L'esperienza delle scuole di Cerignola nella rivista nazionale di “Amica Sofia”
Tra i promotori dell’iniziativa la filologa e docente cerignolana Dorella Cianci, della Scuola nazionale di formazione in filosofia
Cerignola - giovedì 18 maggio 2023
13.50
Si è concluso un percorso interessante e formativo per gli insegnanti e gli alunni delle scuole V Circolo Terminillo, Scuola Secondaria di 1° Grado "Pavoncelli" e ITET "Dante Alighieri" di Cerignola. Ad ottobre scorso gli istituti scolastici hanno ospitato la Scuola nazionale di formazione in filosofia, attraverso l'organizzazione di incontri e laboratori esperienziali con i docenti e i ragazzi.
Oggi, a distanza di mesi, una bella soddisfazione per chi ha partecipato con entusiasmo a questo percorso, perché le esperienze vissute dai ragazzi durante i laboratori di filosofia sono state riportare sulla rivista nazionale "Amica Sofia".
Del progetto di promozione e diffusione della filosofia nelle scuole, abbiamo parlato con Dorella Cianci, filologa e docente originaria di Cerignola, che fa parte dell'associazione Amica Sofia da anni.
Come è organizzata la comunità di Amica Sofia?
Noi formatori di Amica Sofia entriamo nelle scuole di tutta Italia attraverso gli insegnanti che ci seguono e si abbonano all'associazione attraverso il sito (www.amicasofia.it); oppure attraverso i docenti che frequentano i nostri corsi, la nostra scuola di formazione, i convegni promossi in varie località italiane. La rivista "Amica Sofia", quella in cui sono confluite le esperienze laboratoriali dei ragazzi di Cerignola, è organizzata da una redazione, formata da docenti e dirigenti scolastici di gran livello: il presidente del gruppo, Massimo Iiritano, ma anche Luna Renda, Lara Caccia, Valentina Giugliano e altri.
Qual è secondo te l'approccio ideale per avvicinare i bambini e i ragazzi alla filosofia?
Le pratiche filosofiche sono un esercizio terapeutico, un allenamento del pensiero da utilizzare anche in classe, per imparare a sostare nelle domande, senza la fretta della risposta, che ci chiude al mondo e ci rende saccenti.
Da dove deriva la tua passione per l'antichità, e per i filosofi classici in particolare?
Questo amore non deriva così tanto dagli anni del liceo, ma dalla famiglia, da uno zio sacerdote colto e amante della traduzione; e poi deriva dalla grande lezione universitaria ricevuta dal grecista Francesco De Martino, della scuola barese di Carlo Ferdinando Russo, che ci ha regalato intellettuali come Luciano Canfora. E poi ho avuto altri punti di riferimento, per esempio Giulio Guidorizzi, che mi ha accompagnata per un tratto di strada; Walter Lapini, che è un punto di riferimento nell'Accademia genovese oltre che un ottimo traduttore per l'Inda di Siracusa, che amo. Non solo.
Ho avuto molti punti di riferimento: la fiducia e gli scritti di Cesare De Michelis; i dialoghi con Umberto Eco e Agnes Heller; il cattolicesimo con cui sono cresciuta, grazie a grandi esempi di famiglia, i libri platonici di Franco Trabattoni, la fiducia di Francesca Di Giacomo della Marsilio editori, la grande palestra del Sole 24 Ore, l'amicizia di Predrag Matvejevic e la figura di Eva Cantarella (esempio di donna intellettuale innamorata dell'antico, ma anche della solidarietà e del progresso femminile). E poi i maestri incontrati a Roma, in Lumsa. E l'elenco potrebbe continuare.
Quale impatto ritieni che la filosofia possa avere sulla vita di tutti i giorni?
E' una domanda piuttosto impegnativa. La filosofia è nella vita del medico che deve prendere delle decisioni, è nei pensieri di chi inizia la giornata e si fa due domande sullo scorrere del tempo, è nell'attività del manager che deve decidere come rapportarsi agli altri, è al centro dello stupore infantile e anche nel nostro modo di affrontare alcuni problemi come la felicità, il dialogo con l'altro, l'amore e soprattutto la politica. Oggi la filosofia è in stretto contatto con le neuroscienze, e infatti stiamo imparando a ri-spiegare fenomeni come l'empatia oppure la percezione del tempo. Ci sono orizzonti nuovi che avvicinano la filosofia alla vita di tutti i giorni.
Anche i bambini e i ragazzi studenti di alcune scuole di Cerignola, insieme ai loro docenti, hanno avuto l'opportunità di cogliere la bellezza della filosofia, una disciplina che non è avulsa, ma anzi profondamente connessa alla vita e alle situazioni di ogni giorno. Basta imparare a coglierla.
Oggi, a distanza di mesi, una bella soddisfazione per chi ha partecipato con entusiasmo a questo percorso, perché le esperienze vissute dai ragazzi durante i laboratori di filosofia sono state riportare sulla rivista nazionale "Amica Sofia".
Del progetto di promozione e diffusione della filosofia nelle scuole, abbiamo parlato con Dorella Cianci, filologa e docente originaria di Cerignola, che fa parte dell'associazione Amica Sofia da anni.
Come è organizzata la comunità di Amica Sofia?
Noi formatori di Amica Sofia entriamo nelle scuole di tutta Italia attraverso gli insegnanti che ci seguono e si abbonano all'associazione attraverso il sito (www.amicasofia.it); oppure attraverso i docenti che frequentano i nostri corsi, la nostra scuola di formazione, i convegni promossi in varie località italiane. La rivista "Amica Sofia", quella in cui sono confluite le esperienze laboratoriali dei ragazzi di Cerignola, è organizzata da una redazione, formata da docenti e dirigenti scolastici di gran livello: il presidente del gruppo, Massimo Iiritano, ma anche Luna Renda, Lara Caccia, Valentina Giugliano e altri.
Qual è secondo te l'approccio ideale per avvicinare i bambini e i ragazzi alla filosofia?
Le pratiche filosofiche sono un esercizio terapeutico, un allenamento del pensiero da utilizzare anche in classe, per imparare a sostare nelle domande, senza la fretta della risposta, che ci chiude al mondo e ci rende saccenti.
Da dove deriva la tua passione per l'antichità, e per i filosofi classici in particolare?
Questo amore non deriva così tanto dagli anni del liceo, ma dalla famiglia, da uno zio sacerdote colto e amante della traduzione; e poi deriva dalla grande lezione universitaria ricevuta dal grecista Francesco De Martino, della scuola barese di Carlo Ferdinando Russo, che ci ha regalato intellettuali come Luciano Canfora. E poi ho avuto altri punti di riferimento, per esempio Giulio Guidorizzi, che mi ha accompagnata per un tratto di strada; Walter Lapini, che è un punto di riferimento nell'Accademia genovese oltre che un ottimo traduttore per l'Inda di Siracusa, che amo. Non solo.
Ho avuto molti punti di riferimento: la fiducia e gli scritti di Cesare De Michelis; i dialoghi con Umberto Eco e Agnes Heller; il cattolicesimo con cui sono cresciuta, grazie a grandi esempi di famiglia, i libri platonici di Franco Trabattoni, la fiducia di Francesca Di Giacomo della Marsilio editori, la grande palestra del Sole 24 Ore, l'amicizia di Predrag Matvejevic e la figura di Eva Cantarella (esempio di donna intellettuale innamorata dell'antico, ma anche della solidarietà e del progresso femminile). E poi i maestri incontrati a Roma, in Lumsa. E l'elenco potrebbe continuare.
Quale impatto ritieni che la filosofia possa avere sulla vita di tutti i giorni?
E' una domanda piuttosto impegnativa. La filosofia è nella vita del medico che deve prendere delle decisioni, è nei pensieri di chi inizia la giornata e si fa due domande sullo scorrere del tempo, è nell'attività del manager che deve decidere come rapportarsi agli altri, è al centro dello stupore infantile e anche nel nostro modo di affrontare alcuni problemi come la felicità, il dialogo con l'altro, l'amore e soprattutto la politica. Oggi la filosofia è in stretto contatto con le neuroscienze, e infatti stiamo imparando a ri-spiegare fenomeni come l'empatia oppure la percezione del tempo. Ci sono orizzonti nuovi che avvicinano la filosofia alla vita di tutti i giorni.
Anche i bambini e i ragazzi studenti di alcune scuole di Cerignola, insieme ai loro docenti, hanno avuto l'opportunità di cogliere la bellezza della filosofia, una disciplina che non è avulsa, ma anzi profondamente connessa alla vita e alle situazioni di ogni giorno. Basta imparare a coglierla.