Territorio
La lettera del Vescovo Mons. Luigi Renna
I ringraziamenti a quanti hanno manifestato vicinanza, l’invito ai fedeli a fare discernimento, la difficile azione di educare le coscienze
Cerignola - venerdì 27 dicembre 2019
18.59 Comunicato Stampa
Pubblichiamo integralmente la lettera di Mons. Luigi Renna, Vescovo della Diocesi di Cerignola - Ascoli Satriano, inviata in redazione dall'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali.
Carissimi,
all'indomani della Solennità del Santo Natale, sento il dovere di ringraziare quanti, in questi ultimi giorni, mi hanno fatto sentire la loro solidarietà per le accuse infamanti mosse nei confronti miei, di presbiteri e laici della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano. Tali accuse, sono sicuro, continueranno perché hanno come unico fine quello di gettare discredito sulla Chiesa e sulla sua azione di educazione delle coscienze, che non cede a strumentalizzazioni giornalistiche o di altra natura.
Ringrazio i miei confratelli Arcivescovi e Vescovi che mi hanno manifestato solidarietà. In modo particolare ringrazio per il comunicato stampa padre Franco Moscone crs, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: da alcuni giornalisti sono state contrapposte ad arte le mie dichiarazioni con le sue, le azioni della Chiesa di Cerignola con quelle della Chiesa sipontina, senza sapere che ci anima una fraterna comunione e una convergenza piena dell'analisi della nostra situazione sociale. Ringrazio anche sacerdoti e laici della Chiesa di Manfredonia, che ho avuto l'onore di amministrare per nove mesi, per la loro vicinanza.
Ringrazio il presbiterio della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano e quello della Vicaria di Cerignola particolarmente colpita: il vicario generale, il vicario foraneo, i presbiteri e i diaconi, sia in modo corale attraverso un comunicato stampa, sia a livello personale, hanno manifestato incredulità per la veemenza e l'infondatezza degli attacchi, sia per l'insinuazione che il clero fosse diviso sulla questione.
Ringrazio l'Azione Cattolica ed il Meic diocesani e regionali: sono parte attiva nell'impegno per l'educazione alla legalità in vari territori della Regione e ben conoscono sia il mio pensiero che la mia azione, e non poche volte abbiamo lavorato nella direzione della ricostruzione. Sarà un lavoro lungo e difficile, ma vi chiedo di portarlo avanti, avendo a cuore anche un altro problema sul quale occorre fare luce: il ruolo distruttivo di un certo giornalismo che prolifera soprattutto in Capitanata e che sta contribuendo a impoverire la sua statura morale.
Ringrazio l'Ufficio di Pastorale Sociale Regionale e l'Associazione "Cercasi un fine" che, rispettivamente, attraverso don Matteo Martire e il prof. don Rocco D'Ambrosio, hanno manifestato vicinanza e hanno testimoniato il comune impegno per rendere la nostra terra di Puglia più attenta alle questioni sociali e alla formazione socio-politica, manifestata con l'avvio della Scuola di Formazione dallo scorso anno.
Ringrazio i numerosi ex alunni del Pontificio Seminario Regionale e della Facoltà Teologica Pugliese, nella quale, tra l'altro, ho insegnato Teologia morale sociale: con voi abbiamo studiato e lavorato per rendere più trasparente la vita della nostra società, traendo spunto dal Vangelo e dalla Dottrina della Chiesa, ma evidentemente questo impegno sfugge a qualcuno o viene addirittura contrastato con azioni calunniose.
Ci sono tantissime persone che, in maniera semplice, con un saluto, con una telefonata o un messaggio hanno manifestato solidarietà e vicinanza: conservo i loro nomi soprattutto nel cuore e li invito a saper fare discernimento. Creare odio e divisione, sulla base di notizie parziali e infondate, è stata sempre un'azione volta a contrastare il bene che cresce, che tante volte non fa rumore. Esiste soltanto un antidoto alla superficialità di certo giornalismo e dell'opinione pubblica che viene disorientata: la capacità di fare discernimento. Mi auguro che essa cresca sempre più, per un cammino più lungimirante, di cui la nostra terra ha bisogno, ma del quale molti, preoccupati dei propri interessi, non hanno a cuore. Noi, a questo discernimento, dobbiamo continuare ad unire un'azione difficile che, purtroppo, ci vede sempre più soli: l'educazione delle coscienze. Solo questa restituirà alla nostra terra uomini e donne che hanno a cuore il bene comune.
Vi abbraccio e chiedo su tutti noi la benedizione di Dio.
† don Luigi, vescovo
Carissimi,
all'indomani della Solennità del Santo Natale, sento il dovere di ringraziare quanti, in questi ultimi giorni, mi hanno fatto sentire la loro solidarietà per le accuse infamanti mosse nei confronti miei, di presbiteri e laici della Chiesa di Cerignola-Ascoli Satriano. Tali accuse, sono sicuro, continueranno perché hanno come unico fine quello di gettare discredito sulla Chiesa e sulla sua azione di educazione delle coscienze, che non cede a strumentalizzazioni giornalistiche o di altra natura.
Ringrazio i miei confratelli Arcivescovi e Vescovi che mi hanno manifestato solidarietà. In modo particolare ringrazio per il comunicato stampa padre Franco Moscone crs, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: da alcuni giornalisti sono state contrapposte ad arte le mie dichiarazioni con le sue, le azioni della Chiesa di Cerignola con quelle della Chiesa sipontina, senza sapere che ci anima una fraterna comunione e una convergenza piena dell'analisi della nostra situazione sociale. Ringrazio anche sacerdoti e laici della Chiesa di Manfredonia, che ho avuto l'onore di amministrare per nove mesi, per la loro vicinanza.
Ringrazio il presbiterio della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano e quello della Vicaria di Cerignola particolarmente colpita: il vicario generale, il vicario foraneo, i presbiteri e i diaconi, sia in modo corale attraverso un comunicato stampa, sia a livello personale, hanno manifestato incredulità per la veemenza e l'infondatezza degli attacchi, sia per l'insinuazione che il clero fosse diviso sulla questione.
Ringrazio l'Azione Cattolica ed il Meic diocesani e regionali: sono parte attiva nell'impegno per l'educazione alla legalità in vari territori della Regione e ben conoscono sia il mio pensiero che la mia azione, e non poche volte abbiamo lavorato nella direzione della ricostruzione. Sarà un lavoro lungo e difficile, ma vi chiedo di portarlo avanti, avendo a cuore anche un altro problema sul quale occorre fare luce: il ruolo distruttivo di un certo giornalismo che prolifera soprattutto in Capitanata e che sta contribuendo a impoverire la sua statura morale.
Ringrazio l'Ufficio di Pastorale Sociale Regionale e l'Associazione "Cercasi un fine" che, rispettivamente, attraverso don Matteo Martire e il prof. don Rocco D'Ambrosio, hanno manifestato vicinanza e hanno testimoniato il comune impegno per rendere la nostra terra di Puglia più attenta alle questioni sociali e alla formazione socio-politica, manifestata con l'avvio della Scuola di Formazione dallo scorso anno.
Ringrazio i numerosi ex alunni del Pontificio Seminario Regionale e della Facoltà Teologica Pugliese, nella quale, tra l'altro, ho insegnato Teologia morale sociale: con voi abbiamo studiato e lavorato per rendere più trasparente la vita della nostra società, traendo spunto dal Vangelo e dalla Dottrina della Chiesa, ma evidentemente questo impegno sfugge a qualcuno o viene addirittura contrastato con azioni calunniose.
Ci sono tantissime persone che, in maniera semplice, con un saluto, con una telefonata o un messaggio hanno manifestato solidarietà e vicinanza: conservo i loro nomi soprattutto nel cuore e li invito a saper fare discernimento. Creare odio e divisione, sulla base di notizie parziali e infondate, è stata sempre un'azione volta a contrastare il bene che cresce, che tante volte non fa rumore. Esiste soltanto un antidoto alla superficialità di certo giornalismo e dell'opinione pubblica che viene disorientata: la capacità di fare discernimento. Mi auguro che essa cresca sempre più, per un cammino più lungimirante, di cui la nostra terra ha bisogno, ma del quale molti, preoccupati dei propri interessi, non hanno a cuore. Noi, a questo discernimento, dobbiamo continuare ad unire un'azione difficile che, purtroppo, ci vede sempre più soli: l'educazione delle coscienze. Solo questa restituirà alla nostra terra uomini e donne che hanno a cuore il bene comune.
Vi abbraccio e chiedo su tutti noi la benedizione di Dio.
† don Luigi, vescovo