La verve di Savino Zaba strega il Giordano
Ieri lo show "Canto anche se sono stonato"
Cerignola - sabato 30 aprile 2016
15.22
Può essere definito, senza timori di smentita, un degno "nemico" di Renzo Arbore, Fiorello o Lelio Luttazzi. Ebbene sì, perché Savino Zabaione (in arte Zaba), nativo di Cerignola, è oggi un artista a tutto tondo, capace di destreggiarsi con disinvoltura sotto i riflettori di un teatro, con una cuffia alle orecchie, dietro una cinepresa o con una penna in mano.
La tappa foggiana al restaurato Teatro Giordano di Foggia del suo spettacolo "Canto anche se sono stonato" ha messo in mostra una persona dalle grandi capacità espressive, dal sorriso contagioso e dall'immensa, ma rara, dote di catturare l'attenzione del pubblico, sorpreso piacevolmente dalla verve del cerignolano classe 1971.
Nobile anche il significato della serata, come ha spiegato Alessandro D'Ambrosio, presidente del Lions Club Umberto Giordano: "Abbiamo organizzato questo evento dedicato al servizio, divertendoci: infatti i fondi raccolti stasera saranno destinati al progetto Viva la Scuola: i Lions per la vita, finalizzato a donare defibrillatori semiautomatici per le scuole di Foggia". Un obiettivo già raggiunto presso tre istituti scolastici grazie ad altre iniziative e che rende merito all'impegno dell'associazione: "Abbiamo in mente di proseguire con questa idea anche l'anno prossimo per fornire ai dipendenti scolastici tali mezzi uniti a un corso di addestramento per il loro corretto utilizzo".
Accompagnato dalla Stonato Band (Davide Saccomanno al pianoforte, Antonio Di Lorenzo, anche lui di origini cerignolane, alla batteria, Davide Penta al basso, Mino Lacirignola alla tromba e Francesco Lomangino al Sax) e dalle Swing Out Dancers
Tiziana Loconsole e Deborah Brandonisio (quanti abiti hanno cambiato!), Zaba ha guidato la platea nella storia italiana tra anni Venti e i Cinquanta in un percorso suggestivo in cui foto e filmati d'epoca e continui balli accompagnavano le musiche dei più importanti cantanti dei inizio Novecento.
Da Buonasera signorina di Fred Buscaglione a Maramao perché sei morto ("Si temeva fosse contro il regime fascista, ma non era scritta per nessuno in particolare"), lo showman ha dato il via a un ampio repertorio di sonorità improntate su jazz e swing, due generi musicali tra i suoi preferiti. Non sono mancati momenti di ilarità, come le telefonate di Renzo Arbore e Ligabue per criticare il suo spettacolo, salvo poi scoprire nei titoli di coda che a prestare la voce ai due cantautori è lo stesso Zaba, e il tentativo di interrogare gli spettatori su autori e anno di alcuni brani proposti. Molta gradita è stata la versione in dialetto cerignolano di Quant'è bello il primo amore, riproposta simpaticamente poi anche in inglese, in ricordo di un concerto tenuto davanti a pugliesi emigrati nel mondo.
Un'ora e mezza all'insegna del divertimento ma anche della riflessione per un periodo storico, quello del boom economico negli anni Sessanta, che dovrebbe essere preso a modello oggi per risalire dalla difficile situazione mondiale.
"Ci vediamo in serie B, statv bun" è stato il suo saluto finale, a testimonianza di un legame fortissimo con la sua terra natale e una passione mai nascosta per il calcio di casa nostra.
Altro che stonato, insomma, Savino Zaba non solo sa cantare meravigliosamente bene, ma ha dimostrato di essere un vero e proprio animale da palcoscenico.
La tappa foggiana al restaurato Teatro Giordano di Foggia del suo spettacolo "Canto anche se sono stonato" ha messo in mostra una persona dalle grandi capacità espressive, dal sorriso contagioso e dall'immensa, ma rara, dote di catturare l'attenzione del pubblico, sorpreso piacevolmente dalla verve del cerignolano classe 1971.
Nobile anche il significato della serata, come ha spiegato Alessandro D'Ambrosio, presidente del Lions Club Umberto Giordano: "Abbiamo organizzato questo evento dedicato al servizio, divertendoci: infatti i fondi raccolti stasera saranno destinati al progetto Viva la Scuola: i Lions per la vita, finalizzato a donare defibrillatori semiautomatici per le scuole di Foggia". Un obiettivo già raggiunto presso tre istituti scolastici grazie ad altre iniziative e che rende merito all'impegno dell'associazione: "Abbiamo in mente di proseguire con questa idea anche l'anno prossimo per fornire ai dipendenti scolastici tali mezzi uniti a un corso di addestramento per il loro corretto utilizzo".
Accompagnato dalla Stonato Band (Davide Saccomanno al pianoforte, Antonio Di Lorenzo, anche lui di origini cerignolane, alla batteria, Davide Penta al basso, Mino Lacirignola alla tromba e Francesco Lomangino al Sax) e dalle Swing Out Dancers
Tiziana Loconsole e Deborah Brandonisio (quanti abiti hanno cambiato!), Zaba ha guidato la platea nella storia italiana tra anni Venti e i Cinquanta in un percorso suggestivo in cui foto e filmati d'epoca e continui balli accompagnavano le musiche dei più importanti cantanti dei inizio Novecento.
Da Buonasera signorina di Fred Buscaglione a Maramao perché sei morto ("Si temeva fosse contro il regime fascista, ma non era scritta per nessuno in particolare"), lo showman ha dato il via a un ampio repertorio di sonorità improntate su jazz e swing, due generi musicali tra i suoi preferiti. Non sono mancati momenti di ilarità, come le telefonate di Renzo Arbore e Ligabue per criticare il suo spettacolo, salvo poi scoprire nei titoli di coda che a prestare la voce ai due cantautori è lo stesso Zaba, e il tentativo di interrogare gli spettatori su autori e anno di alcuni brani proposti. Molta gradita è stata la versione in dialetto cerignolano di Quant'è bello il primo amore, riproposta simpaticamente poi anche in inglese, in ricordo di un concerto tenuto davanti a pugliesi emigrati nel mondo.
Un'ora e mezza all'insegna del divertimento ma anche della riflessione per un periodo storico, quello del boom economico negli anni Sessanta, che dovrebbe essere preso a modello oggi per risalire dalla difficile situazione mondiale.
"Ci vediamo in serie B, statv bun" è stato il suo saluto finale, a testimonianza di un legame fortissimo con la sua terra natale e una passione mai nascosta per il calcio di casa nostra.
Altro che stonato, insomma, Savino Zaba non solo sa cantare meravigliosamente bene, ma ha dimostrato di essere un vero e proprio animale da palcoscenico.