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Vita di città

Leonardo Metta, “uomo di cavalli” di Cerignola: il ricordo del figlio Francesco

Emigrò a Milano negli anni Cinquanta per seguire la passione sportiva per i cavalli

Ci sono storie di cerignolani che ci piace raccontare per mantenerne viva la memoria. Quella di oggi riguarda Leonardo Metta, che rivive attraverso la narrazione di suo figlio Francesco.

Nato a Cerignola nel 1931, Leonardo Metta proveniva da una nota famiglia di commercianti di cavalli (suo padre è Ciccillo, era denominato "U paccie d' Metta"). Leonardo è nato e cresciuto nella strada c.d. "dei Paghiaiul", il Corso Vecchio, nel quartiere della Chiesa dell'Addolorata.

Dal padre Leonardo aveva ereditato la grande passione per i cavalli, che lo portò a lasciare Cerignola negli anni '50 per trasferirsi a Milano. Qui trovò occupazione come "artiere" presso l'Ippodromo di San Siro. Leonardo, dimostrando passione e bravura, diventò allievo del famoso guidatore Sergio Brighenti (vincitore di numerosi premi ippici sia nazionali che internazionali in sella al suo cavallo Tornese), e presto divenne la sua seconda guida.

Ma essendo una persona intraprendente e ambiziosa, Leonardo ad un certo punto volle realizzarsi da solo e quindi si liberò da ogni impegno contrattuale per cercare fortuna altrove. Cominciò quindi a gareggiare in vari ippodromi nazionali.

Agli inizi degli anni Sessanta approdò a Palermo, presso l'Ippodromo della Favorita. Leonardo aveva portato con sé un quartetto di cavalli eccezionale, tra cui c'era Niobio, un purosangue americano che aveva vinto migliaia di dollari di premi.

Ma il cavallo più forte è stato sicuramente Aramis, che gareggiò e tenne con lui sono all'età di dieci anni.

Nell'ambito delle corse Leonardo, già da Milano, era conosciuto con il nome di "Fuggi fuggi" perché, quando gareggiava al trotto, solitamente partiva in testa e vi restava sino al traguardo. Si trattava di una caratteristica "tecnica" che aveva ereditato dal suo maestro Brighenti.

In un articolo di giornale risalente al 1966, in occasione dell'ennesima vittoria al trotto di Aramis, si parlava così di Leonardo: "Cura Aramis come una creatura umana che è riuscito infine a far riaffermare. Applausi infiniti al bravo driver che tanta simpatia ispira al pubblico palermitano. Un nostro personale applauso ad un uomo che dopo tante difficoltà sta riuscendo a trovare il assetto: un lavoratore degno di stima, un ottimo uomo di cavalli ed un sensibilissimo driver."
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