Vita di città
Lorenzo Tomacelli: quando i sogni diventano realtà
Con un mix di diplomazia e creativitá, l'artista dell'essenziale si racconta in un'intervista
Cerignola - giovedì 14 aprile 2016
16.09
A tu per tu con un giovane e promettente artista cerignolano, Lorenzo Tomacelli.
V: Ciao Lorenzo, chi sei e come ti descriveresti in tre parole?
L: Ciao Vincenzo, le parole che utilizzo spesso e volentieri e che più mi rappresentano sono tradizione, cultura e innovazione: lavoro cercando di riassumere nella mia "arte" questi tre aspetti. Mi hanno sempre affascinato le tradizioni popolari, le storie e le leggende della nostra Puglia.
V: Come tutti noi sappiamo sei un artista cerignolano. A cosa ti ispiri per le tue opere e perché hai scelto questo mondo "alternativo" rispetto alla comoditá di un posto fisso?
L: La mia prima fonte d'ispirazione sono la terra, i vigneti, i mercati di paese e la gente semplice. Non ho compiuto una definitiva scelta di vita. Mi piace fra un quadro e l'altro proseguire i miei studi di Beni culturali così da avere un'ulteriore possibilità per il futuro.
V: Quale pittore, tra i più grandi al mondo, senti più vicino alla tua arte considerata "essenziale"?
L: Non ho la presunzione di paragonarmi ai più grandi; sicuramente fra i miei pittori preferiti ci sono geni assoluti come Caravaggio, Pablo Picasso, Marc Chagall e Fernando Botero.
V: Nella tua arte "minimale" possiamo cogliere varie sfaccettature della vita odierna di ogni uomo. Cosa ti ha spinto a dipingere/ disegnare scene tradizionali come "La Caldarola"?
L: Non ho mai dovuto compiere una scelta, disegno con queste stesse modalità sin dall'infanzia. Ho avuto la possibilità di viaggiare e conoscere le usanze pugliesi; le idee sono arrivate spontaneamente. È così che nascono i miei disegni.
V: Quale tra le tue opere ti ha lasciato il segno e ricordi con piacere?
L: Sono molto legato al Teatrino che ho realizzato nel Gennaio 2014 per Ex Opera. È stato il mio primo grande lavoro e ha segnato un punto di svolta nella mia carriera.
V: In una Cerignola "spenta" dal punto di vista artistico, cosa consiglieresti ai nostri concittadini? Come li spingeresti ad amare il colorato e variopinto mondo dell'arte?
L: Non credo che Cerignola sia un città povera artisticamente. Ai concittadini che condividono la mia stessa passione, consiglierei di cercare un linguaggio con cui potersi esprimere e di non aver paura nel rendersi visibili innanzitutto a livello locale.
V: Solitamente dipingi vari personaggi ma come si vede Lorenzo e come si dipingerebbe?
L: È una domanda difficile a cui rispondere. In questo momento mi dipingerei con dei forti contrasti di colore.
V: Sei uno dei pochi artisti del nostro paese e come tale sei esposto a critiche ed elogi. Cosa ne pensi di tutte quelle persone che non credono nella tua arte e pensano che in te non ci siano le caratteristiche di un'artista?
L: Tutti possono essere soggetti a critiche, io le accetto volentieri purché siano costruttive.
V: Rispetto ad altri, cosa ha Lorenzo e cosa non ha?
L: Ognuno di noi ha qualcosa che lo distingue dagli altri, io ho la voglia di mettermi in gioco.
V: Ultima domanda: Cosa dobbiamo ancora aspettarci da te?
L: Ho un paio di progetti in corso d'opera che non vedo l'ora di condividere con tutti.
V: Ciao Lorenzo, chi sei e come ti descriveresti in tre parole?
L: Ciao Vincenzo, le parole che utilizzo spesso e volentieri e che più mi rappresentano sono tradizione, cultura e innovazione: lavoro cercando di riassumere nella mia "arte" questi tre aspetti. Mi hanno sempre affascinato le tradizioni popolari, le storie e le leggende della nostra Puglia.
V: Come tutti noi sappiamo sei un artista cerignolano. A cosa ti ispiri per le tue opere e perché hai scelto questo mondo "alternativo" rispetto alla comoditá di un posto fisso?
L: La mia prima fonte d'ispirazione sono la terra, i vigneti, i mercati di paese e la gente semplice. Non ho compiuto una definitiva scelta di vita. Mi piace fra un quadro e l'altro proseguire i miei studi di Beni culturali così da avere un'ulteriore possibilità per il futuro.
V: Quale pittore, tra i più grandi al mondo, senti più vicino alla tua arte considerata "essenziale"?
L: Non ho la presunzione di paragonarmi ai più grandi; sicuramente fra i miei pittori preferiti ci sono geni assoluti come Caravaggio, Pablo Picasso, Marc Chagall e Fernando Botero.
V: Nella tua arte "minimale" possiamo cogliere varie sfaccettature della vita odierna di ogni uomo. Cosa ti ha spinto a dipingere/ disegnare scene tradizionali come "La Caldarola"?
L: Non ho mai dovuto compiere una scelta, disegno con queste stesse modalità sin dall'infanzia. Ho avuto la possibilità di viaggiare e conoscere le usanze pugliesi; le idee sono arrivate spontaneamente. È così che nascono i miei disegni.
V: Quale tra le tue opere ti ha lasciato il segno e ricordi con piacere?
L: Sono molto legato al Teatrino che ho realizzato nel Gennaio 2014 per Ex Opera. È stato il mio primo grande lavoro e ha segnato un punto di svolta nella mia carriera.
V: In una Cerignola "spenta" dal punto di vista artistico, cosa consiglieresti ai nostri concittadini? Come li spingeresti ad amare il colorato e variopinto mondo dell'arte?
L: Non credo che Cerignola sia un città povera artisticamente. Ai concittadini che condividono la mia stessa passione, consiglierei di cercare un linguaggio con cui potersi esprimere e di non aver paura nel rendersi visibili innanzitutto a livello locale.
V: Solitamente dipingi vari personaggi ma come si vede Lorenzo e come si dipingerebbe?
L: È una domanda difficile a cui rispondere. In questo momento mi dipingerei con dei forti contrasti di colore.
V: Sei uno dei pochi artisti del nostro paese e come tale sei esposto a critiche ed elogi. Cosa ne pensi di tutte quelle persone che non credono nella tua arte e pensano che in te non ci siano le caratteristiche di un'artista?
L: Tutti possono essere soggetti a critiche, io le accetto volentieri purché siano costruttive.
V: Rispetto ad altri, cosa ha Lorenzo e cosa non ha?
L: Ognuno di noi ha qualcosa che lo distingue dagli altri, io ho la voglia di mettermi in gioco.
V: Ultima domanda: Cosa dobbiamo ancora aspettarci da te?
L: Ho un paio di progetti in corso d'opera che non vedo l'ora di condividere con tutti.