Vita di città
La Pizza della felicità, a Cerignola un’iniziativa per i più fragili
La cena serve a raccogliere fondi per la realizzazione di un musical sul tema dell'inclusione
Cerignola - martedì 2 gennaio 2024
11.12
La Pizza della felicità è l'iniziativa di beneficienza che si terrà domani sera presso la pizzeria New Moon a Cerignola e servirà a sovvenzionare la realizzazione del musical La porta della felicità, musiche di Leonardo Lavecchia, testi di Francesco Quinto e coreografie di Aniello Damiano.
Le prime spese sono state sostenute ed è già pronto un cd con le quattordici tracce della colonna sonora. In realtà dietro la realizzazione di questo spettacolo si cela un sogno a dir poco ambizioso, quello di introdurre nella scuola italiana la figura del Maestro di inclusione.
Un sogno che nasce a dicembre di due anni fa al centro socioeducativo Padre Pio di Cerignola e ha come protagonista Riccardo, un ragazzo affetto da una diagnosi severa di autismo. Ed è lì che nasce anche l'idea di trasformare Riccardo in una risorsa, una guida che possa far uscire dall'isolamento i piccoli e gli adolescenti che vivono quella condizione di emarginazione così come l'ha vissuta lui.
I termini per definirli si sprecano: autistici, down, diversi, fragili ma in realtà sono solo ragazzi che hanno bisogno di un'occasione per dimostrare che tanto fragili non sono. È questo il compito del Maestro di inclusione che, come insegnante, dovrà "portare verso la luce" quei ragazzi che vivono nel buio di un isolamento che spesso la società gli impone.
Il sogno cresce, pian piano diventa realtà e, con la collaborazione dell'ANPIS (Associazione Nazionale per l'Inclusione Sociale), prende la forma di un romanzo a fumetti e un musical ispirato alla Divina Commedia di Dante.
La Porta della felicità è la storia fantastica di un gruppo di bambini persi nella selva oscura moderna fatta di bullismo, violenza e solitudine. Guidati da Riccardo, un nuovo Virgilio forte e gentile che non li lascerà mai soli, attraverseranno i gironi infernali e usciranno fuori dalle tenebre della loro condizione "a riveder le stelle".
"Il progetto punta a due traguardi importanti – commenta Francesco Quinto, insegnante, educatore e ideatore del progetto – far uscire dalla solitudine le persone più fragili che dopo il diploma difficilmente trovano occasioni di socializzazione e far germogliare nell'animo dei più piccoli e degli adolescenti un seme di bellezza e di speranza."
Le prime spese sono state sostenute ed è già pronto un cd con le quattordici tracce della colonna sonora. In realtà dietro la realizzazione di questo spettacolo si cela un sogno a dir poco ambizioso, quello di introdurre nella scuola italiana la figura del Maestro di inclusione.
Un sogno che nasce a dicembre di due anni fa al centro socioeducativo Padre Pio di Cerignola e ha come protagonista Riccardo, un ragazzo affetto da una diagnosi severa di autismo. Ed è lì che nasce anche l'idea di trasformare Riccardo in una risorsa, una guida che possa far uscire dall'isolamento i piccoli e gli adolescenti che vivono quella condizione di emarginazione così come l'ha vissuta lui.
I termini per definirli si sprecano: autistici, down, diversi, fragili ma in realtà sono solo ragazzi che hanno bisogno di un'occasione per dimostrare che tanto fragili non sono. È questo il compito del Maestro di inclusione che, come insegnante, dovrà "portare verso la luce" quei ragazzi che vivono nel buio di un isolamento che spesso la società gli impone.
Il sogno cresce, pian piano diventa realtà e, con la collaborazione dell'ANPIS (Associazione Nazionale per l'Inclusione Sociale), prende la forma di un romanzo a fumetti e un musical ispirato alla Divina Commedia di Dante.
La Porta della felicità è la storia fantastica di un gruppo di bambini persi nella selva oscura moderna fatta di bullismo, violenza e solitudine. Guidati da Riccardo, un nuovo Virgilio forte e gentile che non li lascerà mai soli, attraverseranno i gironi infernali e usciranno fuori dalle tenebre della loro condizione "a riveder le stelle".
"Il progetto punta a due traguardi importanti – commenta Francesco Quinto, insegnante, educatore e ideatore del progetto – far uscire dalla solitudine le persone più fragili che dopo il diploma difficilmente trovano occasioni di socializzazione e far germogliare nell'animo dei più piccoli e degli adolescenti un seme di bellezza e di speranza."