Attualità
La Cerignola in miniatura di Gerardo Ladogana racconta i simboli della città
L’artista cerignolano, 76 anni, ha realizzato le opere partendo dalle piante originarie degli edifici
Cerignola - domenica 18 giugno 2023
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Chiunque desideri fare una passeggiata tra i palazzi storici di Cerignola soffermandosi a guardare i particolari e i dettagli per scoprirne l'essenza, dovrebbe visitare la mostra Manufart Cerignola in Miniatura di Gerardo Ladogana, allestita presso il Piccolo Oratorio adiacente alla Chiesa Madre, nella Terra Vecchia.
Il percorso della mostra permette di scoprire o riscoprire nei dettagli le chiese e gli edifici simbolo della città che magari abbiamo sempre sotto gli occhi, e di cui forse ci sfugge la bellezza.
L'artista cerignolano Gerardo Ladogana è un ottimo "padrone di casa", ci accoglie infatti con un sorriso e la voglia di raccontarsi. Pronto, inoltre, a soddisfare le nostre curiosità più disparate circa la realizzazione degli edifici, che sono a tutti gli effetti copie in miniatura degli originali.
Buonasera Gerardo. Potresti raccontarci i vari step che ti hanno condotto all'opera finale?
Dunque, prima di tutto ho raccolto e recuperato documenti, piantine e fotografie d'epoca per ricostruire storicamente ogni edificio sin dalle sue origini. Partendo dalle piantine originarie ho cominciato a realizzare la struttura portante e infine, con un lavoro quotidiano, a volte protratto anche fino a dieci ore al giorno, ho applicato i decori e le rifiniture finali.
Per costruire le strutture ho utilizzato un particolare tipo di polistirolo duro, in grado di poter legare con altri materiali come il legno, l'argilla, ecc. e poi anche materiali di riciclo trovati qua e là. Io non ho un laboratorio in cui lavorare, lo faccio a casa, non dispongo neppure di tante attrezzature, realizzo le mie opere con utensili non professionali. Il mio è un lavoro artigianale, fatto con passione, mi rilassa, mi fa stare bene sia fisicamente che mentalmente. Mi diletto anche con la pittura, ho realizzato quadri che però non espongo, ma regalo ai miei figli.
Ti ha aiutato qualcuno nella realizzazione di alcuni edifici in particolare?
Mio nipote Valerio, che ha 19 anni e studia al Liceo Scientifico "A.Einstein", mi ha aiutato nella realizzazione della cupola del Duomo. Grazie al suo aiuto, infatti, sono riuscito a raddrizzarla, perché a me era venuta un po' storta. Lui ha anche recuperato la piantina originaria della Cattedrale di Cerignola, con le proporzioni e misure originali. Sulla base di queste abbiamo poi ottenuto la riduzione in scala per poter procedere con la struttura vera e propria. Quando era piccolo Valerio mi ha anche aiutato a fare i piccoli decori e rifiniture dei palazzi.
Quanto tempo ci hai impiegato per realizzare ogni edificio qui presente alla mostra?
Per alcuni ci ho messo due mesi, per altri di più, per alcuni meno. Una cosa è certa: quando mi metto a lavorare mi dimentico di tutto il resto, è un toccasana per la mia salute. Sei anni fa sono stato operato per un tumore al cervello, ora per fortuna sto bene, ma ogni tanto mi tornano violenti mal di testa nella zona della ferita. L'unico modo per rilassarmi è questo: realizzare queste opere con calma e dedizione assoluta.
Nella mostra ci sono anche alcune grafiche antiche: a chi appartengono?
Ho voluto inserire nella mia esposizione anche alcune grafiche del prof. Delvecchio, artista cerignolano che oggi non c'è più, che riproducono avvenimenti storici avvenuti nella nostra città. Li ho presi da un album originale che ho a casa. E' un omaggio a lui e alla sua arte.
Una mostra del genere dovrebbe essere visitata da tutti i cerignolani: ci sono già persone che conoscono le sue opere?
Sì, alcuni professori hanno voluto che gli alunni conoscessero le mie opere, e alcuni sono venuti anche a visitare il pianterreno in cui ripongo tanti oggetti antichi, si trova in Terra Vecchia. Ma vorrei che si pensasse ad una mostra permanente di questi oggetti, in modo che più gente possa visionarle, soprattutto i più giovani.
Non possiamo che appoggiare la sua richiesta: queste opere d'arte devono raggiungere quante più persone possibili, la cultura e l'identità delle nuove generazioni si costruisce anche così, creando legami artistici e forti con il passato. Questi edifici ci rappresentano in quanto cerignolani, e devono essere raccontati e mostrati nella loro bellezza.
Prima di andare via, diamo uno sguardo all'interno dei singoli edifici, e con la tecnica della prospettiva ci sembra di entrarvi davvero, è una sensazione forte e speciale.
Ringraziamo Gerardo per questa boccata di arte che ci ha fatto sentire uniti e appartenenti ad una medesima comunità, quella di Cerignola.
Il percorso della mostra permette di scoprire o riscoprire nei dettagli le chiese e gli edifici simbolo della città che magari abbiamo sempre sotto gli occhi, e di cui forse ci sfugge la bellezza.
L'artista cerignolano Gerardo Ladogana è un ottimo "padrone di casa", ci accoglie infatti con un sorriso e la voglia di raccontarsi. Pronto, inoltre, a soddisfare le nostre curiosità più disparate circa la realizzazione degli edifici, che sono a tutti gli effetti copie in miniatura degli originali.
Buonasera Gerardo. Potresti raccontarci i vari step che ti hanno condotto all'opera finale?
Dunque, prima di tutto ho raccolto e recuperato documenti, piantine e fotografie d'epoca per ricostruire storicamente ogni edificio sin dalle sue origini. Partendo dalle piantine originarie ho cominciato a realizzare la struttura portante e infine, con un lavoro quotidiano, a volte protratto anche fino a dieci ore al giorno, ho applicato i decori e le rifiniture finali.
Per costruire le strutture ho utilizzato un particolare tipo di polistirolo duro, in grado di poter legare con altri materiali come il legno, l'argilla, ecc. e poi anche materiali di riciclo trovati qua e là. Io non ho un laboratorio in cui lavorare, lo faccio a casa, non dispongo neppure di tante attrezzature, realizzo le mie opere con utensili non professionali. Il mio è un lavoro artigianale, fatto con passione, mi rilassa, mi fa stare bene sia fisicamente che mentalmente. Mi diletto anche con la pittura, ho realizzato quadri che però non espongo, ma regalo ai miei figli.
Ti ha aiutato qualcuno nella realizzazione di alcuni edifici in particolare?
Mio nipote Valerio, che ha 19 anni e studia al Liceo Scientifico "A.Einstein", mi ha aiutato nella realizzazione della cupola del Duomo. Grazie al suo aiuto, infatti, sono riuscito a raddrizzarla, perché a me era venuta un po' storta. Lui ha anche recuperato la piantina originaria della Cattedrale di Cerignola, con le proporzioni e misure originali. Sulla base di queste abbiamo poi ottenuto la riduzione in scala per poter procedere con la struttura vera e propria. Quando era piccolo Valerio mi ha anche aiutato a fare i piccoli decori e rifiniture dei palazzi.
Quanto tempo ci hai impiegato per realizzare ogni edificio qui presente alla mostra?
Per alcuni ci ho messo due mesi, per altri di più, per alcuni meno. Una cosa è certa: quando mi metto a lavorare mi dimentico di tutto il resto, è un toccasana per la mia salute. Sei anni fa sono stato operato per un tumore al cervello, ora per fortuna sto bene, ma ogni tanto mi tornano violenti mal di testa nella zona della ferita. L'unico modo per rilassarmi è questo: realizzare queste opere con calma e dedizione assoluta.
Nella mostra ci sono anche alcune grafiche antiche: a chi appartengono?
Ho voluto inserire nella mia esposizione anche alcune grafiche del prof. Delvecchio, artista cerignolano che oggi non c'è più, che riproducono avvenimenti storici avvenuti nella nostra città. Li ho presi da un album originale che ho a casa. E' un omaggio a lui e alla sua arte.
Una mostra del genere dovrebbe essere visitata da tutti i cerignolani: ci sono già persone che conoscono le sue opere?
Sì, alcuni professori hanno voluto che gli alunni conoscessero le mie opere, e alcuni sono venuti anche a visitare il pianterreno in cui ripongo tanti oggetti antichi, si trova in Terra Vecchia. Ma vorrei che si pensasse ad una mostra permanente di questi oggetti, in modo che più gente possa visionarle, soprattutto i più giovani.
Non possiamo che appoggiare la sua richiesta: queste opere d'arte devono raggiungere quante più persone possibili, la cultura e l'identità delle nuove generazioni si costruisce anche così, creando legami artistici e forti con il passato. Questi edifici ci rappresentano in quanto cerignolani, e devono essere raccontati e mostrati nella loro bellezza.
Prima di andare via, diamo uno sguardo all'interno dei singoli edifici, e con la tecnica della prospettiva ci sembra di entrarvi davvero, è una sensazione forte e speciale.
Ringraziamo Gerardo per questa boccata di arte che ci ha fatto sentire uniti e appartenenti ad una medesima comunità, quella di Cerignola.