Territorio
La primavera a Cerignola: campagna fiorita ed erbe selvatiche da raccogliere
E’ ancora diffusa l’abitudine di “andare per campi” alla ricerca di piante spontanee commestibili
Cerignola - sabato 11 marzo 2023
07.20
Con le temperature miti di questi giorni che precedono l'arrivo della primavera, la campagna pugliese è in pieno risveglio. Nei dintorni di Cerignola, a pochi chilometri dal centro abitato, non è raro incontrare qualcuno che, dopo aver parcheggiato l'auto, si inoltra per i tratturi alla ricerca di erbe spontanee da raccogliere. Per lo più si tratta di anziani, avvezzi a questo tipo di attività, che presuppone conoscenza delle specie botaniche commestibili ed anche pazienza, visto che bisogna osservare, selezionare, starsene chini con la schiena per un po' di tempo.
A volte, di domenica mattina, quando la primavera esplode, può capitare di incrociare anche qualche nipotino che segue il nonno nei tratturi di campagna. Con il volto rugoso segnato dal sole e il cappello in testa, i vecchi "terrazzani" si riconoscono subito. Si chiamavano così i contadini che raccoglievano le erbe spontanee nei terreni agricoli e poi andavano a rivenderle per strada, vivendo di ciò che la terra gli offriva.
Quali sono le erbe spontanee che si incontrano più frequentemente in questo periodo? Oltre alla rucola, che spunta copiosa dietro i tronchi degli ulivi, nel periodo primaverile si trovano marasciuoli, cicoria selvatica, fumaria, tarassaco, calendula, cardo mariano. Tutte erbe selvatiche che possono essere utilizzate in vari modi, non solo in cucina.
I "marasciuoli", che crescono spontaneamente nel territorio del Tavoliere delle Puglie, hanno un sapore unico e inconfondibile. L'aroma è sicuramente deciso, secondo alcuni ricorda vagamente quello dei broccoli, ma una cosa è certa: pasta, aglio e marasciuoli per molti è una goduria per il palato. Tanto che lo chef pugliese Beppe Zullo ha fatto di queste piante selvatiche il fiore all'occhiello della sua cucina green.
Oltre ad essere gustosi, i marasciuoli sono salutari per l'organismo, poiché forniscono sali minerali, potassio e vitamina C (quindi sono ottimi in fase ricostituente o dopo una convalescenza). Introducendo queste erbe nella propria alimentazione in primavera si aiuta il corpo ad eliminare in maniera naturale le tossine accumulate, poiché contengono anche sostanze diuretiche e digestive.
I marasciuoli si riconoscono facilmente: le foglie sono dentellate e a rosetta, i fiori di colore bianco hanno quattro petali. Sono diffusi nelle strade campestri, e spesso anche ai bordi delle strade di campagna. Anche i marasciuoli, insieme ai lampascioni, sono stati inseriti tra i "PAT" (Prodotti agroalimentari tradizionali italiani).
In primavera i fiori di calendula e tarassaco invadono letteralmente i campi. Utilizzati soprattutto in ambito cosmetico, i primi hanno un odore particolare, mentre il tarassaco può essere anche utilizzato in cucina, per preparare insalate o altre ricette.
Il cardo mariano e la fumaria, entrambi di colore violetto, sono invece ottimi per depurare l'intestino, attraverso la preparazione di decotti dal sapore amarognolo ma decisamente benefici per l'organismo. E che dire della cicoria selvatica? Chi se ne intende e sa riconoscerla nel verde dei campi a primavera la trova sicuramente più gustosa rispetto a quella venduta sui banchi del fruttivendolo.
A volte, di domenica mattina, quando la primavera esplode, può capitare di incrociare anche qualche nipotino che segue il nonno nei tratturi di campagna. Con il volto rugoso segnato dal sole e il cappello in testa, i vecchi "terrazzani" si riconoscono subito. Si chiamavano così i contadini che raccoglievano le erbe spontanee nei terreni agricoli e poi andavano a rivenderle per strada, vivendo di ciò che la terra gli offriva.
Quali sono le erbe spontanee che si incontrano più frequentemente in questo periodo? Oltre alla rucola, che spunta copiosa dietro i tronchi degli ulivi, nel periodo primaverile si trovano marasciuoli, cicoria selvatica, fumaria, tarassaco, calendula, cardo mariano. Tutte erbe selvatiche che possono essere utilizzate in vari modi, non solo in cucina.
I "marasciuoli", che crescono spontaneamente nel territorio del Tavoliere delle Puglie, hanno un sapore unico e inconfondibile. L'aroma è sicuramente deciso, secondo alcuni ricorda vagamente quello dei broccoli, ma una cosa è certa: pasta, aglio e marasciuoli per molti è una goduria per il palato. Tanto che lo chef pugliese Beppe Zullo ha fatto di queste piante selvatiche il fiore all'occhiello della sua cucina green.
Oltre ad essere gustosi, i marasciuoli sono salutari per l'organismo, poiché forniscono sali minerali, potassio e vitamina C (quindi sono ottimi in fase ricostituente o dopo una convalescenza). Introducendo queste erbe nella propria alimentazione in primavera si aiuta il corpo ad eliminare in maniera naturale le tossine accumulate, poiché contengono anche sostanze diuretiche e digestive.
I marasciuoli si riconoscono facilmente: le foglie sono dentellate e a rosetta, i fiori di colore bianco hanno quattro petali. Sono diffusi nelle strade campestri, e spesso anche ai bordi delle strade di campagna. Anche i marasciuoli, insieme ai lampascioni, sono stati inseriti tra i "PAT" (Prodotti agroalimentari tradizionali italiani).
In primavera i fiori di calendula e tarassaco invadono letteralmente i campi. Utilizzati soprattutto in ambito cosmetico, i primi hanno un odore particolare, mentre il tarassaco può essere anche utilizzato in cucina, per preparare insalate o altre ricette.
Il cardo mariano e la fumaria, entrambi di colore violetto, sono invece ottimi per depurare l'intestino, attraverso la preparazione di decotti dal sapore amarognolo ma decisamente benefici per l'organismo. E che dire della cicoria selvatica? Chi se ne intende e sa riconoscerla nel verde dei campi a primavera la trova sicuramente più gustosa rispetto a quella venduta sui banchi del fruttivendolo.