Territorio
La mafia di Cerignola nella relazione della Dia del primo semestre 2023
Nel documento si parla dei clan e delle principali attività illecite di cui si occupano
Cerignola - mercoledì 19 giugno 2024
15.43
La Direzione Investigativa Antimafia ha pubblicato un report sulla mafia operante nel Basso Tavoliere: il documento si riferisce ai primi sei mesi del 2023.
La "fotografia" della mafia cerignolana è impietosa: si tratta di un organismo tentacolare, ricco e ramificato in tutti settori economici.
In prima linea, secondo il report della Dia, ci sono i due principali clan mafiosi, riconducibili alla "quarta mafia foggiana": il clan Piarulli e Di Tommaso, che insieme collaborano nella gestione di alcuni settori criminali (rapine, estorsioni, stupefacenti).
Il clan Piarulli, rispetto al secondo, dispone di una maggiore capacità finanziaria, quindi è in grado di penetrare con le attività di riciclaggio in diverse attività economiche redditizie (vedi le sale ricevimento, gli autoparchi, i supermercati, i distributori di carburante, gli alberghi.
Questo clan malavitoso-riporta il documento stilato dalla Dia- agisce su larga scala anche nel mercato della droga, si occupa di furti di mezzi anche speciali, gestisce il traffico di armi, generi alcolici sofisticati, idrocarburi.
La Dia fa riferimento anche ad episodi particolarmente allarmanti per spregiudicatezza e modalità di esecuzione, riconducibili appunto all'attività dei clan cerignolani in sodalizio, come gli assalti armati ai portavalori e i furti ai caveau.
Gli inquirenti hanno riportato nel documento anche il "blitz Cocktail", avvenuto a marzo dello scorso anno, in cui sono state coinvolte 26 persone, la maggior parte residenti a Cerignola. La misura cautelare nei confronti di tali soggetti è scattata per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish), detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, estorsione, furto di autoveicoli, ricettazione, favoreggiamento personale e tentato omicidio.
A Gennaio del 2023 la Dia ha sequestrato beni per un importo complessivo di 5,5 milioni di euro nei confronti del 50enne Pasquale Saracino, noto esponente della criminalità organizzata.
Altrettanto ramificata e organizzata la mafia nei Cinque Reali Siti, stando a ciò che si legge nel report diffuso dalla Dia.
La "fotografia" della mafia cerignolana è impietosa: si tratta di un organismo tentacolare, ricco e ramificato in tutti settori economici.
In prima linea, secondo il report della Dia, ci sono i due principali clan mafiosi, riconducibili alla "quarta mafia foggiana": il clan Piarulli e Di Tommaso, che insieme collaborano nella gestione di alcuni settori criminali (rapine, estorsioni, stupefacenti).
Il clan Piarulli, rispetto al secondo, dispone di una maggiore capacità finanziaria, quindi è in grado di penetrare con le attività di riciclaggio in diverse attività economiche redditizie (vedi le sale ricevimento, gli autoparchi, i supermercati, i distributori di carburante, gli alberghi.
Questo clan malavitoso-riporta il documento stilato dalla Dia- agisce su larga scala anche nel mercato della droga, si occupa di furti di mezzi anche speciali, gestisce il traffico di armi, generi alcolici sofisticati, idrocarburi.
La Dia fa riferimento anche ad episodi particolarmente allarmanti per spregiudicatezza e modalità di esecuzione, riconducibili appunto all'attività dei clan cerignolani in sodalizio, come gli assalti armati ai portavalori e i furti ai caveau.
Gli inquirenti hanno riportato nel documento anche il "blitz Cocktail", avvenuto a marzo dello scorso anno, in cui sono state coinvolte 26 persone, la maggior parte residenti a Cerignola. La misura cautelare nei confronti di tali soggetti è scattata per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish), detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, estorsione, furto di autoveicoli, ricettazione, favoreggiamento personale e tentato omicidio.
A Gennaio del 2023 la Dia ha sequestrato beni per un importo complessivo di 5,5 milioni di euro nei confronti del 50enne Pasquale Saracino, noto esponente della criminalità organizzata.
Altrettanto ramificata e organizzata la mafia nei Cinque Reali Siti, stando a ciò che si legge nel report diffuso dalla Dia.