La Camera approva il taglio di 345 parlamentari
Manovra Costituzionale fortemente voluta dal M5S: « non c'è bisogno di un gran numero di parlamentari che sanno tanto di protezione di "casta"»
Italia - mercoledì 9 ottobre 2019
10.11
Approvato alla Camera il taglio di 345 parlamentari. A comunicarlo è il portavoce al Senato del M5S Ruggiero Quarto.
«Una modifica costituzionale, fortemente voluta dal M5S, che allinea l'Italia alla media europea di rappresentanti eletti dai cittadini – dichiara Quarto - In una democrazia evoluta, che noi vogliamo quanto più partecipata e diretta, non c'è bisogno di un gran numero di parlamentari che sanno tanto di protezione di "casta"».
Una manovra volta a garantire una maggiore efficienza in Parlamento, una migliore selezione della classe politica con il conseguente risparmio di circa 500 milioni di euro a legislatura. Ruggiero Quarto continua:
«L'obiettivo è far lavorare il Parlamento con maggiore agilità ed efficienza, consentire una miglior selezione della classe politica e una maggior riconoscibilità degli eletti.
Inoltre, si otterrà un risparmio di circa 500 milioni di euro a legislatura che potrebbero essere investiti per il bene comune.
Dopo anni di governi che hanno imposto austerità e sacrifici alle classi sociali più deboli, ritengo questo, un segnale doveroso, che sancisce il primato della Politica del Servizio sulla politica del potere».
«Una modifica costituzionale, fortemente voluta dal M5S, che allinea l'Italia alla media europea di rappresentanti eletti dai cittadini – dichiara Quarto - In una democrazia evoluta, che noi vogliamo quanto più partecipata e diretta, non c'è bisogno di un gran numero di parlamentari che sanno tanto di protezione di "casta"».
Una manovra volta a garantire una maggiore efficienza in Parlamento, una migliore selezione della classe politica con il conseguente risparmio di circa 500 milioni di euro a legislatura. Ruggiero Quarto continua:
«L'obiettivo è far lavorare il Parlamento con maggiore agilità ed efficienza, consentire una miglior selezione della classe politica e una maggior riconoscibilità degli eletti.
Inoltre, si otterrà un risparmio di circa 500 milioni di euro a legislatura che potrebbero essere investiti per il bene comune.
Dopo anni di governi che hanno imposto austerità e sacrifici alle classi sociali più deboli, ritengo questo, un segnale doveroso, che sancisce il primato della Politica del Servizio sulla politica del potere».