Territorio
La vicinanza al Vescovo Luigi Renna da parte del clero
Don Pasquale Cotugno “Attacchi mediatici da parte di alcune testate giornalistiche locali, massima vicinanza e solidarietà al nostro vescovo Luigi Renna”
Cerignola - lunedì 23 dicembre 2019
9.17 Comunicato Stampa
Pubblichiamo integralmente la nota stampa, a firma di Don Pasquale Cotugno, inviataci a mezzo mail dall'Ufficio Diocesano per le comunicazioni sociali.
A nome dei presbiteri di Cerignola, esprimo la massima vicinanza e solidarietà al nostro vescovo Luigi Renna, vittima di recenti attacchi mediatici da parte di alcune testate giornalistiche locali. Sarebbe quantomeno superfluo elencare le innumerevoli volte in cui il nostro pastore ha pubblicamente pronunciato parole chiare e dure nei confronti della criminalità locale e della cultura mafiosa presente nel nostro territorio. Mafia, quella cerignolana, che ha la propria specificità e il proprio volto, e che si declina sia nei vari traffici illeciti, sia nell'economia e che spesso assume il volto della corruzione.
Come lo stesso Vescovo ha scritto nel Messaggio di Natale di quest'anno: "La corruzione è lo spettro che si aggira per la Capitanata, per infiltrarsi nelle relazioni, nell'economia e nella politica. È ciò su cui occorre vigilare! Ogni minima disattenzione va ad ingrassare gli interessi di pochi, di coloro che investono qualche 'soldino' nella loro città, ma hanno illeciti proventi che impoveriscono molto più di quanto ci illudiamo che diano in ricchezza. Perché è solo la loro ricchezza: dove non c'è spazio per la giustizia avanza la miseria! La città ha tante ferite! Denunciarle significa non lasciarle incancrenire".
Oltre la denuncia, in questi anni è stata premura della Chiesa diocesana avviare processi di formazione atti a creare una coscienza sociale per riscoprire, come papa Francesco ha ampiamente espresso nella Evangelii gaudium, "l'ineluttabilità del valore sociale del Vangelo". Tutto questo è stato realizzato attraverso i vari percorsi formativi individuati attraverso le Settimane Sociali e la Scuola di formazione sociopolitica, nonché la costante attenzione mostrata dal nostro Vescovo nei confronti degli oratori e di progetti sociali rivolti alla dispersione scolastica, via necessaria per contrastare la criminalità. La Chiesa di fatto deve arrivare con i propri volontari e i propri operatori ad abitare ogni periferia e mostrare il volto accogliente di comunità ecclesiale.
"Annunciare il Vangelo - continua don Luigi nel Messaggio di Natale - che ci insegna la via della giustizia e della carità, significa avviare processi di legalità. La piccolezza e la precarietà del Bambino Gesù sono simili alle povertà di cui ciascuno di noi soffre in questa città. Le fasce con cui avvolgerle per curarle sono da 'tessere' insieme. Invito ancora le famiglie, le scuole, le associazioni di volontariato, i movimenti e i partiti politici ad avviare un processo di riflessione, che non sia solo denuncia, ma un cantiere di legalità e di cittadinanza. Invito, soprattutto, i fedeli laici delle nostre parrocchie, confraternite e associazioni, ad avere consapevolezza dei mali della città e contezza delle sue risorse. 'Fasciare le ferite' INSIEME! È importante che tutti camminiamo nella stessa direzione, che è quella della legalità, via al bene comune".
E noi presbiteri continueremo a camminare insieme al nostro Pastore, cercando di vivere e testimoniare il Vangelo.
A nome dei presbiteri di Cerignola, esprimo la massima vicinanza e solidarietà al nostro vescovo Luigi Renna, vittima di recenti attacchi mediatici da parte di alcune testate giornalistiche locali. Sarebbe quantomeno superfluo elencare le innumerevoli volte in cui il nostro pastore ha pubblicamente pronunciato parole chiare e dure nei confronti della criminalità locale e della cultura mafiosa presente nel nostro territorio. Mafia, quella cerignolana, che ha la propria specificità e il proprio volto, e che si declina sia nei vari traffici illeciti, sia nell'economia e che spesso assume il volto della corruzione.
Come lo stesso Vescovo ha scritto nel Messaggio di Natale di quest'anno: "La corruzione è lo spettro che si aggira per la Capitanata, per infiltrarsi nelle relazioni, nell'economia e nella politica. È ciò su cui occorre vigilare! Ogni minima disattenzione va ad ingrassare gli interessi di pochi, di coloro che investono qualche 'soldino' nella loro città, ma hanno illeciti proventi che impoveriscono molto più di quanto ci illudiamo che diano in ricchezza. Perché è solo la loro ricchezza: dove non c'è spazio per la giustizia avanza la miseria! La città ha tante ferite! Denunciarle significa non lasciarle incancrenire".
Oltre la denuncia, in questi anni è stata premura della Chiesa diocesana avviare processi di formazione atti a creare una coscienza sociale per riscoprire, come papa Francesco ha ampiamente espresso nella Evangelii gaudium, "l'ineluttabilità del valore sociale del Vangelo". Tutto questo è stato realizzato attraverso i vari percorsi formativi individuati attraverso le Settimane Sociali e la Scuola di formazione sociopolitica, nonché la costante attenzione mostrata dal nostro Vescovo nei confronti degli oratori e di progetti sociali rivolti alla dispersione scolastica, via necessaria per contrastare la criminalità. La Chiesa di fatto deve arrivare con i propri volontari e i propri operatori ad abitare ogni periferia e mostrare il volto accogliente di comunità ecclesiale.
"Annunciare il Vangelo - continua don Luigi nel Messaggio di Natale - che ci insegna la via della giustizia e della carità, significa avviare processi di legalità. La piccolezza e la precarietà del Bambino Gesù sono simili alle povertà di cui ciascuno di noi soffre in questa città. Le fasce con cui avvolgerle per curarle sono da 'tessere' insieme. Invito ancora le famiglie, le scuole, le associazioni di volontariato, i movimenti e i partiti politici ad avviare un processo di riflessione, che non sia solo denuncia, ma un cantiere di legalità e di cittadinanza. Invito, soprattutto, i fedeli laici delle nostre parrocchie, confraternite e associazioni, ad avere consapevolezza dei mali della città e contezza delle sue risorse. 'Fasciare le ferite' INSIEME! È importante che tutti camminiamo nella stessa direzione, che è quella della legalità, via al bene comune".
E noi presbiteri continueremo a camminare insieme al nostro Pastore, cercando di vivere e testimoniare il Vangelo.