Le Gentile si presenterà alle primarie? Le condizioni
Le condizioni fondamentali per la candidatura della Gentile alle primarie per la Presidenza della Regione Puglia. “Evitiamo uno spettacolo non edificante”
Puglia - giovedì 4 luglio 2019
13.24
In data 30 Giungo 2019 il quotidiano "Corriere Salentino" pubblicò l'articolo intitolato "Renziani e vendoliani uniscono le forze per la candidatura anti Emiliano: Elena Gentile pronta per le primarie". Si evidenziava che il fronte unito alternativo ad Emiliano potrebbe presentare alle primarie per la candidatura alla Presidenza della Regione Puglia l'ex Consigliere Regionale della giunta Ventola ed ex Europarlamentare Elena Gentile.
Il 2 Luglio, sul profilo Facebook della Gentile, un post al vetriolo in riferimento alla candidatura alle primarie:
"Per le Regionali 2020 servono primarie vere.
Sappia Michele Emiliano, che ne ha condiviso e diffuso l'articolo, che , come le volpi , quelli che vogliono fare troppo i furbi prima o poi finiscono in pellicceria. Non mi candiderò alle primarie "a prescindere" e/o a dispetto degli dei e degli uomini. Solo per partecipare e, magari, guadagnarmi così uno strapuntino ancillare alla corte del vincitore.Non servirebbe né ai tantissimi che confidano in me per ridare l'anima perduta al Governo di questa Regione. Né alla Puglia per riacquisire la "visione nazionale ed europea" necessarie per riconsegnarle il ruolo guida di tutto il Mezzogiorno.
Mi candiderò solo se, come precondizione, ci sarà la garanzia che non saranno "primarie cotte e mangiate", magari organizzate in fretta e furia per essere celebrate in autunno".
Continua la Gentile elencando le condizioni fondamentali per la propria candidatura e per evitare uno spettacolo "non edificante" cui il partito e i candidati hanno assistito in questi anni:
"Servono "primarie vere", non una conta fra truppe cammellate, serve un confronto fra le rispettive visioni programmatiche, serve la costruzione di un "albo delle primarie", costituito da iscrizioni rigorosamente individuali (una testa, un voto), da tenere aperto il tempo necessario per consentire agli "elettori veri" di iscriversi.
E da chiudere almeno due settimane prima della data stabilita per le primarie. Servono, infine, sedi neutre per il loro svolgimento.
Questo serve se si vuole evitare lo spettacolo non edificante cui abbiamo spesso assistito in questi anni. E si vuole preservare per davvero "prima e dopo" l'unità del centrosinistra.
Si costituisca in tempo utile, dunque, un tavolo paritetico che definisca una data per il voto (per parte mia non prima di gennaio/febbraio 2020) e, in uno, si scrivano forti e chiare le regole del gioco, partendo dai confini della coalizione e dai rapporti con i transumanti e le transumanti".
Il 2 Luglio, sul profilo Facebook della Gentile, un post al vetriolo in riferimento alla candidatura alle primarie:
"Per le Regionali 2020 servono primarie vere.
Sappia Michele Emiliano, che ne ha condiviso e diffuso l'articolo, che , come le volpi , quelli che vogliono fare troppo i furbi prima o poi finiscono in pellicceria. Non mi candiderò alle primarie "a prescindere" e/o a dispetto degli dei e degli uomini. Solo per partecipare e, magari, guadagnarmi così uno strapuntino ancillare alla corte del vincitore.Non servirebbe né ai tantissimi che confidano in me per ridare l'anima perduta al Governo di questa Regione. Né alla Puglia per riacquisire la "visione nazionale ed europea" necessarie per riconsegnarle il ruolo guida di tutto il Mezzogiorno.
Mi candiderò solo se, come precondizione, ci sarà la garanzia che non saranno "primarie cotte e mangiate", magari organizzate in fretta e furia per essere celebrate in autunno".
Continua la Gentile elencando le condizioni fondamentali per la propria candidatura e per evitare uno spettacolo "non edificante" cui il partito e i candidati hanno assistito in questi anni:
"Servono "primarie vere", non una conta fra truppe cammellate, serve un confronto fra le rispettive visioni programmatiche, serve la costruzione di un "albo delle primarie", costituito da iscrizioni rigorosamente individuali (una testa, un voto), da tenere aperto il tempo necessario per consentire agli "elettori veri" di iscriversi.
E da chiudere almeno due settimane prima della data stabilita per le primarie. Servono, infine, sedi neutre per il loro svolgimento.
Questo serve se si vuole evitare lo spettacolo non edificante cui abbiamo spesso assistito in questi anni. E si vuole preservare per davvero "prima e dopo" l'unità del centrosinistra.
Si costituisca in tempo utile, dunque, un tavolo paritetico che definisca una data per il voto (per parte mia non prima di gennaio/febbraio 2020) e, in uno, si scrivano forti e chiare le regole del gioco, partendo dai confini della coalizione e dai rapporti con i transumanti e le transumanti".