
Angelo Disanto: La scultura a Cerignola nel Novecento con Domenico Jollo
L’opera dello Jollo a Cerignola è ben sintetizzata nel presente disegno dell’artista Salvatore Delvecchio, che raffigura la dinamica della Nike, l’ironia dei mascheroni e il mezzo busto di Garibaldi.
Cerignola - lunedì 16 ottobre 2017
10.09 Comunicato Stampa
Nella Villa comunale "Umberto I" di Cerignola è collocato un mezzo busto bronzeo raffigurante Giuseppe Garibaldi, realizzato dallo scultore Domenico Jollo (Napoli, 1866-1938), docente nel Regio Istituto di Belle Arti di Urbino. Come si legge nella testata «Il Mattino» del 29-30 giugno 1909, doveva essere "innalzato nel giardinetto dei Cappuccini un monumento a Garibaldi, lavoro pregiato del rinomato scultore Jollo. Il busto dell'Eroe, doppia grandezza naturale, è di bronzo; il basamento, costruito di pietra di Bisceglie, avrà ai lati due targhe per le iscrizioni. Ai piedi della base sarà messa un'aquila di bronzo".
Il 18 novembre 1908 il cerignolano Menotti Tortora, in qualità di rappresentante del Comitato promotore dell'iniziativa, aveva chiesto al sindaco e ai consiglieri comunali di poter raccogliere offerte e di avere la concessione di un suolo pubblico sul quale situare il monumento.
Questo fu commissionato allo scultore Domenico Jollo probabilmente dalla locale massoneria, la cui Loggia aveva sede nel palazzo Bonito, prospiciente l'attuale piazza della Repubblica. Questa organizzazione, con la sua filantropia e la sua politica anticlericale, tentava di sostituirsi alla concezione cristiana e al suo ordine morale e civile.
È utile tener presente che la massoneria a Cerignola aveva due energici oppositori: il vescovo delle diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola mons. Angelo Struffolini, che pubblicò nel 1912 una Lettera Pastorale dal titolo "La Massoneria", e il suo collaboratore don Antonio Palladino.
Il 12 luglio 1910 il Comitato promotore consegnò al sindaco il monumento a Garibaldi, che fu posto in opera sullo slargo di fronte al palazzo Coccia (1779), nei pressi dell'antico convento dei Cappuccini (1613), abbattuto nel 1933 con l'attigua torre dell'orologio per allargare la visuale sulla piazza del Duomo "Tonti" inaugurato nel 1934.
Il mito di Garibaldi aveva indotto ad arruolarsi tra le Camicie rosse molti cerignolani, tra i quali ricordiamo Arcangelo Amarotta, Francesco Domenico Ditrani e Nicola Pugliese, battutisi per l'Unità d'Italia.
Nel 1924 il monumento a Garibaldi fu trasferito nella Villa comunale. Al suo posto fu collocata una fontana monumentale in marmo realizzata dalla locale ditta Gallo, a memoria del collegamento di Cerignola all'Acquedotto pugliese avvenuto il 7 ottobre 1923.
Nel 1925 a questa fontana furono aggiunti quattro mascheroni di bronzo, opera dello scultore Domenico Jollo, che in quell'anno insegnava nel Regio Istituto di Belle Arti di Palermo, come risulta dalla delibera del consiglio comunale del 1° maggio 1925, conservata nell'Archivio Storico del Comune di Cerignola.
A Domenico Jollo si deve anche l'altorilievo bronzeo dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale murato sul prospetto del Palazzo Carmelo, ex sede del municipio. In esso è rappresentata la dea alata, simbolo di vittoria, che depone una corona d'alloro sull'ara, eternando nel bronzo il sacrificio dei 500 Caduti cerignolani, incidendone a cerchi concentrici i nomi secondo una dinamica futurista di efficace effetto.
Questo monumento fu inaugurato il 28 aprile 1923, alla presenza del principe Umberto di Savoia, con un discorso tenuto dal professor Nicola Zingarelli, autore del rinomato Vocabolario della lingua italiana.
L'opera dello Jollo a Cerignola è ben sintetizzata nel presente disegno dell'artista Salvatore Delvecchio, che raffigura la dinamica della Nike, l'ironia dei mascheroni e il mezzo busto di Garibaldi.
Angelo Disanto
Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia
Il 18 novembre 1908 il cerignolano Menotti Tortora, in qualità di rappresentante del Comitato promotore dell'iniziativa, aveva chiesto al sindaco e ai consiglieri comunali di poter raccogliere offerte e di avere la concessione di un suolo pubblico sul quale situare il monumento.
Questo fu commissionato allo scultore Domenico Jollo probabilmente dalla locale massoneria, la cui Loggia aveva sede nel palazzo Bonito, prospiciente l'attuale piazza della Repubblica. Questa organizzazione, con la sua filantropia e la sua politica anticlericale, tentava di sostituirsi alla concezione cristiana e al suo ordine morale e civile.
È utile tener presente che la massoneria a Cerignola aveva due energici oppositori: il vescovo delle diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola mons. Angelo Struffolini, che pubblicò nel 1912 una Lettera Pastorale dal titolo "La Massoneria", e il suo collaboratore don Antonio Palladino.
Il 12 luglio 1910 il Comitato promotore consegnò al sindaco il monumento a Garibaldi, che fu posto in opera sullo slargo di fronte al palazzo Coccia (1779), nei pressi dell'antico convento dei Cappuccini (1613), abbattuto nel 1933 con l'attigua torre dell'orologio per allargare la visuale sulla piazza del Duomo "Tonti" inaugurato nel 1934.
Il mito di Garibaldi aveva indotto ad arruolarsi tra le Camicie rosse molti cerignolani, tra i quali ricordiamo Arcangelo Amarotta, Francesco Domenico Ditrani e Nicola Pugliese, battutisi per l'Unità d'Italia.
Nel 1924 il monumento a Garibaldi fu trasferito nella Villa comunale. Al suo posto fu collocata una fontana monumentale in marmo realizzata dalla locale ditta Gallo, a memoria del collegamento di Cerignola all'Acquedotto pugliese avvenuto il 7 ottobre 1923.
Nel 1925 a questa fontana furono aggiunti quattro mascheroni di bronzo, opera dello scultore Domenico Jollo, che in quell'anno insegnava nel Regio Istituto di Belle Arti di Palermo, come risulta dalla delibera del consiglio comunale del 1° maggio 1925, conservata nell'Archivio Storico del Comune di Cerignola.
A Domenico Jollo si deve anche l'altorilievo bronzeo dedicato ai Caduti della Prima Guerra Mondiale murato sul prospetto del Palazzo Carmelo, ex sede del municipio. In esso è rappresentata la dea alata, simbolo di vittoria, che depone una corona d'alloro sull'ara, eternando nel bronzo il sacrificio dei 500 Caduti cerignolani, incidendone a cerchi concentrici i nomi secondo una dinamica futurista di efficace effetto.
Questo monumento fu inaugurato il 28 aprile 1923, alla presenza del principe Umberto di Savoia, con un discorso tenuto dal professor Nicola Zingarelli, autore del rinomato Vocabolario della lingua italiana.
L'opera dello Jollo a Cerignola è ben sintetizzata nel presente disegno dell'artista Salvatore Delvecchio, che raffigura la dinamica della Nike, l'ironia dei mascheroni e il mezzo busto di Garibaldi.
Angelo Disanto
Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia