Cronaca
La sorella di Natasha Pugliese partecipa a “FarWest”, programma televisivo di approfondimento su Rai3
Tatiana si dichiara pentita per l’aggressione ai medici, poi la parola passa al direttore generale del “Riuniti”
Cerignola - sabato 12 ottobre 2024
9.28
La storia di Natasha, la giovane cerignolana deceduta durante un intervento eseguito presso il Reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico "Riuniti" di Foggia, è approdata anche su Rai3. La sorella di Natasha, Tatiana, ha partecipato al programma tv "FarWest" condotto da Salvo Sottile, dove ha raccontato la triste vicenda accaduta quella maledetta sera del 4 Settembre.
La ragazza ha ammesso il suo pentimento per ciò che è successo ai medici del reparto (alcuni dei quali sono stati aggrediti e malmenati dai familiari di Natasha, dopo averne appreso il decesso) ed ha raccontato di aver compreso che la sorella era morta solo quando in reparto è arrivata la Polizia (circa un'ora e venti minuti dopo la morte).
Questo-secondo la versione riferita da Tatiana-sarebbe stato il motivo che ha scatenato la violenza dei familiari contro i medici e gli operatori sanitari. La famiglia Pugliese ha poi mostrato un messaggio che Natasha aveva inviato alle 17.38 (scrivendo di sentirsi bene), e la foto della saturazione a 99 (scattata due ore prima che entrasse in sala operatoria).
Oltre a Tatiana, durante la trasmissione è intervenuto anche Giuseppe Pasqualone, direttore generale del Policlinico di Foggia, il quale su un punto si è dichiarato d'accordo con la famiglia Pugliese, ossia circa le comunicazioni fornite dai medici sulle condizioni di salute di Natasha. "Su questo credo molto di più alla famiglia, anche se i medici sostengono di aver detto tutto", ha detto.
La direzione generale del Policlinico foggiano ha riferito di un peggioramento delle condizioni cliniche della paziente e di importanti complicazioni che avrebbero costretto ai medici a tentare un intervento salvavita per ridurre il rischio di un'occlusione della trachea (stenosi) in seguito ad un intervento di tracheotomia avvenuto in precedenza.
La situazione è precipitata poi improvvisamente dalle 19 alle 21, quando i medici hanno riferito che Natasha cominciava a perdere sangue.
Dopo di che, il silenzio. Tatiana ha riferito di essere entrata in sala operatoria soltanto dopo le 22, quando ha visto la sorella ormai priva di vita, da sola, sul lettino, nella stanza vuota e perfettamente pulita.
La ragazza ha ammesso il suo pentimento per ciò che è successo ai medici del reparto (alcuni dei quali sono stati aggrediti e malmenati dai familiari di Natasha, dopo averne appreso il decesso) ed ha raccontato di aver compreso che la sorella era morta solo quando in reparto è arrivata la Polizia (circa un'ora e venti minuti dopo la morte).
Questo-secondo la versione riferita da Tatiana-sarebbe stato il motivo che ha scatenato la violenza dei familiari contro i medici e gli operatori sanitari. La famiglia Pugliese ha poi mostrato un messaggio che Natasha aveva inviato alle 17.38 (scrivendo di sentirsi bene), e la foto della saturazione a 99 (scattata due ore prima che entrasse in sala operatoria).
Oltre a Tatiana, durante la trasmissione è intervenuto anche Giuseppe Pasqualone, direttore generale del Policlinico di Foggia, il quale su un punto si è dichiarato d'accordo con la famiglia Pugliese, ossia circa le comunicazioni fornite dai medici sulle condizioni di salute di Natasha. "Su questo credo molto di più alla famiglia, anche se i medici sostengono di aver detto tutto", ha detto.
La direzione generale del Policlinico foggiano ha riferito di un peggioramento delle condizioni cliniche della paziente e di importanti complicazioni che avrebbero costretto ai medici a tentare un intervento salvavita per ridurre il rischio di un'occlusione della trachea (stenosi) in seguito ad un intervento di tracheotomia avvenuto in precedenza.
La situazione è precipitata poi improvvisamente dalle 19 alle 21, quando i medici hanno riferito che Natasha cominciava a perdere sangue.
Dopo di che, il silenzio. Tatiana ha riferito di essere entrata in sala operatoria soltanto dopo le 22, quando ha visto la sorella ormai priva di vita, da sola, sul lettino, nella stanza vuota e perfettamente pulita.