Laudisi Mariano
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La Scuola della Felicità di Mariano Laudisi: il prof. ha presentato il suo libro alla Biblioteca di Cerignola

Il progetto attualmente coinvolge circa 300 scuole in tutta Italia

"La felicità è una competenza: costruiamola insieme!": su tale assunto Mariano Laudisi, il prof. pugliese che ha presentato ieri sera il suo ultimo libro presso la Saletta conferenze della Biblioteca comunale di Cerignola, ha costruito un validissimo progetto, denominato "La Scuola della Felicità" (ed. Sanoma).

Con entusiasmo, maestria, professionalità e profonda conoscenza delle tecniche di PNL per favorire la crescita personale, il prof. e autore Mariano Laudisi ha spiegato ai presenti come sia possibile guidare gli studenti, passo dopo passo, verso la pratica della felicità quotidiana.

Sì, perché una cosa è certa: la felicità, quella vera, non è un momento fugace: piuttosto è un sentimento, è un modo di vivere la vita nonostante gli alti e i bassi che tutti noi dobbiamo affrontare quotidianamente.

"Il progetto La Scuola della Felicità è nato dopo un periodo abbastanza buio della mia vita, uno di quelli in cui ti sembra crollare tutto addosso e non hai la forza di reagire. La lettura casuale di un libro sulla psicologia emotiva mi ha aperto la mente ed il cuore a nuove possibilità. Ero da poco entrato di ruolo a scuola, ho chiamato la Dirigente dell'istituto e le ho detto di volerla vedere per presentarle un progetto. Di lì a poco è nato anche il libro, La Scuola della Felicità", ha raccontato Laudisi, che si è anche soffermato a rispondere alle domande formulate dal bibliotecario Pasquale Braschi, moderatore dell'incontro.

Tra aneddoti, esempi ed episodi che coinvolgono trasversalmente adulti e ragazzi, il professor Laudisi è riuscito a tenere incollati i presenti, invitandoli a riflette su come sia possibile (e anche auspicabile) intraprendere il percorso verso la felicità sin da piccoli.

"A scuola, con i ragazzi, i docenti che seguono i metodi e le tecniche indicati nel mio libro propongono laboratori e attività per mettere in evidenza le emozioni che gli alunni provano durante le ore passate tra i banchi. Dobbiamo puntare sull'aspetto emotivo per far emergere il meglio da ciascun ragazzo/a. I docenti non possono più limitarsi a trasmettere nozioni in modo sterile, non siamo divulgatori scientifici", ha sottolineato Laudisi.

Con la luce negli occhi di chi è consapevole che l'insegnamento implichi una vera e propria "vocazione", Mariano Laudisi ha guidato i docenti e le persone presenti alla presentazione del suo libro ad esplorare se stessi, ad andare oltre l'apparenza, per costruire una vita più soddisfacente e felice.

Chiunque abbia a che fare quotidianamente con gli adolescenti (quindi anche educatori e genitori) hanno una grande responsabilità: accompagnare i ragazzi, disorientati ed impauriti, sicuramente più fragili rispetto alle generazioni passate, verso la creazione di un "Io" personale che sappia costruire un'identità forte e sicura per affrontare consapevolmente le difficoltà della vita.

La scuola della felicità non è un metodo che evita lo studio, l'impegno e la concentrazione. Anzi. "Si può rendere molto di più a scuola se si sta bene con se stessi, ci sono tanti ragazzi che hanno cominciato a scuola senza alcuna motivazione e con questo progetto hanno ottenuto risultati straordinari", assicura Laudisi.

Tra gli strumenti a disposizione dei docenti che vogliano portare un po' di sana felicità nelle proprie classi Laudisi annovera la scatola della felicità, il diario della felicità e della gratitudine, la meditazione in classe e altre tecniche di crescita personale che possano supportare emotivamente gli alunni nel percorso scolastico.

Le ultime statistiche sull'abbandono scolastico ed il malessere degli adolescenti tra i banchi rappresentano la prova tangibile di quanto il percorso scolastico sia sempre più rischioso e accidentato.

Laudisi non ha dubbi, e lo ha trasmesso ai presenti in modo diretto e senza giri di parole: oggi per crescere ragazzi felici c'è bisogno di genitori e docenti felicemente consapevoli.
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