Le reazioni della politica cerignolana ai risultati del referendum
A Cerignola bassa affluenza (25,53%), domina il Sì ma è tutto vano
Cerignola - lunedì 18 aprile 2016
14.12
A trionfare nel referendum sulle trivelle è l'astensionismo. Non è stato, infatti, raggiunto il quorum: in Italia, solo il 32,15% degli aventi diritto si è recato alle urne (con i Sì che raggiungono l'85,84%). La Basilicata è l'unica regione a superare la soglia minima del 50%. La Puglia si colloca al terzo posto, subito dietro Basilicata e Veneto, con il 41,66% dei votanti. La Capitanata fa registrare il dato più basso fra le province pugliesi (ha votato il 36,08%) e Cerignola fa peggio di tutti i grandi centri della provincia: affluenza del 25,53%, pari a 11.346 votanti.
I Sì raggiungono nel centro ofantino il 95,41%, ma è tutto inutile. Nonostante il grande attivismo da parte del Comitato No Triv locale, delle associazioni ambientaliste e l'invito ad andare a votare da parte di tutte le forze politiche cittadine (maggioranza e opposizione), il dato relativo all'affluenza è molto deludente.
Queste alcune delle reazioni da parte di esponenti politici locali:
Rino Pezzano, consigliere del gruppo di Capitanata Democratica, parla di occasione sprecata: "Ai cittadini cerignolani che si sono recati alle urne dico grazie, anche se sono molto deluso dal risultato elettorale. Eppure non bisognava votare per eleggere qualcuno ma per difendere il nostro territorio. Mi auguro che Europarlamentare, Sindaco, Assessori e Consiglieri siano andati a votare. Come al solito non siamo stati all'altezza della sfida, collocandoci tra le ultime città della provincia di Foggia".
Matteo Loguercio, de I Grilli di Cerignola e membro attivo del Comitato No Triv, aggiunge: "L'ostacolo antidemocratico è rappresentato dal quorum. La democrazia non trova pieno esercizio, se la volontà popolare non diventa prevalente sulle azioni dei rappresentanti politici. Così avremo sempre più spesso leggi e provvedimenti favorevoli per pochi a dispetto dei tanti. Azzerare il quorum e introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta dovrebbe essere una priorità di ogni cittadino che intende adoperarsi per il bene comune".
Benedetto Terenzio, consigliere di maggioranza del Gruppo del Cambiamento, afferma: "Il mancato raggiungimento del quorum era un risultato prevedibile. Al di là del merito della questione, dispiace notare che i cittadini siano sempre più lontani dalle Istituzioni e non riescano a utilizzare al meglio questi strumenti partecipativi. Renzi può tirare un sospiro di sollievo come Presidente del Consiglio, non certo come segretario PD. Il primo partito italiano ha dato nuovamente uno spettacolo squallido al Paese intero".
Infine il sindaco di Cerignola, Franco Metta: "Considerato l'astensionismo fisiologico e ormai abituale, un elettore cerignolano su tre è andato a votare. Flop commentano i saputelli. Invece no. Risultano insoddisfacente ma non deludente, non mortificante. Questa battaglia meritava di essere combattuta. Nessun pentimento. Avevamo e abbiamo ragione. È solo l'inizio. Continuiamo".
Siamo in attesa di commenti e/o comunicati da parte degli esponenti del PD locale al riguardo. Una volta giunti in redazione, saranno anch'essi pubblicati.
I Sì raggiungono nel centro ofantino il 95,41%, ma è tutto inutile. Nonostante il grande attivismo da parte del Comitato No Triv locale, delle associazioni ambientaliste e l'invito ad andare a votare da parte di tutte le forze politiche cittadine (maggioranza e opposizione), il dato relativo all'affluenza è molto deludente.
Queste alcune delle reazioni da parte di esponenti politici locali:
Rino Pezzano, consigliere del gruppo di Capitanata Democratica, parla di occasione sprecata: "Ai cittadini cerignolani che si sono recati alle urne dico grazie, anche se sono molto deluso dal risultato elettorale. Eppure non bisognava votare per eleggere qualcuno ma per difendere il nostro territorio. Mi auguro che Europarlamentare, Sindaco, Assessori e Consiglieri siano andati a votare. Come al solito non siamo stati all'altezza della sfida, collocandoci tra le ultime città della provincia di Foggia".
Matteo Loguercio, de I Grilli di Cerignola e membro attivo del Comitato No Triv, aggiunge: "L'ostacolo antidemocratico è rappresentato dal quorum. La democrazia non trova pieno esercizio, se la volontà popolare non diventa prevalente sulle azioni dei rappresentanti politici. Così avremo sempre più spesso leggi e provvedimenti favorevoli per pochi a dispetto dei tanti. Azzerare il quorum e introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta dovrebbe essere una priorità di ogni cittadino che intende adoperarsi per il bene comune".
Benedetto Terenzio, consigliere di maggioranza del Gruppo del Cambiamento, afferma: "Il mancato raggiungimento del quorum era un risultato prevedibile. Al di là del merito della questione, dispiace notare che i cittadini siano sempre più lontani dalle Istituzioni e non riescano a utilizzare al meglio questi strumenti partecipativi. Renzi può tirare un sospiro di sollievo come Presidente del Consiglio, non certo come segretario PD. Il primo partito italiano ha dato nuovamente uno spettacolo squallido al Paese intero".
Infine il sindaco di Cerignola, Franco Metta: "Considerato l'astensionismo fisiologico e ormai abituale, un elettore cerignolano su tre è andato a votare. Flop commentano i saputelli. Invece no. Risultano insoddisfacente ma non deludente, non mortificante. Questa battaglia meritava di essere combattuta. Nessun pentimento. Avevamo e abbiamo ragione. È solo l'inizio. Continuiamo".
Siamo in attesa di commenti e/o comunicati da parte degli esponenti del PD locale al riguardo. Una volta giunti in redazione, saranno anch'essi pubblicati.