
Vita di città
Letture digitali per i piccoli pazienti di pediatria del Tatarella
Grazie alla tecnologia anche chi è in isolamento può partecipare alle letture
Cerignola - giovedì 5 maggio 2022
13.27
La scorsa settimana ha preso il via presso l'ospedale "Tatarella" di Cerignola il servizio di lettura digitale dedicato ai pazienti del reparto di pediatria. L'attività è curata dai volontari del servizio civile universale della ASL Foggia. Il piccolo principe è stato il primo libro letto ai piccoli degenti del reparto pediatrico. Il direttore generale della ASL Foggia Vito Piazzolla e il direttore sanitario Antonio Nigri hanno voluto l'avvio dell'attività che fa parte del programma di umanizzazione e assistenza dei luoghi di cura.
I volontari del servizio civile universale sono coordinati dalla responsabile Annarita Stoppiello. Le attività si svolgono in una saletta dove è stata allestita una piccola biblioteca nel reparto diretto dal dottor Angelo Acquafredda. Grazie alla tecnologia le letture sono rivolte a tutti i pazienti, anche ai bambini che si trovano in isolamento a causa del COVID 19 o di altre patologie. Giovanni (nome di fantasia), 5 anni compiuti da poco, è stato il primo ad ascoltare dalla sua stanza grazie ad un tablet la storia del Piccolo Principe che viveva da solo su un asteroide lontano.
Grazie agli infermieri e a due volontari le barriere fisiche della sala lettura sono state superate e Giovanni è stato catapultato in un viaggio fantastico nello spazio. Per due ore la sua stanza si è trasformata in un cielo costellato da pianeti vari, tra cui la Terra abitata da personaggi strani quali un serpente, un piccolo fiore, un controllore e una volpe.
"Migliorare la degenza dei bambini – ha spiegato Piazzolla – è un obiettivo primario del percorso di umanizzazione delle cure che abbiamo avviato. Il ricovero ospedaliero comporta uno stress emotivo in ogni persona, in particolare nei bambini che, lontani dall'ambiente familiare, perdono i propri riferimenti, il contatto con le persone care e le abitudini quotidiane". "Il progetto del Servizio Civile – ha sottolineato Nigri – è stato studiato per dare conforto ai bambini, distrarli dalle dinamiche ospedaliere ed aiutarli a superare il disagio che inevitabilmente comporta il ricovero, ancor più nei casi di isolamento".
Micaela Piazzolla e Michele Campanelli, due dei volontari coinvolti, spiegano che il progetto sta aiutando anche loro a rallentare i ritmi a volte frenetici della vita quotidiana e a riscoprire in sé stessi quella capacità di godere delle piccole cose tipica dei bambini. Perché, come si legge nel Piccolo Principe: "Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano".
I volontari del servizio civile universale sono coordinati dalla responsabile Annarita Stoppiello. Le attività si svolgono in una saletta dove è stata allestita una piccola biblioteca nel reparto diretto dal dottor Angelo Acquafredda. Grazie alla tecnologia le letture sono rivolte a tutti i pazienti, anche ai bambini che si trovano in isolamento a causa del COVID 19 o di altre patologie. Giovanni (nome di fantasia), 5 anni compiuti da poco, è stato il primo ad ascoltare dalla sua stanza grazie ad un tablet la storia del Piccolo Principe che viveva da solo su un asteroide lontano.
Grazie agli infermieri e a due volontari le barriere fisiche della sala lettura sono state superate e Giovanni è stato catapultato in un viaggio fantastico nello spazio. Per due ore la sua stanza si è trasformata in un cielo costellato da pianeti vari, tra cui la Terra abitata da personaggi strani quali un serpente, un piccolo fiore, un controllore e una volpe.
"Migliorare la degenza dei bambini – ha spiegato Piazzolla – è un obiettivo primario del percorso di umanizzazione delle cure che abbiamo avviato. Il ricovero ospedaliero comporta uno stress emotivo in ogni persona, in particolare nei bambini che, lontani dall'ambiente familiare, perdono i propri riferimenti, il contatto con le persone care e le abitudini quotidiane". "Il progetto del Servizio Civile – ha sottolineato Nigri – è stato studiato per dare conforto ai bambini, distrarli dalle dinamiche ospedaliere ed aiutarli a superare il disagio che inevitabilmente comporta il ricovero, ancor più nei casi di isolamento".
Micaela Piazzolla e Michele Campanelli, due dei volontari coinvolti, spiegano che il progetto sta aiutando anche loro a rallentare i ritmi a volte frenetici della vita quotidiana e a riscoprire in sé stessi quella capacità di godere delle piccole cose tipica dei bambini. Perché, come si legge nel Piccolo Principe: "Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano".