Vita di città
L'imprevedibile virtù dell'arroganza
Squarci di "non-vita" quotidiana sotto la lente d'ingrandimento di Silvio Dileo
Cerignola - sabato 6 agosto 2016
15.02
L'ultimo episodio di violenza e aggressione presso l'Ufficio Anagrafe di Cerignola (ndr: leggi qui l'articolo) rappresenta lo spunto per un'amara riflessione sui discutibili comportamenti di una parte della popolazione cerignolana.
L'abitudine di trovarsi di fronte a scene che non dovrebbero essere consuetudini costituisce l'aspetto più preoccupante dell'intero fenomeno. Questo clima insopportabile lo si percepisce spesso nei confronti degli impiegati pubblici, in generale verso i cittadini perbene, o verso chi sceglie di dedicarsi allo studio o comunque a una vita onesta. Rassegnazione o impotenza, cambia poco: l'atteggiamento supponente e prevaricante è una vera e propria tempesta di sabbia nel deserto di valori che caratterizza quella frangia di cittadini. Anzi, di non-cittadini.
Le nuove generazioni, peraltro, sembrano volerne imitare pedissequamente i tratti più fragorosi, un po' per noia, un po' per indole: succede di attraversare il sottopassaggio in auto e sentire il rumore di un oggetto che impatta sul cofano: qualche giovincello si sta divertendo a lanciare sassi dal cavalcavia.
Capita, poi, di portare il proprio bimbo in giro con il passeggino e accorgersi di un pericolo: qualche altro giovincello si sta divertendo a sparare con le pistole a pallini. Sequestrare le loro "armi" non sembrerebbe la soluzione migliore.
Che siano solo ragazzate, o le premesse per una carriera da gangster di Capitanata? D'altronde, a giudicare dai fatti, non si direbbe che i loro "esempi" se la passino male: sempre circondati dai propri simili, spesso in "dolce" compagnia, generalmente a bordo di auto dalla cilindrata non indifferente.
Vuoi vedere che l'arroganza nasconde un'imprevedibile virtù?
Intanto, la maggior parte dei giovani cervelli della città sembra preferire la via della fuga: sono veramente in pochi a decidere di restare, ancora meno quelli che lo fanno sapendo di ricevere la giusta approvazione.
La legge del più forte, nella sua forma più debole, si esplica attraverso arroganti atti di aggressività, a volte solo verbale. In altre occasioni, l'istinto sfocia nella violenza fisica, ed è solo allora che l'atto fa clamore.
Ma l'arroganza alimenta forme d'odio sempre, e non solo quando la vicenda diventa notizia. E andrebbe pertanto condannata in ogni caso.
A meno che non si tratti davvero di una forma di sopravvivenza darwiniana, e allora qui c'è da alzare le mani. In segno di resa, s'intende.
L'abitudine di trovarsi di fronte a scene che non dovrebbero essere consuetudini costituisce l'aspetto più preoccupante dell'intero fenomeno. Questo clima insopportabile lo si percepisce spesso nei confronti degli impiegati pubblici, in generale verso i cittadini perbene, o verso chi sceglie di dedicarsi allo studio o comunque a una vita onesta. Rassegnazione o impotenza, cambia poco: l'atteggiamento supponente e prevaricante è una vera e propria tempesta di sabbia nel deserto di valori che caratterizza quella frangia di cittadini. Anzi, di non-cittadini.
Le nuove generazioni, peraltro, sembrano volerne imitare pedissequamente i tratti più fragorosi, un po' per noia, un po' per indole: succede di attraversare il sottopassaggio in auto e sentire il rumore di un oggetto che impatta sul cofano: qualche giovincello si sta divertendo a lanciare sassi dal cavalcavia.
Capita, poi, di portare il proprio bimbo in giro con il passeggino e accorgersi di un pericolo: qualche altro giovincello si sta divertendo a sparare con le pistole a pallini. Sequestrare le loro "armi" non sembrerebbe la soluzione migliore.
Che siano solo ragazzate, o le premesse per una carriera da gangster di Capitanata? D'altronde, a giudicare dai fatti, non si direbbe che i loro "esempi" se la passino male: sempre circondati dai propri simili, spesso in "dolce" compagnia, generalmente a bordo di auto dalla cilindrata non indifferente.
Vuoi vedere che l'arroganza nasconde un'imprevedibile virtù?
Intanto, la maggior parte dei giovani cervelli della città sembra preferire la via della fuga: sono veramente in pochi a decidere di restare, ancora meno quelli che lo fanno sapendo di ricevere la giusta approvazione.
La legge del più forte, nella sua forma più debole, si esplica attraverso arroganti atti di aggressività, a volte solo verbale. In altre occasioni, l'istinto sfocia nella violenza fisica, ed è solo allora che l'atto fa clamore.
Ma l'arroganza alimenta forme d'odio sempre, e non solo quando la vicenda diventa notizia. E andrebbe pertanto condannata in ogni caso.
A meno che non si tratti davvero di una forma di sopravvivenza darwiniana, e allora qui c'è da alzare le mani. In segno di resa, s'intende.