Vita di città
La solennità della Madonna del Carmine
Teatro di emozioni condivise da un'intera popolazione
Cerignola - giovedì 16 luglio 2015
11.29
La solennità della Madonna del Carmine, commemorata il 16 luglio, ogni anno, è tra le celebrazioni che più animano lo spirito del popolo cerignolano. La devozione si combina con un'atmosfera sfarzosa e spettacolare, teatro di emozioni condivise da un'intera popolazione. Una ricorrenza secolare che ha sempre meravigliato l'immaginario collettivo sia cerignolano sia dei paesi limitrofi. A testimonianza, un resoconto della festa del 16 luglio 1930 riporta: "Gli Ufficiali e i Confratelli della Chiesa omonima si sono mostrati veramente entusiasti col popolo per rendere solennissima una festa che per tradizione oramai è divenuta una delle migliori che allietano la nostra città. I bravi fratelli Massa di qui hanno parato la bella chiesa con squisito gusto artistico; e a sera, immersa in un oceano di luce elettrica, rifletteva l'oro, l'argento e il rubino a profusione intessito al serico panno ed al velluto di damasco, mentre in alto troneggiava la bella statua di Maria, che dava tutta l'illusione di una dolce Fata, vagante nell'azzurro".
La statua della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, venerata a Cerignola, risale alla fine del XVIII secolo ed è tipo a manichino, in stile napoletano e recante il Bambinello sulla mano sinistra. La sua solennità, secondo la tradizione, era preceduta da una novena recitata nove giorni prima della festa liturgica e annunciata da un pubblico banditore e dallo sparo di 200 castagnole e 400 colpi scuri, mentre veniva esposto un quadro della Vergine con il manto, circondato da fiori e ceri. Il 14 luglio avveniva, al mattino, la vestizione della statua, mentre il 19, tra i canti, il suono delle campane, lo sparo dei mortaretti e le note della banda, avveniva l'ascensione al trono del simulacro, tra addobbi alti e sfarzosi. La sera del 15 luglio si prelevava il carro trionfale dal deposito e, seguito dalla banda e dalla commissione, veniva fatto sostare davanti Palazzo Ducale, in piazza Castello (poi vicino alla rotonda della piazza). Il 16, giorno della festa liturgica le strade venivano animate dal suono della banda. In questo giorno le trebbie si fermavano e i muratori riposavano perché si temevano grandi calamità se avessero lavorato. Dopo le celebrazioni liturgiche del mattino, il carro trionfale veniva portato da piazza Castello in piazza Carmine. Si sistemavano le bambine vestite angioletti nei cerchietti, l'angelo turiferario sul ciamarouche, si piazzava il seimazze, si accendevano le fiammelle a gas, usciva la Madonna portata a spalle dai confratelli e ascendeva sul carro; ai lati del simulacro prendevano posto il parroco e un canonico, mentre si cantava Salve del Ciel Regina. A questo punto iniziava la processione e, nel frangente, sulla rotonda si piazzava la cassarmonica per il concerto che si svolgeva una volta rientrata la Madonna. A notte inoltrata, il cielo veniva illuminato dagli spettacolari fuochi pirotecnici dei più valenti fuochisti della zona.
Dagli anni Sessanta in poi si è svolta la sola processione che, per la sua eccezionalità, continua ad essere una delle ricorrenze religiose più sentite e partecipate dalla comunità cittadina.
Fonti tratte dal testo 'Storia della chiesa del Carmine in Cerignola dalle origini al XX secolo', a cura di Franco Conte.
La statua della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, venerata a Cerignola, risale alla fine del XVIII secolo ed è tipo a manichino, in stile napoletano e recante il Bambinello sulla mano sinistra. La sua solennità, secondo la tradizione, era preceduta da una novena recitata nove giorni prima della festa liturgica e annunciata da un pubblico banditore e dallo sparo di 200 castagnole e 400 colpi scuri, mentre veniva esposto un quadro della Vergine con il manto, circondato da fiori e ceri. Il 14 luglio avveniva, al mattino, la vestizione della statua, mentre il 19, tra i canti, il suono delle campane, lo sparo dei mortaretti e le note della banda, avveniva l'ascensione al trono del simulacro, tra addobbi alti e sfarzosi. La sera del 15 luglio si prelevava il carro trionfale dal deposito e, seguito dalla banda e dalla commissione, veniva fatto sostare davanti Palazzo Ducale, in piazza Castello (poi vicino alla rotonda della piazza). Il 16, giorno della festa liturgica le strade venivano animate dal suono della banda. In questo giorno le trebbie si fermavano e i muratori riposavano perché si temevano grandi calamità se avessero lavorato. Dopo le celebrazioni liturgiche del mattino, il carro trionfale veniva portato da piazza Castello in piazza Carmine. Si sistemavano le bambine vestite angioletti nei cerchietti, l'angelo turiferario sul ciamarouche, si piazzava il seimazze, si accendevano le fiammelle a gas, usciva la Madonna portata a spalle dai confratelli e ascendeva sul carro; ai lati del simulacro prendevano posto il parroco e un canonico, mentre si cantava Salve del Ciel Regina. A questo punto iniziava la processione e, nel frangente, sulla rotonda si piazzava la cassarmonica per il concerto che si svolgeva una volta rientrata la Madonna. A notte inoltrata, il cielo veniva illuminato dagli spettacolari fuochi pirotecnici dei più valenti fuochisti della zona.
Dagli anni Sessanta in poi si è svolta la sola processione che, per la sua eccezionalità, continua ad essere una delle ricorrenze religiose più sentite e partecipate dalla comunità cittadina.
Fonti tratte dal testo 'Storia della chiesa del Carmine in Cerignola dalle origini al XX secolo', a cura di Franco Conte.