Convegno Di Vittorio
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Lavoro, democrazia, costituzione: ecco perché Di Vittorio è attuale

Cronaca di una giornata dedicata al padre del sindacato

Iniziativa questa mattina a Cerignola in un cineteatro colmo di studenti e studentesse per celebrare il 64esimo anniversario della scomparsa del padre del sindacato italiano. Con una riflessione che guarda al passato ma parla anche al presente

Un opuscolo con la Costituzione italiana in omaggio ai 300 tra studenti e studentesse degli istituti superiori di Cerignola che hanno partecipato all'iniziativa promossa dalla Cgil Puglia con le Fondazioni Maierotti e Di Vittorio, Camera del Lavoro territoriale di Foggia e Anpi in occasione del 64esimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio. Una riflessione che si è sviluppata attorno a tre parole chiave – lavoro, democrazia, costituzione – per discutere dell'attualità dell'antifascismo del padre del sindacato italiano. E i giovani che hanno affollato il cineteatro di Cerignola hanno potuto ascoltare le parole del professore emerito dell'Università di Bari, Luciano Canfora.

"Avevamo deciso questo tema prima dell'assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale", rivela Maurizio Carmeno, segretario generale della Cgil di Capitanata. "Avvertivamo la necessità di proporre una riflessione sulla difficile situazione sociale e politica che vive il Paese e l'Europa, cavalcata da forze xenofobe e sovraniste quando non proprio di ispirazione neofascista, che agita divisioni e paure. E anche se così distante nel tempo ormai, nell'azione e nel pensiero di Di Vittorio ci sono le risposte per le crisi di oggi, a partire dalla centralità del lavoro e l'affermazione di una giustizia sociale ancora distante". Neofascismi che indicano sempre un nemico nell'altro, nel diverso, ha ricordato il vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, "dando risposte semplici a fenomeni complessi e questo fa presa su chi vive un disagio e magari non ha mezzi culturali per svelare la menzogna a fondamento di queste idee".
Serve diffondere memoria e conoscenza storica allora, uno dei compiti ai quali assolve la Fondazione Maierotti, "sapendo che Di Vittorio– ha affermato Francesca Abbrescia, vice presidente della struttura voluta da Cgil regionale e dalle sei Camere del Lavoro provinciali – sarebbe in campo oggi come ieri a sostegno degli ultimi, di chi ha più difficoltà a godere in pieno di quei diritti sanciti dalla Costituzione: gli stranieri, i giovani, le donne, tutti i discriminati". Conoscenza e memoria come antidoto a un fascismo, ha voluto sottolineare Ferdinando Pappalardo, vice presidente nazionale dell'Anpi, "che va oltre la galassia dei gruppi politici che vi si richiamano, è idea ancora diffusa: è xenofobia, antisemitismo, è omofobia, è culto della violenza e della sopraffazione. E le risposte devono essere sul piano culturale e sociale". E un collante, anzi il collante del Paese contro derive pericolose "è il mondo del lavoro e chi lo rappresenta", ha voluto rimarcare agli studenti Filomena Principale, segretaria confederale della Cgil Puglia.

Infine la lectio magistralis di Canfora, che è partito dalla Costituzione ricordando come "Ogni volta che si nega un diritto a un lavoratore, che si nega la dignità salariale, che si sfrutta una persona, si vìola la Costituzione. Anche la compartecipazione attiva del mondo del lavoro alle scelte di politica economica è un principio Costituzionale". Ma se il lavoro è fondamento della nostra società, "l'articolo 3 dell'ordinamento europeo afferma che il fondamento risiede nella politica dei prezzi che deve essere competitiva. Su questo dovremmo vigilare, perché tutti conosciamo magari la nostra Carta, meno i regolamenti europei. Allora servirebbe coordinare principi e valori così distanti". Quanto allo squadrismo neofascista che ha ripreso fiato in questa fase di crisi pandemica, per il professore barese "queste formazioni minori ma aggressive della galassia neofascista sono frattaglie, ma vegetano perché sono protette. Anche da vertici politici del paese: pensiamo a quando Salvini difese Casapound da un'ipotesi di sgombero della sede illegalmente occupata. E ancora: che fine hanno fatto i desiderata sullo scioglimento di Forza Nuova così diffusi dopo assalto a sede Cgil?". Un Canfora preoccupato "perché se questi sono i segnali, qualora le forze della destra dovessero prendere la guida del Paese, credo che la nostra democrazia potrebbe correre dei rischi".
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