dal gioco d'azzardo" possono essere riassunti in tre categoria:
- sintomi di tolleranza, il bisogno di aumentare la quantità di gioco;
- sintomi di astinenza, quale malessere legato ad ansietà e irritabilità associati a comportamenti criminali impulsivi;
- sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di giocare.
"Un giocatore veramente dipendente è una persona in cui l'impulso per il gioco diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva ed una incapacità, parziale o totale, di ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico. L'autoinganno e il ricorso a ragionamenti apparentemente razionali assumono la funzione di strumenti di controllo del senso di colpa e innestano ed alimentano un circolo autodistruttivo in cui se il giocatore dipendente perde, giustifica il suo gioco insistente col tentativo di rifarsi e di "riuscire almeno a riprendere i soldi persi", se vince si giustifica affermando che "è il suo giorno fortunato e deve approfittarne", sottolineando una temporanea vittoria che supporta, attraverso una realtà vera ma alquanto instabile e temporanea, questa affermazione interiore o esteriore."- sintomi di astinenza, quale malessere legato ad ansietà e irritabilità associati a comportamenti criminali impulsivi;
- sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di giocare.
Numerosi sono i fattori di rischio che predispongono i soggetti a divenire ludo-dipendenti, molti studi hanno diviso questi fattori in tre categorie principali:
- Fattori Biologici: relativi a fattori principalmente neurofisiologici, ossia allo squilibrio che si potrebbe determinare nel funzionamento del sistema di neurotrasmettitori cerebrali atti a produrre serotonina, una sostanza chimica, responsabile di un equilibrio affettivo-comportamentale, che nei giocatori patologici scenderebbe sotto i livelli medi;
- Fattori Ambientali ed Educativi: tra i quali l'educazione ricevuta (quindi l'ambiente evolutivo), acquisizione della tendenza a stimolare le possibilità di felicità legate al possesso del denaro nonché la presenza di difficoltà economiche legate ad esempio alla disoccupazione quale particolare fattore di rischio per l'insorgenza della ludomania;
- Fattori Psicologici: che talvolta sembrano più connessi alla presenza di tratti di personalità lussuriosa e avara di denaro.
- Fattori Ambientali ed Educativi: tra i quali l'educazione ricevuta (quindi l'ambiente evolutivo), acquisizione della tendenza a stimolare le possibilità di felicità legate al possesso del denaro nonché la presenza di difficoltà economiche legate ad esempio alla disoccupazione quale particolare fattore di rischio per l'insorgenza della ludomania;
- Fattori Psicologici: che talvolta sembrano più connessi alla presenza di tratti di personalità lussuriosa e avara di denaro.
L'Italia, non dimentichiamo, è il primo consumatore di gioco d'azzardo in Europa ed il terzo nel mondo. Non dimentichiamo che l'industria del gioco d'azzardo, o del "disastro" come dicono alcuni, rappresenta (quella legale) il 4 % del PIL Nazionale. Tutto ciò dovuto anche alle concessioni statali senza limiti che, dietro la scusa di sottrarre il gioco d'azzardo dalle mani della criminalità, si rende esso stesso complice e criminale, guardando ai cittadini affetti o comunque a rischio di scivolare nella Ludopatia, una fonte di denaro, un esempio lampante di autotassazione incosciente, per rimpinguare le casse statali.